Barmudas Every Day is Saturday Night

LP
Ottobre 2021
Tiratura: 300 copie <br

Formato: Genere:

15.00

Label

Area Pirata

149 in stock

Barmudas Every Day is Saturday Night

(Here’s their debut album “Every Day is Saturday Night”, out for Area Pirata on the 11th of October 2021. In these songs it’s possible to trace back sparkles of Slade, Sweet, New York Dolls and much more, all shaked togheter with a secret component in a strong heavy Barmudas drink. These sparkles are going to cause a big blast that will contribute to keep alive the sacred fire of dirty rock’n’roll, even in troubled times. An explosion of energy, wildness and urge to party hard.
8 brand new tracks you will not be able to stop from stomping on your heads!)I Barmudas nascono nel 2017 a Firenze dall’incontro di 4 individui con un eterogeneo background geografico e musicale uniti da una comune radice punk rock e dall’amore per il glam rock inglese degli anni 70, il pub rock e la sottocultura sharpies australiana, sempre di matrice seventies. Il 15 Ottobre 2018 esce per AREA PIRATA il loro primo singolo manifesto “Rock the Barmudas” che ottiene ottimi riscontri nella stampa specializzata in Italia e all’estero. La musica dei Barmudas si inserisce a pieno titolo nel sottogenere tutto italiano, che negli ultimi anni si è guadagnato l’attenzione degli appassionati e della stampa di settore, rifacendosi al suono delle glam band inglesi come Slade, Sweet, T. Rex ecc… .
Il combo di stanza a Firenze, dopo l’uscita del singolo, intensifica l’attività live ma è costretto a fermarsi, a causa dell’emergenza Covid, alla vigilia di un tour in Sardegna e poco prima dell’esibizione all’IPO Festival prevista al Cavern Club di Liverpool. La band però non si lascia scoraggiare dagli eventi e decide di sfruttare la pausa forzata per portare a termine le registrazioni e il mix del disco Every Day is Saturday Night che vede la luce a settembre 2021, sempre per i ragazzi di Area Pirata Records.
Il lavoro è quasi un concept-album che raccoglie in 8 tracce energiche e dirette, tutta la filosofia (spicciola ma efficace) e le idee (poche ma chiare), in fatto di musica, attitudine, stile, bar e bevande, dei 4 Barmudas Boys:
Get in the BAR – Fight in the MUD – Kick some ASS
Give it more Gas!
Quartier Generale e Geolocalizzazione

I BARMUDAS sono una R’n’R Glam Punk band formatasi nel 2017. Una creatura partorita e geneticamente modificata nell’omonimo quartiere immaginario dalla topografia triangolare, situato nel centro storico di Firenze; un luogo stranamente ancora sconosciuto, o forse snobbato dalle orde di famelici zombi-turisti che affollano il capoluogo toscano, frequentato invece da figure secondarie e outsiders, comprimari e comparse, loschi individui e gente di assoluto dubbio gusto in fatto di look, gastronomia, linguaggio e musica. Nessuno quindi si sorprende quando qualcuno di loro scompare risucchiato dalle forze oscure del fiorentino triangolo delle Barmudas dopo una nottata passata a gozzovigliare nel quartiere. Nonostante questi trascurabili inconvenienti Barmudas è ancora l’ultimo baluardo contro l’invasione di hipsters, indie posers, coffee shakers, cover bands, modaioli, snob-intellettuali e radical chic che proliferano in città, un BAR-RIO da cui non poteva che scaturire una band dedita ad un rock n’roll ad elevato tasso alcolico sapientemente shakerato con il loro personale 99cent Glam d’annata Gran Riserva.

LINE UP :
Smendock : Microphone screamer and Zombie Teacher
Nacker : Bass howler and digital outlaw
King-Dom : Guitar griller and Zombie Teacher
Zak : Skins beater , Roadrunner and Taxi Driver

Credits:
Recorded and Mixed by Nico Cascino at Virus Studio – Monteriggioni (Siena)
Mastering: Alessandro Maffei
Artwork nand Relaunch Logo: Artkicks (Stefano Stiletti)
Tonino Carotone : voice intro
Christian “Skandi” Perrotta: Grand Piano in Every Day is Saturday Night
Nick the Ape from The Apes Party: backing vocals on “Don’t Shake my coffee”
Lurch from Ultra Twist: vox on “Shake a Shaker”

HAVE YOU LISTEN THIS RECORD?

REVIEW

Album che se facessimo finta di non aver letto la sua data di pubblicazione inseriremmo tranquillamente fra gli Old Albums; detto questo aspettate a considerarlo un “demerito” perchè la storia non finisce qui. Giorni fa qui in “redazione” abbiamo avuto l’ennesima ed animata discussione sul perchè nessuno voglia/riesca più a scrivere pezzi rock come si faceva una volta ed è venuto fuori un pò di tutto (e come sempre tutto molto soggettivo e discutibile); il rock è cambiato, il rock è morto, il rock è diventato post rock (quindi è morto), “ogni” rock vive e si nutre di un proprio tempo (quindi visti i tempi attuali morto anche in questo caso), c’è anche chi ha detto “il mio gatto si chiama Rock!” (non sappiamo se può aver contribuito alla sua morte, meglio sorvolare).
Ma ecco che a smentire qualsiasi nostra futile ipotesi ci arriva fra capo e collo questo “fottutissimo” Every Day Is Saturday Night dei fiorentini Barmudas, album fresco fresco di stampa pubblicato per un’etichetta indipendente italiana che ha l’occhio lungo ed una passione fuori dal comune (altrimenti chi glielo farebbe fare), l’Area Pirata Rec. Se tutto ciò abbia un senso (od abbia oggi ancora un senso) non spetta a noi dirlo né dirvi se un album è “bello o brutto” ma se ne parliamo (al di là di tutti i “limiti” o “difetti” che un album può avere) è perchè di parlarne ne vale la pena e questo indipendentemente dal genere o stile.
Lo ammettiamo, un album che ci ha letteralmente spiazzati ed al quale non eravamo “mentalmente” pronti (ecco il perchè di questo lungo e speriamo non inutile preambolo); qualcuno di voi, più o meno giustamente, starà pensando “ecco il solito gruppo che si limita a rivendere quanto è già stato detto e fatto”, vero e gli esempi non mancherebbero ma in questo caso, almeno per noi, è Musica, è rock, è rock’n’roll, è glam rock ma soprattutto è un’esplosiva miscela di adrenalinico punk-rock anni 70; niente testi (a proposito, i Barmudas usano la lingua inglese e crediamo che ci sia poco da disquisire in merito) particolarmente impegnati od a sfondo socio-politico ma a differenza di quanto si potrebbe erroneamente pensare nemmeno se la tirano con il buon vecchio “Sex & Drugs & Rock’N’Roll“, caso mai solo (si fa per dire) “sex e molto rock’n’roll”.
Già l’artwork (Artkicks di Stefano Stiletti) è tutto un programma, colorata, sgargiante ed “irriverente” proprio come erano quegli anni dominati dai suoni della disco-music e del glam rock più selvaggio, poi viene la musica prima però parliamo un attimo di questi Barmudas, classico quartetto formatosi in quel di Firenze nel 2017 e composto da Smendock (microphone screamer and zombie teacher), Nacker (bass howler and digital outlaw), King-Dom (guitar griller and zombie teacher) e Zak (skins beater, roadrunner and taxi driver), nel 2018 il loro primo singolo, Rock The Barmudas (sempre per Area Pirata) ed ora questo album di debutto, un pò come se vi esplodesse una lattina di coca cola fra le mani.
Parlare di musica vuol dire (vorrebbe dire) farvi partecipi di un ascolto, di quello che trasmette, dell’energia che riesce a sprigionare, dei suoi possibili limiti e mancanze, cosa già difficile dal momento che un ascolto è pur sempre una questione strettamente personale ed a maggior ragione in questo caso dove la linea già sottile fra un banale “revival” ed urgenza espressiva è molto labile; da parte nostra ci muoveremo solo ad intuito, di pancia ed evitando la solita lista della spesa, a voi lasciamo il piacere (o meno) di ri-scoprire questa musica; 10 frizzanti tracce che riassumono perfettamente l’input dell’artwork, suonate come dio comanda (un dio punk rok che per caso ed in quel momento doveva trovarsi presso il Virus Studio di Monteriggioni, Siena, dove è stato registrato e mixato l’album) e senza alcun fine (almeno ci sembra, poi potremmo anche sbagliarci) revivalistico.
Ad aprire l’album spetterà alla titletrack Every Day Is Saturday Night introdotta dalla voce di Antonio De La Cuesta (alias Tonino Carotone) ed al piano il bravo Christian “Skandi” Perrotta, un vero e proprio “inno al rock” dove tutto scorre molto semplicemente tra riff spartani ed un irresistibile refrain alla Suzi Quatro o se preferite ai migliori T. Rex., c’è l’omaggio ai grandissimi Ramones nella tiratissima e sensuale Zombie Teacher, un gran bel sentire che di questi tempi bui non può che far bene così come la RollingStoniana Dry January, una bella cavalcata di sporco rock’n’roll come non ci capitava di ascoltare da tempo; e c’è la Rollingstoniana (ma volendo anche Kissiana) Lock In con tanto di “coretti”, che diciamolo, hanno tutto il sapore d’altri tempi mentre si torna su atmosfere alla Ramones/Clash nella sfacciata Bar-Mud-Ass, un punk vitale e trascinante, forse vecchio “quanto il cucco” ma quanto mai necessario e se poi non ne avete ancora abbastanza non vi resta che lasciarvi andare all’effervescente rock’n’roll di Rock The Barmudas in stile primissimi Stones.

Detto questo Every Day Is Saturday Night è un album, che a nostro e discutibilissimo parere, non ha “limiti” di sorta, suona e scorre in un’alchimia praticamente perfetta, tranne uno che sarebbe inutile negare, la “percezione” del rock oggi è cambiata ed indietro non crediamo si possa tornare ma è bello poterci credere o meglio, è ancora bello ed attuale (attuale) poter godere di questa musica, il resto sono chiacchiere (compreso le nostre), quindi godetene finchè vi è data ancora la possibilità. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui) ma se ne avete la possibilità fate un pensierino anche al vinile altrimenti sarebbe come mangiare un buon piatto di spaghetti con il cucchiaio anziché con la forchetta).

Roots! #291 – Simone Rossetti 19/10/2021

 

Glam rock che fila come una chewing-gum quella dei toscani Barmudas. Musica per assaltare i bar della città facendo saltare la decapottabile lungo il tragitto. Robaccia per alzare al cielo le pinte di birra e imbrattarsi di schiuma. Elementari nelle strutture quanto efficaci dal punto di vista melodico, le canzoni di Every Day Is Saturday Night ravvivano il sogno del rock ‘n’ roll fatto solo per divertirsi, per allentare la morsa di una settimana di lavoro o di fancazzismo assoluto e farci sentire eroi per una notte. Che sia quella del sabato o un’altra, poco importa. Che tanto ogni giorno è un sabato notte. Canzoni perfette per chi preferisce i Dictators ai Ramones e gli Sweet ai T. Rex. Canzoni che ci illudono che andrà tutto bene, anche se stavolta, almeno per mezz’ora, la previsione è azzeccata.

Lys Di Mauro 23/10/2021

Devo essere onesto, quando il mio pusher di dischi mi ha proposto i Barmudas, suggerendomi con l’aria di chi la sa lunga che mi sarebbero piaciuti, non ci credevo mica tanto.

E invece Area Pirata ha fatto centro anche stavolta, proponendoci il debutto sulla lunga distanza dei Barmudas da Firenze, fatto da 10 brani pesantemente influenzati dal rock degli anni ’70, sia quello glam di New York Dolls ed Heartbreakers che quello punk dei Ramones, con reminiscenze (ascoltare “Spring Roll Boogie” e “Shake A Shaker” per credere) dei migliori Devo.

Da segnalare le apparizioni di ospiti come Tonino Carotone che introduce “Every day is Saturday night“, uno dei brani più accattivanti e glitterosi del disco (a cui contribuisce anche il grand-piano di Christian “Skandi” Perrotta), o come Nick the Ape dei The Apes Party in “Don’t Shake my coffee“, o ancora come Lurch degli Ultra Twist che presta la sua voce alla già citata “Shake a Shaker“.

Insomma, scommessa vinta a man bassa dal mio amico spacciatore di vinili, il disco mi è piaciuto assai…

Voto: 4/5

Riki Signorini – Ribelli a Vita Blog 16/01/2022

 

“Everyday Is Saturday Night” è l’antidoto perfetto per questi tempi avari di gioie, danze, empatia e rimescolamento casuale di fluidi corporei. L’esordio sulla lunga distanza dei Barmudas è infatti un formidabile inno alla gioia, alla spregiudicatezza dei dropouts e all’innocenza delle motivazioni, al jeans in total look slabbrato da risse nei vicoli molte birre dopo discussioni poco edificanti. Con il cervello in pappa per il mix anfetaminico di Glam, R’n’R e Punk nella loro configurazione più sincera e coerente. Il quartetto toscano caccia sul tavolo una manciata di pasticche sonore che davvero manda in orbita, in scia all’onda lunga generata dai pluridecorati Giuda ma con un retrogusto più ambiguo e sguaiato che attraversa l’intero album con perversa uniformità d’intenti: fare festa anche dove la festa non esiste. Alla faccia della quotidianità attuale così crudele, divisiva, annegata nella diffidenza generalizzata. “Everyday Is Saturday Night” è un “successo” sotto ogni punto di vista, confermandosi un opera prima che arricchisce la “subculture” italica di un’altra gemma che – speriamo – si perpetui sia dal vivo che nei futuri lavori di studio. File Under: New York Dolls, Ramones, Dictators, Clash, T Rex, Slade, Kiss.

Davide Monteverdi – Razzputin Crew Milano 09/01/2022

Avec un titre d’album comme celui-ci et une telle pochette on est en droit d’attendre un album fait pour la fête, ou pour s’y préparer !

Et on ne sera pas déçu !

Carrément pas !!!

Bovver Rock ? Garage Punk ? Power Pop ? Punk Rock ? Pub Rock ? Piano bastringue, Boogie Glitter… pourquoi on appellerait pas ça tout simplement : un putain de grand disque de Rock’n’Roll ?

En tout cas ce quatuor florentin pour son 1er album met la barre très haute (à mon avis Barmudas avec ce “Every day is saturday night” surpasse en qualité et en constance n’importe quel album de Giuda… et c’est là : voixdegarage@campusgrenoble.org que vous pouvez envoyer vos mots d’insultes !), quasiment au sommet de l’échelle !

Bon le Bovver Rock est un terme/style qui revient un peu à la mode… et comme c’est lié aux 70’s, et à la culture populaire/footbalistique pas étonnant que ce soit surtout des italiens qui aient ‘relancés’ l’affaire (et des groupes australiens, mais la tradition là-bas fut forte et persistante ! On pourrait même voir les débuts d’AC/DC dans cette ‘veine’)…

Florence étant une des place forte du Calcio avec la Viola (sans parler du Calcio Storico annuel entre les quartiers de la ville)… c’est pas très étonnant que Barmudas en soit issue. Avec eux on reste dans l’Histoire locale puisque le groupe tire son nom d’un des quartiers de sa ville !

Je me souviens que quand leur 1er single était sorti, en 2018, déjà sur Area Pirata, j’ai diffusé les deux faces dans l’émission… mais j’étais loin de me douter que Bermudas serait capable d’accoucher d’un album aussi impressionnant !

Bertrand Tappaz – Chronique 2021 – 27/10/2021 – VOIX DE GARAGE GRENOBLE

INTERVIEW