(This is “Archive 2”, with 23 tracks (one of them is a ghost-track)
which are the second act of the history of the band.
Almost all the recordings belong to the UN ALTRO GIORNO DI GLORIA “Another day of Glory” period.
Besides the above LP, you will find some unreleased recordings done in the studio,
the T.M.B. of Castelfranco Emilia, along with Tiziano Bellucci, their friendly sound expert,
who was almost a full-fledged member of them!)Questo è “Archivio 2”, queste sono le 23 tracce (una è fantasma) che compongono la seconda parte della storia del gruppo.
Il cd contiene “Un altro giorno di gloria”+gli inediti registrati nello studio T.M.B. risalenti allo stesso periodo.
Musica d’emergenza, bisogno disperato di esprimersi, di comunicare… e allora… ecco NABAT ed ecco “Un altro giorno di gloria” album incredibile,
dove si passa dal dalla title track a Lopez a gabbia fino a tempi nuovi,ma andrebbero citati tutti: ogni brano che compone questo album è diventato oramai un inno!!!
Si passa poi agli inediti:la prima versione di COSA RIMANE e poi GRIDO DI LIBERTÀ, incompleta, testo inventato sul momento.
Poi NANDEIN, dedicata allo zio di Finelli, bassista degli Annafalks, cantata completamente in dialetto.
Ecco UNO DEI MOD, perché i Nabat erano affascinati da loro, soprattutto dagli Who (il brano è una cover).
R’N’R UGO, altro viaggio pseudo-dialettale: ti sampar in ti guai!
La traccia 16 è un gingle radiofonico per Radio Melody, emittente radiofonica amica dei Nabat: la voce femminile è di Tracy Sirotti (R.I.P.).
Seguono ASOCIALE, SENZA SOLDI SENZA CASA e LAIDA BOLOGNA, versioni di poco differenti da quelle originali
NATI PER NIENTE, questa versione è stata mixata dai due Tiziano, Bellucci e Ansaldi, stessa cosa per
NICHILISTAGGIO, traccia 21, che chiameremo “Ansaldi version”. Ancora Nichilistaggio, questa volta mixata da Red
BIOGRAFIA
I Nabat si formano a Bologna nel 1979.
La prima line-up era composta da Steno voce (già bassista di un’ altra formazione bolognese, i RAF PUNK), Stiv chitarra, Giulio basso e Davide alla batteria. Il primo gig si tiene al circolo anarchico “C.Bernieri”, dove i Nabat suonano insieme ad altre storiche formazioni delle scena punk bolognese come i già citati RAF Punk, gli Stalag 17, i Bacteria, gli Anna Falks etc.
Con la seguente formazione Steno alla voce, Stiv chitarra, UI-UI alla batteria e Abbondante al basso, i Nabat registrano un demo-tape con i concittadini RIP-OFF. La cassetta riscuote, per quanto riguarda i Nabat, un discreto successo. La band comincia a farsi conoscere anche fuori Bologna. Qualche tempo dopo Abbondante lascia il gruppo per unirsi ad una band rockabilly, mentre i Nabat, rimasti in tre, intraprendono con i Soldier Of Fortune un memorabile tour nel sud Italia. Nel 1982, la band registra al Teatro Dehon (uno studio di registrazione di tipo parrocchiale) il primo ed indimenticabile E.P. “Scenderemo nelle Strade” contenente cinque pezzi.
Il disco esce nel giugno dello stesso hanno per la loro etichetta la C.A.S. e vende circa 2000 copie (cifra considerevole per l’epoca).
Nel frattempo alla band si unisce al basso Riccardo (ex batterista dei Rip Off e dei Bacteria).
In poco tempo i Nabat, anche in virtù di una impressionante attività live (circa 90 concerti nel solo 1982), diventano una delle più amate OI! band italiane.
Nel 1983, sempre su C.A.S., esce in una lussuosa veste grafica il secondo E.P. “Laida Bologna”. Nello stesso periodo, i Nabat sono tra i protagonisti, nonchè tra i promotori, dei due raduni OI nazionali di Monza e Bologna, ben recensiti dalle fanzine e dalla stampa musicale indipendente.
Lo scopo di questi concerti, in cui suonano band Skin e Punk, è quello di superare le divergenze che dividono i due movimenti.
“SKIN E PUNK SARANNO UNITI GLI OBBIETTIVI SON COMUNI QUESTI FOTTUTI PERBENISTI” cantano i Nabat e non si può che essere d’ accordo.
Da dimenticare invece il terzo ed ultimo raduno Oi di Certaldo (maggio 1983) che finisce tra gli incidenti e le provocazioni di stampo fascista dei Rip Off e di una parte del pubblico.
I Nabat inoltre producono, sempre per la C.A.S, due ottime compilation :
“Skin+Punk =TNT” E.P. con Nabat, Dioxina, Armm e Rappresaglia e più tardi il LP “Quelli che urlano ancora” con vari gruppi della scena punk e skin italiana tra cui Cani, Klaxon, Basta, UDS, Hydra etc.
Quindi nell’ 85, viene pubblicato dopo una lunga attesa il primo L.P. “Un altro giorno di gloria”, grande album con 10 grandi pezzi non solo OI. Alla chitarra c’è Red (ex Dioxina).
Il disco è dedicato a Nelson Mandela ed a Martò dei Judas (band bolognese degli anni 60).
La band si scioglie nel 1987. Più tardi membri della band suoneranno nella Punk band degli STAB mentre Stiv si unirà con gli Skrewdriver!!!!!!!!!!!
Ma il 23-1-92 ,in una magica notte, Steno ritorna sul palco ed accompagnato dagli Stab da vita ad un pirotecnico concerto, immortalato sul CD “Live alla morara” edito dalla Twins Records nel 1994.
Il disco contine una manciata dei migliori pezzi dei Nabat più una cover di “If the kids are united” degli Sham 69.
Nel 1995 i Nabat si riformano in occasione del “TIZIANO ANSALDI BENEFIT TOUR”, da loro stessi organizzato per raccogliere fondi in favore della mamma del loro mitico ex manager scomparso nel 1994.
La band si esibisce insieme ai bolognesi Ghetto 84 e ai Klasse Kriminale , prima al Leoncavallo di Milano e poi al Livello 57 di Bologna.
Tra il dicembre 95 e gennaio 96 viene registrato “Nati per niente” Cd pubblicato su Banda Bonnot. Dodici pezzi, più una bonus track, potenti e diretti che sono una ulteriore conferma delle capacità della band, diventata nel frattempo un quintetto. Il disco è dedicato a IQBAL MASIH leader dei bambini pakistani, morto assassinato.
L’album è stato registrato con la seguente formazione:
Steno – voce, Riccardo – chitarra, Romano – chitarra, Abbondante – basso e Toppi – batteria.
Agli inizi del 1997 Riccardo Pedrini (chitarrista dei Nabat) ha pubblicato il libro “Skinhead: lo stile della strada” edito da Castelvecchi.
Il libro, molto bello, ripercorre la storia del movimento Skinhead, dalle origini fino ad oggi, con particolare riferimento alla scena italiana, e contiene una vasta e dettagliata bibliografia e discografia, nonchè un elenco di siti internet e di fanzine Skinhead.
Sempre Riccardo nell’ estate 1998 a pubblicato “Ordigni”, saggio sulla scena punk bolognese dei primi anni ottanta.
Nel settembre 1998 è uscito per la Potere Records uno splendido bootleg intitolato “Campane a Stormo” che raccoglie le registrazioni apparse sul primo demo tape della band, due live ed alcuni pezzi tratti principalmente dal primo LP del gruppo bolognese.
Purtroppo la band si è definitivamente sciolta nell’Ottobre ’98 alla vigilia di un concerto in terra vicentina in occasione del 1 Festival SHARP Tre Venezie durante il quale però Steno ha improvvisato un mini-gig accompagnato dai alcuni membri dei Los Fastidios.
Alcuni anni dopo lo scioglimento Steno ha ripreso a fare musica con un nuovo gruppo di musicisti, che ha preso il nome Laida Bologna Crew proprio dalla canzone simbolo dei Nabat. Altri ex-componenti del gruppo sono attualmente impegnati nel gruppo Punk Rock/Punk & Roll The Stab, le cui sonorità ricordano sia i Clash che il classico Oi! italiano e inglese.
Nel 2006 la Laida Bologna Crew si scioglie e Steno decide di riformare ufficialmente i Nabat mantenendo il bassista della Laida Bologna Crew e contattando tre membri degli Uguaglianza, giovane band ligure di cui Steno produsse il primo album l’anno prima. La formazione rimane tutt’ora invariata e con molti concerti all’attivo.
Lodevole lo sforzo della label toscana Area Pirata, che si è presa l’onere di riproporre al pubblico la produzione completa dei Nabat, pubblicando questo secondo volume, che raccoglie la seconda e più importante parte della produzione del gruppo bolognese.
I Nabat sono stati uno dei più importanti gruppi Punk-oi italiano, vissuti negli anni ’80 e furono tra i principali esponenti dell’unione tra i punk e gli skins. Politicamente di matrice anarchica, i loro testi furono molto diretti ed immediati con riferimenti alla lotta di strada del proletariato urbano e tesi ad offendere borghesi, ipocriti e perbenisti. In questo cd è presente il loro album migliore, vale a dire “Un altro girono di gloria”, oltre ad una sostanziosa manciata di inediti, tra i quali una cover degli Who ( Uno dei mod ), un chiaro omaggio a quel mondo, e la cavalcata rockabilly Rock and roll Ugo .
Nel booklet rivendicano il fatto di non avere mai avuto la possibilità di far ascoltare la loro musica, avendo invece dovuto lottare strenuamente per ottenere un loro seppur minimo spazio. Di sicuro però uno spazio nella storia del punk italiano lo hanno meritatamente conquistato.
Vittorio Lanutti – La Scena Webzine 16/03/09
Dopo un primo volume dedicato agli esordi della carriera dei bolognesi Nabat, la più importante oi! band italiana venerata non solo da noi ma pure in mezzo mondo, ecco la seconda parte che prende in esame il periodo relativo all’album “Un altro giorno di gloria”, ovvero quello che ha preceduto di poco lo scioglimento del quartetto.
La grezzezza degli esordi è in parte mitigata, sostituita da una maggior cura per gli arrangiamenti e l’uso di ska e raggae affiancati al solito punk stradaiolo.
I Nabat migliori sono quelli di “Martò” (dedicato allo scomparso cantante dei Judas, band bolognese di straculto), “Lopez” e “Italia degli Sfruttati”, adatta per l’epoca (siamo alla metà degli Ottanta) ma valida anche oggi.
Il pregio del cd, comunque, sta nel riportare alla luce moltissimo materiale inedito, in parte tratto dalle stesse session (una mitica cover di “Uno dei Mods” di Ricky Shayne), in parte più datato, con rozze versioni di cavalli di battaglia come “Senza Soldi Senza Casa”, “Laida Bologna” o della leggendaria “Nichilistaggio”.
Voto 7
Stefano Gilardino – Rocksound 03/09