D.O.A. – Hardcore 81 (coloured vinyl edition)

LP
Novembre 2022
Tiratura: 500 copie edizione colorata
500 copie edizione vinile nero

Formato: Tag
Etichetta: Area Pirata

25.00

3 disponibili

D.O.A. – Hardcore 81 (coloured vinyl edition)

(Reissue on occasion of the 40th Anniversary of the first HARDCORE 81 pressing, in two versions, for this all-time Punk-HC classic. Both editions are gatefold, one in 140 grams black vinyl, and the other in red and white vinyl. Attached you will find a "D.O.A. History of Hardcore" booklet based on pics, flyers and memorabilia from the period. All copies are hand-numbered and printed in 500 copies each.
Bonus tracks for both versions: 1978 single "Disco Sucks", 1978 single "The Prisoner" , and 1981 single "Fucked Up Ronnie")Ristampa in occasione del quarantennale dalla prima stampa, in due versioni, per questo classico del Punk-HC da sempre. Entrambe le edizioni sono con copertina apribile, una con vinile nero 140 grammi, e una con vinile bianco e rosso e allegato booklet di 12 pagine con foto, flyer e memorabilia del periodo. Tutte le copie numerate a mano, 500 copie ciascuna.
Quelle che seguono sono alcune righe scritte da Antonio Cecchi dei CCM, che suonano quasi più come una dichiarazione d’amore per il disco e per la band, che come una presentazione vera e propria…

Ciò che state per ascoltare non è un disco, ma una Leggenda!
Negli anni Ottanta, subito dopo che la cosiddetta rivoluzione punk era fortunatamente evaporata, come la colla da due soldi forzatamente inalata per nascondere la vacuità della maggior parte delle band in circolazione, allora cominciarono a emergere le GRANDI e VERE bands, alcune delle quali suonavano così intensamente ed ad un tale volume da poter essere sentite anche dall’altra parte dell’Oceano. Uno di esse, i DOA, il cui capolavoro definì addirittura il nuovo tipo di ribellione musicale giovanile che infuocava in quegli anni, ebbe l’onore di definirne il nome: sino ad allora HARDCORE era stato solo un tipo di pornografia. All’improvviso, HARDCORE divenne il nostro stile di vita e il nostro obiettivo, LO standard per i giovani ribelli di tutta Europa (e del mondo).

Quando incontrai Joey, Dave, Ken e gli altri a San Francisco nel 1983, non riuscivano a credere alle mie parole quando dissi loro che i ragazzi agli show da noi in Europa avevano per lo più solo DK, Black Flag e DOA stampati sul retro del loro chiodo. Erano quelli i Grandi Gruppi, e nessuno suonava come loro, mai prima di allora e nemmeno dopo (ehmm…. ed in effetti rimane vero a tutt’oggi!)

E quindi arrivò il primo tour europeo dei DOA, i cui concerti ebbi l’opportunità di aiutare ad organizzare qui in Italia, che dimostrarono quanto fossero potentissimi, grandiosi e soprattutto onesti!

E di conseguenza la mia band, i CCM, potette condividere palchi, lunghi viaggi notturni, sudore e leale amicizia con i DOA, anche negli Stati Uniti e in Canada, durante la prima parte del tour statunitense di tre mesi, organizzato dal loro road manager Ken Lester.

E ancora, circa 30 anni dopo dopo essere diventato padre per la prima volta, sono andato a Bologna – la stessa città in cui avevo portato in auto Dave Gregg (R.I.P.) a suonare nel 1984 nel bel mezzo di una bufera di neve – per vedere i DOA di nuovo dal vivo. Il Tempo ed il Destino si erano portati via Dave, Ken, Gary, Jon e molti altri miei amati e indimenticati amici canadesi, ma Joey e i suoi due fantastici e non esattamente giovanissimi nuovi membri della band, erano ancora un fantastico spettacolo HARDCORE da vedere dal vivo, specialmente con un figlio undicenne al fianco che ama alla follia quello che sente uscire dal semidistrutto Marshall e dalla fida SG marrone del solito Joey.

I DOA esistevano ancora: onesti, grandiosi e potenti come sempre.

Grazie DOA, per aver incrociato il mio cammino in questa vita.

Ciò che state per ascoltare non è un disco, ma una Leggenda!
Antonio, CCM
Pisa AD 2022

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