Fuck Knights – Puke All Over Themselves

CD digipack
Febbraio 2015
Tiratura CD: 300 copie
–COPRODUZIONE–

Formato: Tag
Etichetta: Area Pirata

10.00

2 disponibili

Fuck Knights – Puke All Over Themselves

(New album for this wild Garage combo coming from Minneapolis!! Don’t miss out!)Dopo aver fatto il batterista per Dan Melchior’s Broke Revue a New York, GD Mills (aka Sir Gregory Fuck Knight) imballa tamburi, piatto, due bacchette e un microfono e si dirige alla scuola d’arte di Minneapolis.
Dopo una violenta performance in cui viene accusato di danneggiamento della proprietà scolastica e quindi espulso, decide di formare i nostri Fuck Knights. E’ il 2007. Coinvolge nell’impresa il bassista Joe Holland e l’avventura ha iniziato proprio lo stesso giorno in cui in città collassa il ponte I-35W che avrà un eco mondiale.
Presto iniziano ad affollare cantine e bar dove vanno a suonare, il passaparola fa il resto ed anche la stampa inizia ad interessarsi a loro, la cassetta che hanno autoprodotto diventa un 7″ distribuito a livello regionale, ma anche in Europa grazie ad alcune label (uscirà anche un EP registrato da Gary Burger dei The Monks), condividono poi il palco con King Khan and BBQ Show, Greenhornes, Black Diamond Heavies, Brimstone Howl, Human Eye, Jacuzzi Boys, Lover!, Monotonix, e Peelander-Z realizzando un tour tarraverso la regione dei Grandi Laghi in USA. Ricevono poi l’endorsed da Maximumrocknroll e sono descritti da Mongrel Zine come “way cool psychedelic garage punk”, Fuck Knights’ si scatenano e infiammano i palchi al suono del R’n’R e secondo la ‘zine Smashin’ Transistors, “pagano un tributo ai 60s, ma senza preoccuparsi di trastullarsi e mettersi il vestito buono in attesa di una ritrita macchina del tempo. Loro vogliono un suono potente, magari ubriacarsi ed anche fare sesso (o essere arrestati provandoci)”.
Con Mills alla voce e due kit di batteria, Holland al basso, il chitarrista Benjamin Sommers- Bachman, e infine David C. Steffens alla tromba e armonica, the band realizza il suo primo full-length, “Let It Bleed”, per la Boss Hoss di Pesaro nel Giugno 2011.
Nel 2013 prendono parte alla compilation “The Wildest Things In The World” assieme a The Frowning Clouds (Australia), The Wildmen (Italy) e agli The Hollywood Sinners (Spain).

Tracklist:
1) GOT ME A REAL LOVE
2) 77 VIRGINS
3) (I NEED) ALL OF YOUR LOVE
4) BLOOD STAINS IN MY BED
5) 13 DEAD CATS
6) BE MY NEXT HIT
7) MILITARY DETAIL
8) CAN’T LET GO
9) BABY COME ON
10) UNFOLDING LOTUS INSECT
11) I KNOW THAT YOU CAN HEAR ME
12) FINE IRISH WHISKEY
13) ATTRACTIVE OBJECTS
14) BRING ON THE END OF THE WORLD
15) WHAT DO YOU WANT FROM ME?
16) MIDNIGHT WANDERER

CRITIQUES

Bertrand Tappaz – Chronique 2015 – semaine 19 – VOIX DE GARAGE GRENOBLE

Rhythm & Beat Garage tirant vers le Pub Rock par moment et vers le Freakbeat par ailleurs… Formule bizarre dans la musique et

dans la formation de ce quatuor de Minneapolis : le batteur a un drum kit ultra réduit et assure le chant lead, le 4

ème membre est à la fois trompettiste et claviériste (et doit bien aussi toucher à l’harmonica). Leur

nom est brillant, leur musique l’est toute autant, celle-ci tire parfois vers des choses limites ‘free’ et se recentre par moment

sur des titres très courts et directs. Tellement plus passionnant que toute la scène Néo Psyché Indie

actuelle (en tout cas à mes oreilles). Bien plus aventureuse et variée en tout cas !
Avec le bon équilibre entre Garage Psych / Beat Trash et parties tortueuses…
16 titres sur ce Cd au superbe digipack. J’avais aimé leur 1 er sortit par la même maison, mais là les Fuck

Knights ont réalisé un bond en avant de géant !!!!

Consigliato:

HAI SENTITO IL DISCO?

Recensioni:

Innazitutto, prima di occuparci di questo disco, è d’obbligo segnalare come la sinergia fra due etichette italiane (e che etichette!) abbia consentito di far uscire un album di un gruppo rock’n’roll americano.
Questa è “immigrazione” al contrario!
Tanti gruppi italiani sono usciti, o vorrebbero uscire, per label straniere mentre l’esempio dei Fuck Knights è quello che anche nel nostro bistrattato paese c’è ancora qualche pazzo incosciente che si sente di investire un pugno di sporchi euro per pubblicare dischi.
I nostri infatti arrivano da Minneapolis ,città che ha dato i natali a Prince, Husker Du, Replacements, Babes in Toyland (oltreché ad un fitto sottobosco di band che spaziavano e spaziano fra il folk e l’hard-core) e potrebbero essere etichettati con superficialità come una garage-band.
Ma questo Puke All Over Themselves in realtà e album assai ricco di “variazioni sul tema” che dimostrano l’imprevedibilità nonché le molteplici fonti di ispirazione del gruppo.
Sono infatti solo tre infatti i pezzi autenticamente definibili come garage: Got me a real love , 13 dead cats e Baby come home , mentre per il resto troviamo il delirio etilico supportato da fiati impazziti di (I need) all of your love , il country stralunato di Be my next hit , i ritmi western alla Wall of Voodoo (?!?) di Actrative objects per chiudere con la coda psichedelica di Midnight wanderer .
Ora non mi fate i puristi fanatici e filologici del garage sound e buttatevi con tutto il vostro entusiasmo fra le pieghe di questo disco, ascoltatene bene tutte le sfumature, non fermatevi alla superficie e vedrete che la soddisfazione sarà garantita.
E poi chi, in cuor suo, non si sente di premiare una sinergia fra due etichette competenti ed appassionate come Area Pirata e Boss Hoss?

Voto 7/10
Il Santo – Indie-Eye.it 20/04/2015

Travolgenti e aggressivi come pochi i Fuck Knights da Minneapolis,

nati dalla mente devastata del batterista GD Mills (aka Sir Gregory

Fuck Knight) suonano un garage irresistibile. Con il cuore piantato agli anni ’60 e

la testa al blues degli anni ’40 il quartetto non fa prigionieri. Quando attaccano

è impossibile stare fermi. I sedici brani tutti essenziali, dato che stanno

tutti in poco meno di trentanove minuti, hanno una matrice unica: il garage, sono

molto variegati. Il soul e il rhythm’n’blues travolgono in “(I need)

all of your love” con un sax sporco, mentre il blues-garage viene

spezzettato in “Bring on the end of the world“. Se

Can’t let go” è convulsa, “Be my

next hit” è ossessiva e percussiva, mentre la carica viene data

con il rock-blues sporco e acido di “Unfolding lotus

insect”. Insomma per gli amanti di Dirtbombs, Sonics, Maggots, Hives,

Delta 72 e sodali, questo disco vi farà impazzire.

Vittorio Lanutti – Freakout Magazine 15/10/2015

Interviste: