The Kaams – One to Six

Lp/Cd digipack
Ottobre 2014
Tiratura Lp: 300 copie – SOLD OUT
Cd digipack: 500 copie

–COPRODUZIONE–

Formato: Tag
Etichetta: Area Pirata

10.00

1 disponibili

The Kaams – One to Six

Attivi dal 2009, I Kaams sono un quartetto emerso dalla provincia bergamasca a suon di R&B, garage, r’n’r e una
sfumatura di blues: il risultato del loro mix è qualcosa che ti impedisce di stare fermo!!

Partiti come duo rilasciano il primo Ep “She’s a Killer” a marzo 2010 per Bedo/Dirty Water. Alla fine dello stesso anno un nuovo 7″ “Choose Your Coffin – the Kaams vs the Monolithics” esce su Boss Hoss, distribuzione Area Pirata. Il 2012 è un anno frenetico, un sacco di concerti in tutta Italia, Germania e Svizzera, e soprattutto il tanto atteso primo album: “Uwaga!” (LP/CD) esce per Area Pirata/Boss Hoss/Bedo. Nel Maggio 2013 la band va in tour in Inghilterra, e per la fine dell’anno tocca Francia, Belgio, Germania e Svizzera. Nuovo tour europeo nell’aprile 2014 con gli amici Snookys, e nuovo album “One To Six” (LP/CD), sempre per Area Pirata/Boss Hoss/Bedo, uscito ad ottobre dello stesso anno. Da qui in poi molte date del tour promozionale già fissate tra Nord e Sud Italia, Spagna e Francia. Ad agosto 2015 i nostri ripartiranno per l’ennesimo tour europeo!!

LINE UP:
ANDREA CARMINATI: Vocals, Guitar
MARCO FACHERIS: Guitar
ALBERTO MAFESSONI: Bass
TIZIANO CAROZZI: Drums

Tracklist:
1) WITH ANOTHER MAN 2:31
2) DON’T TELL ME LIES 2:30
3) I CAN’T GET OVER YOU 2:37
4) RAINY DAY 2:55
5) CHOCOLATE BAND 2:37
6) COME BACK BABY 3:04
7) NIGHT TIME 2:10
8) DROWNING 2:13
9) NO FOOD ON MY TABLE 2:14
10) YOU DON’T WANT ME NO MORE 1:58
11) CRY! 2:23
12) I DON’T KNOW WHAT TO EXPECT 2:12

CRITIQUES

Bertrand Tappaz – Chronique 2014 – semaine 50 – VOIX DE GARAGE GRENOBLE

Décontenancé, mais pas déçu. Surpris, mais finalement ravis.
J’avais adoré leur 1 er album ‘Unaga!’ sortit par les même labels en 2012. Un album de Garage tendance R&B dans l’acceptation assez ‘classique’ du terme mais excellemment fait et très excitant.
Alors évidement quand leur 2 ème album ‘One to Six’ a été annoncé j’étais sur des charbons ardents, et je dois dire que la première écouté a été plutôt déceptive. Le disque semblant posé et plat.
Mais évidemment cette impression été trompeuse. En fait le nouvel album des KAAMS est lui aussi très bon ! Mieux que ça même, c’est encore une perle du genre. Simplement le groupe a évolué, certes un poil calmé le jeu, bien qu’ils n’aient jamais été des furieux sur disques. Ils ont équilibré leur musique, rajouté quelques ingrédients dedans, et privilégié le rendu des chansons.
Plus d’éléments R’n’R et Blues dans l’esprit vintage se mélange donc au R&B Garage du quatuor ce qui densifie leur musique et nécessité plus d’écoute pour s’en imprégner, mais c’est une excellente chose tant ce disque est une réussite !
The Kaams : le docteur vous prescrit les 2 albums pour bien passer l’hiver !!!

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Recensioni:

I Kaams hanno avuto la “fortuna” di suonare nel paese dove abito; il luogo nel quale si è svolto il concerto era il bar della stazione ferroviaria e, non sarebbe neppure il caso di dirlo, non è che fosse il posto più adatto dove esibirsi.
Mi si dirà di non fare il difficile, visto che in questi tempi cupi è già una fortuna che ci sia qualcuno che abbia l’ardire di far suonare una band di rock’n’roll che non faccia neppure una cover di Vasco Rossi o degli Ac/Dc.
Ma sia io che i Kaams ce la ricordiamo bene quella serata: poco pubblico e la maggior parte di esso interessato principalmente al generoso buffet messo a disposizione dal locale che avrebbe consentito ad una larga fascia di presenti il saltare a piè pari la cena (siamo pur sempre in Liguria e se, bevendo una birra, ci si può anche sfamare nessuno si tira indietro …).
Ebbene, in quelle circostanze “estreme”, i nostri suonarono un gran live tanto che, dopo qualche canzone, il bancone delle vivande si svuotò di una buona percentuale di scrocconi professionisti.
Questa introduzione, spero non troppo tediosa, voleva rendere l’idea di quanto sia grande la mia stima per il gruppo in questione, stima peraltro espressa anche nelle mie recensioni del loro primo album “Uwaga” e del loro 7? split con i Monolithics.
Rispetto al sopracitato “Uwaga”, il quartetto bergamasco ha indubbiamente arricchito la propria sfera di influenze, lo dimostrano le 12 canzoni di questo nuovo album che, oltre al garage-punk degli esordi, propone anche altre sonorità.
L’uno-due iniziale è di gran pregio: With Another Man mostra il lato più pop della band, avvicinandola a gruppi come Stems, Sunnyboys e, perché no, Hoodoo Gurus, mentre Don’t Tell Me Lies odora di eighties garage, un po’ alla Lyres per intenderci, alternando energia e dolcezza ed esaltando la voce del cantante Andrea.
Proseguendo troviamo I Can’t Get Over You , che sconfina nei territori roots già ottimamente calcati anche dagli spezzini Peawees, mentre Chocolate Band è esaustiva fin dal titolo nel richiamare la psichedelia dei sixties; Come Back Baby ricorda il power-pop più melodico dei Ramones spectoriani, Night Time con il suo incedere rockabilly riporta gli orologi indietro ai 50’s, No Food On My Table è un blues elettrificato che può lontanamente echeggiare i Litter, e Cry! chiude in bellezza tornando a sonorità genuinamente garage.
Lo so che si tratta di una mia fisima e che l’ho già scritto un sacco di volte, ma mai mi stancherò di dire che un album di rock’n’roll non deve durare più di mezz’ora, e questo dura 29’52”!
Sta a chi ascolta, quindi, giudicare se l’ampliamento di sonorità offerto dalla band sia da considerarsi un passo avanti o un passo falso; io ho amato e ascoltato un sacco di volte “Uwaga”, mentre questo nuovo album lo devo ancora ben metabolizzare, ma una cosa mi è più che chiara: son proprio bravi questi The Kaams.

Voto 7,50/10
Il Santo – Indie-Eye.it 16/10/2014

Suonano dal 2009 e in precedenza ho recensito il loro “Uwaga!”, avevo parlato bene della loro capacità sonora e interpretativa, ora esce questo nuovo lavoro e penso che qualcosa stia cambiando. Il modo e il genere rimangono lo stesso ma il sixties Beat si fa ancora più marcato, la band sembra abbia trovato la quadratura del cerchio e i brani scorrono, lo fanno con impetuosità, la band suona bene e si diverte, il che fa presagire ottime cose dal vivo. Dodici pezzi dove qualche pezzo mi stare veramente bene, Come Back Baby per la sua vena anni ’60, l’open With Another Man e altre.
Proprio dal vivo nel 2013 l band ha suonato in giro per Germania, Regno Unito, Francia, Belgio e Svizzera, nell’aprile 2014 hanno fatto un nuovo tour europeo con gli Snookys.
Quindi i Kaams si danno da fare, inutile leggere a bocca aperta, datevi una mossa, magari ascoltatevi qualche pezzo su Youtube e poi fatevi mandare il disco da Area Pirata, cosa aspettate!

Stefano Ballini – Trippa Shake Webzine 31/10/14

Secondo album per i Kaams, ancora votato a un tripudio garage revival.
La band bergamasca ha dalla sua entusiasmo e un vigore che fa andare questa dozzina di brani a mille. Se dal
vivo si presuppone facciano faville, dal punto di vista compositivo forse manca una linea più definita. Dal frat anthem alla canzone confidenziale, dal blues al rockabilly: una simile varietà di soluzioni se la potrebbero perettere giusto i Reigning Sound.
Voto 6/7
Fabio Polvani – Blow Up #198 09/2014

Nostalgici ma attualissimi The Kaams che con “One to six” pubblicano il loro secondo album, frutto anche di un’intensa attività live. Il quartetto martella con un garage-punk che affonda le radici nel garage-beat dei ’60, ma che si è evoluto lungo il percorso che ha intrapreso il genere negli anni ’90 quando è stato macellato e rivoltato dalla ciurma della Blues Explosion, degli Oblivians & Co.
The Kaams riprendono quel garage-blues più che altro nello spirito, perché a differenza di questi nomi sono meno irruenti, essendo maggiormente devoti al soul, quindi più vicini a dei Dirtbombs spogliati del noise.
Tra i brani più eccitanti vanno senz’altro citati l’aggressiva e serrata “Don’t tell me lies“, l’ansiosa “Chocolate band” ed il rock’n’roll punkato di “Cry!“. Insomma sono irresistibili, quindi se passano dalle vostre parti non perdeteli.

Vittorio Lanutti – Freakout Magazine 22/01/2015

Torna con questo One To Six il gruppo bergamasco, dopo il positivo Uwaga! . Le coordinate rimangono le medesime: r’n’r anfetaminico (ma non troppo) con una decisa direzione pop (e venato di rhythm and blues) e voce sguaiata il giusto (si ascolti “With Another Man”). “Don’t Tell Me Lies” azzecca la melodia portante, l’incedere però è sempre più o meno lo stesso di questo particolare “campo” (dimostrano di conoscerne a menadito la “grammatica”). La situazione si fa interessante quando le virate tex-mex si impossessano dell’articolata “Chocolate Band”, dal suono volutamente vintage, e con la convulsa “Drowning”, che spariglia cocciuta tra le restanti tracce con quel suo incedere dalla traiettoria volutamente sbandata. Fa lo stesso la successiva “No Food On My Table”, tra spirali chitarristiche nuggets-style e quell’armonica a bocca che tradisce lontane reminiscenze “sudiste”. È chiaro che stiamo parlando di un disco adatto agli appassionati del genere.

Maurizio Inchignoli – The New Noise 03/02/2015

I The Kaams sono quattro ragazzi che bazzicano i bassifondi del rock ‘n’ roll non allineato da anni. Disco dopo disco sono riusciti a creare un mondo dal forte impatto sonoro sospeso tra nostalgia e ruvida freschezza. Giunti al loro secondo Lp, intitolato “One To Six“, uscito per Boss Hoss Records , Area Pirata , Bedo Records , danno prova della loro maturità, a cominciare dalla produzione. I bergamaschi sono impeccabili. In dodici tracce esprimono al meglio un rock’n’roll ipervitaminico, spontaneo e sfrontato che ha atmosfere c&w e accenti rhythm ‘n’ blues, cuore soul e memorie 60’s, assalti sonicsiani garage-beat ma anche la scorrevolezza che hanno i dischi punk. Se avete nostalgia del rock ‘n’ roll vero e senza retorica, non vi fate scappare questo disco.

Fuck The Glory Days 05/03/2015

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