CD digipack
Ottobre 2021
Tiratura: 300 copie
€10.00
6 disponibili
(The record consists, in addition to the single 7”, of the demo recorded in 1987 in a shed among vineyards with a Tascam 4 tracks-cassette, the same tracks, later re-recorded in studio, became part of the first self-titled LP of 1988 with the exception of “TRASH IT, BABY!”, ’till now unpublished. Finally, there is the 1989 demo, whose songs, with the exception of “BACK TO ZERO”, another unreleased absolute, were included in the last album (in different versions) before the break up of the group.
The CD closes with four live tracks, (playing live being the optimal sphere of action of the band) recorded at the historical CSOA KRONSTADT in La Spezia – Italy)Siamo orgogliosi di essere riusciti ad accogliere nel mondo di Area Pirata i Polvere Di Pinguino, un gruppo che partecipò attivamente ad esaltare il fenomeno definito garage revival!!! Una band sanguigna e granitica, con pochi fronzoli, come testimoniano le tracce di questo cd, dove non ascolterete brani nella loro versione ufficiale, ma andrete alle radici: Il primo singolo autoprodotto, ma anche le versioni tratte da demo registrate in situazioni che ad oggi sembrano impossibili, di un’urgenza e abrasività incredibili.
Come loro stessi dichiararono:
“Quando abbiamo registrato Open My hands e Alabama Song eravamo già un gruppo da quattro o cinque anni, ma non eravamo mai entrati in uno studio di registrazione: eravamo un gruppo da prima di iniziare a suonare, addirittura da prima di comprare gli strumenti, da prima di imparare ad accordarli, eravamo un gruppo quando andavamo a vedere tutti i concerti possibili, quando partivamo in treno per andarci a comprare i dischi, uno ciascuno, per poi passarci le cassette”
Il disco, si compone, oltre al singolo 7″, della demo registrata nel 1987 nel capanno di una vigna con un Tascam 4 tracce a cassette, gli stessi brani, poi riregistrati in studio, entrarono a far parte del primo Lp omonimo del 1988 ad esclusione di “Trash it, Baby!” sino ad ora inedita, infine c’è la demo del 1989, i cui brani – ad eccezione di “Back to Zero”, altro inedito assoluto- vennero inclusi nell’ultimo album (in differenti versioni) prima dello scioglimento del gruppo.
Chiudono il cd 4 brani live (la dimensione ottimale del gruppo) registrati allo storico CSOA Kronstadt di La Spezia. Dalle note di Roberto Calabrò: “…È la fotografia nitida di una band colta all’apice della forma ….Un’altra pepita venuta fuori da una miniera inesauribile….”
Line Up:
Lungo: Vocals – Harp
Umbis: Bass – Backing Vocals
Tasso: Guitar
Cutro: Guitar ( 1-7 and 14-17)
Paolo: Drums – Backing Vocals (1-7)
Dr Razzixx: Guitar (8-13)
Squalo: Drums (8-17)
Ravel: Keyboards(8-13)
Tracklist:
1 Open my hands
2 Alabama song
3 Stand by the dream
4 Caged wolf
5 Pretty ways of our mind
6 Trash it, baby!
7 Burnin’ fields
8 Back to zero
9 Girls like vampires
10 Bad dreams land
11 Room n. 69
12 I’m a bird
13 Yours not ours
14 Electric tribe (live)
15 Stand by the dream (live)
16 Garbage in heaven (live)
17 I wanna be your dog (live)
Storica band toscana della scena garage punk neo psych degli anni 80 con una breve ma fulminante carriera. Questo album raccoglie una serie di rare testimonianze d’epoca, tra demo, inediti, brani live che restituiscono al meglio l’irruenza sonora, diretta, potente, abrasiva che caratterizzava il loro sound.
Antonio Bacciocchi – RadioCOOP 12/10/2021
Lungi da me fare la consueta, stucchevole elegia sui bei tempi che furono.
Sul come fossimo puri, incontaminati, alternativi e diversi dalla massa. Ma un dato di fatto resta inconfutabile: alcuni anni or sono le informazioni, riguardo qualsiasi argomento, erano molto più difficili da reperire, si lavorava sovente tramite intuizioni e rimandi, aguzzando la curiosità ben oltre i rarefatti confini odierni.
Tutto ciò per dirvi che la prima volta nella quale mi imbattei nei Polvere di Pinguino – presenti su di una cassetta fattami da un amico e dall’enigmatico titolo Nuovo Rock Italiano – mi chiesi perché una band rock’n’roll avesse scelto un nome così strano ed inconsueto.
Ci arrivai qualche tempo leggendo una poesia di Gregory Corso, Matrimonio, e fu una piacevole quanto inattesa scoperta; come invece arrivai alla poesia non lo ricordo – ecchecazzo mica posso rimembrar ogni cosa!
Il pezzo che compariva su quel nastro era la splendida Open My Hands alla quale spetta il compito di aprire questa ristampa licenziata con la consueta puntualità dagli amici di Area Pirata. Ne seguono altri sedici tra i quali spiccano il roccioso punk’n’roll del brano che dà il titolo alla raccolta e l’incalzante Back To Zero che – arricchita persino dai fiati – mostra l’ascendente che hanno avuto i Radio Birdman su tutte le band rock’n’roll del pianeta.
L’unico neo dell’operazione è dovuto all’ostracismo dell’etichetta che, ai tempi, pubblicò una parte del materiale della band, e a causa del quale questa raccolta non può essere ancor più esaustiva sull’intera parabola dei Polvere di Pinguino. Pazienza, perché lo spirito incendiario del gruppo e la magnifica copertina di questo disco valgono di per se stessi l’acquisto e non solo per chi possa oggi dire, alla Mario Capanna, “formidabili quegli anni”.
Chiudo queste mie righe ricordando che i nostri provengono da Carrara, capitale libertaria italiana, e ciò mi offre lo spunto per dedicare questa mia recensione a Horst Fantazzini, loro capiranno fin troppo bene il perché lo abbia fatto.
Luca Calcagno – InYourEyes ‘zine 13/10/2021
Un po’ dappertutto, ma non fra i miei scaffali di vinile (e, adesso, fra quelli dei cd), li trovate alla voce garage punk. Non ricordo la causa scatenante di questo equivoco ma ho notato come sia diventato, per abitudine, un equivoco ormai accolto come verità. Un po’ come quando per comodità generale si imbocca talmente di frequente un senso unico nella direzione errata che alla fine quel cerchio rosso spaccato da una striscia di bianco catarifrangente finisce per diventare una semplice suppellettile d’arredo urbano, buona per farci pisciare i cani. In realtà la band di Carrara, in splendido contrasto cromatico con i marmi della loro città, era fautrice di un suono ibrido, espressivo, tenace che del garage rock ereditava solo la semplicità di esecuzione, l’approccio genuino e carnale e poco altro. Qualità fra l’altro riscontrabili anche nel punk propriamente detto, nell’hardcore, nel Motor City Sound, nel rock australiano, nell’hard rock primevo. Tutta roba con i quali i Polvere di Pinguino avevano qualcosa a che spartire. Sicuramente più e meglio del movimento degli stivaletti cubani e degli organetti Farfisa che impazzava ancora all’epoca del loro debutto e cui furono (e sono) associati ancora oggi.
Anche le versioni grezze del loro materiale, che sono quelle raccolte qui da Area Pirata, restano sintonizzate su un rock and roll trasandato come il look della band, anche esteticamente mai affiliatasi alle “divise” d’ordinanza dei generi, all’imaginario di cover band dei Music Machine che impazzava all’epoca. Dal vivo, per chi li vide, sembravano più i Kina che gli Ugly Things insomma. Per chi ha già familiarità con i classicissimi Open My Hands, Electric Tribe, Burnin’ Fields o Caged Wolf le sorprese più intense saranno i due inediti d’epoca che ribadiscono il tiro bestiale della band toscana, in particolare la fulminante cavalcata di Back to Zero condotta da un poderoso giro di organo e una batteria e un basso che pestano come dentro un mortaio, innescando ben altre polveri che non quelle dei pinguini.
Lys Di Mauro 27/10/2021
Prendete i Doors sotto pesante uso di acido, un pò di Stooges (in questo caso è sufficiente al naturale) ed il polveroso garage-rock degli australiani Radio Birdman, mescolate il tutto ed agitate ben bene, quello che ne otterrete sarà il suono di questo Stand By The Dream “dei” carraresi Polvere Di Pinguino; quel “dei” virgolettato è perchè non si tratta di un album “ufficiale” ma di un’ottima raccolta contenente le versioni originali (cioè i demo a quel tempo registrati su nastro) dei brani che a loro volta saranno poi riregistrati e remixati in studio per il loro primo album Polvere Di Pinguino (Cobra Records, 1988) ed in quello che poi sarà il loro ultimo lavoro prima dello scioglimento definitivo, Leggi Ed Allucinazioni (Mellow Records, 1993), non solo, ci troverete anche alcuni brani inediti mai pubblicati prima, registrazioni live e singoli per un totale di 17 tracce ma soprattutto (e tanto di cappello) un incendiario e viscerale garage-punk rock che non potrà che farvi bene ed ancora oggi quanto mai necessario. Forse lo avrete già intuito forse no, ma stiamo parlando di una storia, una bella storia, iniziata nei primi anni ’80 e proseguita fino al 1992 (salvo reunion, che è bene dirlo, solo per occasioni speciali); i Polvere Di Pinguino, un gruppo che a suo tempo riscontrò anche un discreto seguito nell’ambiente underground non solo nazionale, Lungo alla voce ed harp, Umbis al basso e cori, Tasso alla chitarra, Cutro alla chitarra (tracce 1-7 e 14-17), Paolo alla batteria e cori (tracce 1-7), Dr Razzixx alla chitarra (tracce 8-13), Squalo alla batteria (tracce 8-17) e Ravel alle tastiere (tracce 8-13), poi si sa, tutte le storie anche quelle più belle prima o poi hanno una fine ed è giusto così, è quello che resta (che si è fatto) che poi conta, quel trascendere un ineluttabile scorrere del tempo al quale noi non possiamo sottrarci ma che invece riesce a questa musica.
Ci sono i 4 minuti e 21 secondi di Burnin’ Fields che se anche durasse 2 ore non ci stancheremmo mai di ascoltarla, sonorità grezze e malsane al limite del punk (ma non abbastanza punk) che esploderanno in un bellissimo ed irresistibile refrain e non è da meno il trip Doorsiano dell’iniziale Open My Hands , i Doors, direttamente dall’inferno ma ascoltare per credere/capire; intrisa di fuzz-guitars è la “scheletrica” Caged Wolf pezzo che non sarebbe dispiaciuto ai The Mummies ed a “seguire” (tanto lo sapete che qui andiamo di pancia quindi nessuna lista della spesa) una Stoogesiana (nonché prima traccia inedita) Trash It, Baby dall’incedere melmoso e vagamente psichedilco (alla Plan 9 per capirsi), mentre l’altra traccia inedita (sempre rigorosamente demo) è Back To Zero con tanto di tastiere new wave come non ci si aspetterebbe, un bel sentire (grande solo di chitarra ed un pulsare di basso a non finire), compositivamente “diversa” rispetto agli altri brani e già proiettata verso un oltre. Le ultime quattro tracce sono state registrate live, no, così non va bene, era un tempo “altro” ed un luogo “altro”, il CSOA KRONSTADT di La Spezia, di questa come di tante altre realtà “alternative” ad una assuefazione di massa oggi non resta più nulla o quasi (quasi, perchè malgrado un tutto ed i soliti molti non è ancora finita), non importa, resta la memoria e scusatemi se a questo punto cito i Kina dal loro brano Questi Anni , ” No, son sempre io non mi cambierete quel che ho dentro…ho più cicatrici di prima, sorrido un pò meno, forse penso di più “.
E qui chiudiamo, non dobbiamo compiacere nessuno né tantomeno “vendervi” un prodotto, e no, nemmeno un sogno (sempre che ce ne sia rimasto qualcuno); siamo prossimi al natale ma non è un buon motivo per deprimersi, sappiate che in natura esistono anche degli ottimi antidoti (bisogna pur sopravvivere ad un’isteria collettiva) e vi assicuriamo che questo Stand By The Dream lo è (un antidoto) ed a differenza di altre “porcate” non ha nessuna controindicazione; a procurarvelo (purtroppo solo in digitale e CD, per il momento niente vinile) ci penserà una piccola (ma quanta passione) etichetta indipendente pisana, la Area Pirata Rec; fateci un pensierino magari per sotto l’albero, preferibilmente finto, quello vero sta bene dove sta.
Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto.
Roots! #316 – Simone Rossetti 16/11/2021
Fra le molte formazioni appartenenti allla scena italiana anni ’80 del revival di sonorità di matrice ’60 non si possono dimenticare i Polvere di Pinguino di Carrara. All’epoca i giornalisti tendevano a fare un po’ di confusione tanto che i Sick Rose vennero definiti psichedelici. Di psichedelico, in retrospettiva, non c’era molto: ricordo giusto i grandi No Strange, gli Effervescent Elephants, i Birdmen Of Alkatraz e gli Steeplejack, i Technicolour Dream, i Magic Potion e i mai citati Leanan Sidhe. I Polvere di Pinguino erano invece una garage band che però suonava meno derivativa e calligrafica di molti loro colleghi.
Il suono dei Polvere di Pinguino era fondamentalmente un rock sanguigno che pagava il suo tributo a storiche formazioni degli anni ’60 e inizio anni ’70 come Rolling Stones, The Who e The Stooges senza dimenticare la lezione di gruppi a loro temporalmente più vicini o addirittura contemporanei come Gun Club, The Clash, X e Hoodo Gurus. Il risultato era un rock abrasivo e compatto che trovò la sua prima documentazione discografica nel loro primo singolo contenente i brani “Open My Hands” e “Alabama Song” (cover dei Doors riletta in maniera deflagrante). Pubblicarono poi nel 1988 un LP, ben accolto dalla stampa specializzata, per la Cobra Records e, successivamente, l’Ep Electric Tribe che li confermò su buoni livelli. Nel 1992 uscì il loro secondo album intitolato Leggi e allucinazioni per la Mellow Records di Sanremo, scelta che, col senno di poi, trovo molto curiosa in quanto si trattava di un’etichetta devota da sempre al rock progressivo (e quindi molto lontana dal loro stile) anche se aveva dato ampio spazio agli psichedelici Effervescent Elephants e a Lodovico Ellena. Proprio quello stesso anno il gruppo si sciolse.
Ora la mitica etichetta pisana Area Pirata pubblica una sorta di cd antologico intitolato Stand By The Dream che ci presenta il lato più immediato e sanguigno del gruppo, non mediato dalla sala di registrazione. Possiamo ascoltare il primo e già menzionato singolo che conferma, a distanza di tempo, tutta la sua potenza dirompente. Troviamo quindi le versioni demo registrate nel 1987 di brani poi apparsi sul primo album a eccezione di “Trash it, Baby!”. Questo brano era infatti fino ad oggi inedito. Stesso discorso vale per la successiva demo del 1989 che, in pratica, ci presenta anche qui le prime versioni del disco Mellow del 1992 eccetto “Back To Zero”, altro succoso inedito. Ma il pezzo forte di questo cd sono, a mio avviso, i 4 brani finali provenienti da un concerto dal vivo registrato allo storico CSOA Kronstadt di La Spezia. Quella dal vivo era indubbiamente la loro dimensione più congeniale in cui potevano sprigionare tutta la loro potenza iconoclasta. La cover “I Wanna Be Your Dog” degli Stooges è semplicemente da brividi e viene suonata con un’energia devastante.
Cosa dire alla fine di questo ascolto? Un altro piccolo pezzo di cultura è stato tolto finalmente dall’oblio. Questo cd è necessario in quanto fa parlare ancora dei Polvere di Pinguino e in questi tempi oscuri c’è sicuramente bisogno, ogni tanto, di ascoltare ancora del malsano rock’n’roll.
Cesare Buttabuoni – Ver Sacrum 30/11/2021
Polvere Di Pinguino.
Che nome bizzarro per una band che nulla c’azzecca con (presunti) vagheggiamenti psichedelici o progressive. O meglio rimesta sì nel torbido dei primi in alcuni episodi, ma unicamente per abbassare i giri e rifiatare dopo le continue scaramucce a colpi di rock and roll bastardo, figlio degenerato dei Sixties, come dei Seventies (magari anche Eighties), più malati e rissaioli.
E’ così che il quintetto di Carrara – attivo dai primi anni 80 fino allo scioglimento del 1992 – entra sbuffando nel contenitore “Garage Revival” preso per mano da una parte del giornalismo militante fin dagli albori, sedendo però comodamente in disparte e senza dare particolare confidenza a nessuno.
All’attivo ci sono alcune reunion, un paio di album, un singolo e un ep che incideranno il loro nome nel muro tricolore delle leggende misconosciute, bagnate di ogni fluido corporeo possibile ma non dalla gloria imperitura.
A questo prova a porre rimedio Area Pirata, sempre più intraprendente nell’opera di recupero degli Unsung Heroes del nostro recente passato, stampando per l’appunto “Stand By The Dream”.
Qualcosa che va al di là della semplice operazione di assemblaggio sonoro, e che anzi tratteggia nuovi margini di approfondimento per un periodo storico/musicale che oggi si merita questa riconfigurazione netta in termini di diffusione e narrazione.
Tranne il primo sette pollici – con la strepitosa cover di “Alabama Song” – qua presente nella sua veste ufficiale, nella tracklist di “Stand By The Dream” trovano spazio solo le demo di alcuni brani – tra cui “Trash It Baby” e “Back To Zero” fino ad oggi inediti assoluti – poi finiti rispettivamente su “Polvere Di Pinguino” del 1988 e “Leggi E Allucinazioni” del 1992 in versioni rimaneggiate, più quattro tracce live registrate al CSOA Kronstadt (con una “I Wanna Be Your Dog” da urlo) totalizzando 17 bombe stordenti collegate tra loro da un crescendo espressivo destinato, ahinoi, ad implodere.
Ecco dunque l’istantanea nuda e cruda dei Polvere Di Pinguino al netto di ogni parrucca: una band compatta, sicura dei propri mezzi espressivi a tratti selvaggi, fluida nel navigare tra reminescenze punk e hard quanto mai dimentica delle radici, incredibilmente sottovalutata nonostante l’impatto sonico e l’affinata sensibilità nel coniugare irruenza e perizia tecnica, liriche e panorami musicali di grande intensità.
Una spanna sopra a tutto la voce di Luca Ratti – alias “Lungo” – sorta di Danzig autoctono in crisi d’identità, incapace di decidere quale padre adottivo scegliersi tra Jim Morrison e Iggy Pop.
“Stand By The Dream” esce in cd a tiratura limitata di 300 copie con una lussuosa confezione gatefold all’interno della quale si può curiosare tra immagini inedite, note sfiziose e chicche varie.
Sorprendente!
Davide Monteverdi – Razzputin Crew Milano 02/12/2021
Comment c’est possible de sortir des disques des archives qui atteignent un tel niveau de qualité ?
Je suis un peu obsédé par cet ‘album’ que j’écoute sans cesse depuis que je l’ai reçu !
Et je me bat avec cette chronique pour arriver à partager mon émotion avec vous ! Sans être convaincu d’y être arrivé, ce qui est bien dommage pour vous ! Et pour eux.
Je ne connaissais rien de ces Polvere Di Pinguino qui ont pourtant publié 3 albums entre 1986 et 1993, après un single inaugural en 1986. Qu’on retrouve d’ailleurs ici en ouverture !
2 putain de bonnes chansons de Garage Punk revivaliste comme il s’en faisait chez certains groupes du continent qui avaient mit la barre de l’excellence au top niveau !
Les 11 compos suivantes sont extraites de 2 démos (1987 et 1989) qui ne sonnent absolument pas comme des démos ! Il a d’ailleurs fallu que je relise plusieurs fois les notes de pochettes pour en être sûr ! Quand tu penses au son que tu obtenait à cette époque là dans certains studios pro… ils ont bien fait d’enregistrer en 4 pistes chez eux !
Musicalement les compos se densifient et elles se rapprochent de ce que faisait Died Pretty à cette époque là ! Ce situant au même niveau de songwriting, d’interprétation et d’intensité ! Et comme je suis accro au gang de Ron Peno je peux vous assurer que je suis en mesure de juger et de distribuer les bons points ! Et Polvere Di Pinguino sont merveilleux dans le genre !
Comme s’ils avaient aggloméré Paisley Underground et Post Punk avec de la Jangle Pop et du Garage Punk ! Le pied intégral !!!!
Pour se régaler jusqu’au bout, ce CD (magnifiquement présenté et qui se déplie en 4) s’achève et vous achève avec 4 titres en live : rugueux mais avec un super son, dont une furieuse version de I wanna be your dog !
Mais moi ce que je préfère ce sont leurs chansons en studio c’est la CLASS !!!!
Bertrand Tappaz – Chronique 2021 – 29/11/2021 – VOIX DE GARAGE GRENOBLE
Carry Munter – New UNderground Music 07/11/2021
Polvere Di Pinguino uit Italië, werd in 1981 opgericht en bestond in eerste instantie tot 1992, waarna de band uit elkaar ging, waarna de band nog 3 maal bij elkaar kwam (1997, 2012 en 2016).
De band bracht hun debuut LP “Polvere Di Pinguino” in 1988 via Cobra Records uit en deze werd vooraf gegaan door de single “Open My Hands” / “Alabama Song” en gevolgd door: “Electric Tribe” (mini LP, 1988 Cobra Records), “Leggi Ed Allucinazioni” (CD album, 1993, Mellow Records) en op 25 oktober 2021 verscheen het album “Stand By The Dream”, dat 17 nummers bevat, via Area Pirata Records als CD in een beperkte oplage van 300 stuks en als digitale download, waarbij het vermelden waard is, dat de opnames uit de periode 1986 – 1991 stammen.
Hierop bestaat de band uit: Luca “Lungo” Ratti – zang en mondharmonica, Umberto “Umbis” Caleo – basgitaar en achtergrondzang, Marco “Tasso” Tassinari – sologitaar, Paolo “Cutro” Conti – sologitaar (track 1 t/m 7 en 14 t/m 17), Paolo Da Mommio – drums en achtergrondzang (track 1 t/m 7), Nicola “Squalo” Lattanzi – drums (track 8 t/m 17), Massimo “Ravel” Ravenna – keyboards (track 8 t/m 13) en Maurizio “Dr. Razzix” Dazzi – sologitaar (track 8 t/m 13).
Het album start met “Open My Hands”, waarin Polvere Di Pinguino een schitterende garagerock song met een gemiddeld tempo en invloeden van jaren 60 bands, die enkele tempowisselingen heeft en deze wordt gevolgd door “Alabama Song”, een swingende uptempo cover van dit door Bertold Brecht geschreven nummer, dat het meest bekend is geworden door de uitvoering van The Doors en David Bowie, het titel nummer “Stand By The Dream”, een heerlijke uptempo rock song met een terugkerend ritme en “Caged Wolf”, een prima song met een gemiddeld tempo en een dansbaar ritme.
Daarna volgen “Pretty Ways Of Our Mind”, een uitstekende rock song met een niet al te hoog tempo en een aanstekelijk dansbaar ritme en progressieve rock invloeden, “Trash It, Baby!”, een uitstekende garagerock song, die met vrij hoge snelheid wordt gespeeld, “Burnin’ Fields”, een puike rock song met een gemiddeld tempo en een aanstekelijk dansbaar ritme en “Back To Zero”, een geweldige swingende uptempo song, waarbij stil zitten geen optie is.
In “Girls Like Vampires” zet Polvere Di Pinguino me weer zo’n lekker in het gehoor klinkende uptempo rock song voor, die een aanstekelijk dansbaar ritme heeft, in “Bad Dreams Land” krijg ik een fantastische progressieve rock song met een gemiddeld tempo en een licht hypnotiserend terugkerend ritme en een psychedelisch klinkend orgeltje en in “Room N.69” hoor ik de band een song in een gemiddeld tempo spelen met een aanstekelijk ritme, invloeden van acid rock en enkele tempowisselingen.
Dan volgen “I’m A Bird”, een prima uptempo rock song met een repeterend ritme en acid rock invloeden en “Yours Not Ours”, een uptempo rock song met subtiele tempowisselingen.
Verder hoor ik 4 live in CSOA KRONSTADT te La Spezia opgenomen uitvoeringen, die beginnen met “Electric Tribe”, een geweldige swingende garagerock song met een terugkerend licht hypnotiserend ritme en deze wordt gevolgd door “Stand By The Dream”, een rock song met een vrij hoog tempo, die swingt, “Garbage In Heaven”, eveneens een swingende uptempo rock song met een hoog dansgehalte en de cover van “I Wanna Be Your Dog” (The Stooges), een snelle uitvoering van dit nummer, die swingt als een trein.
“Stand By The Dream” van Polvere Di Pinguino staat vol verrukkelijke swingende garagerock songs, waarmee de band me van begin tot einde heeft weten te boeien en ik kan iedere liefhebber van dit genre deze schijf dan ook van harte aanraden.