Cockroaches – Rest In Pieces

CD digipack
Luglio 2017
Tiratura: 300 copie – SOLD OUT
LP
Giugno 2018
Tiratura: 300 copie

Formato: Tag
Etichetta: Area Pirata

15.00

22 disponibili

Cockroaches – Rest In Pieces

Nati nel 2011, da un’idea del Bandido Maldito e Vincent Knife, registrano subito il primo Ep nel 2011 con 5 canzoni inedite.
La prima formazione non prevedeva il basso, solo chitarra, batteria e voce, dopo diversi tira e molla con i componenti della band si riesce a registrare il primo album ‘STOMP AROUND THE TOMBS’ con 15 brani originali che esce nel 2014 in autoproduzione, e si arriva ad avere un quartetto base fisso, con Greri alla chitarra, Mr. Hyde alla batteria (Dott. Bolle) & Labanero al basso.

Tanti i live, anche con band del calibro di The Meteors , Demented are Go, Nick Olivieri from QOTSA/Kyuss, The Adicts, The Fuzztones, Frantic Flinstones, Koffin Kats, Sir Psyko and his Monster, Banane Metalik, The Caravans, Clockwork Psycho, Tito & Tarantula, Los Expolsivos, The Bone Machines, The Nuclears, The Green Moon Sparks, Evil Devil, Svetlanas, The Snakes,Death Valley Surfer,Ray Daytona, Le Carogne, Deads all folks, Deathwood e molte altre.

Rockabilly Scheletrico, devoti alle radici ma attitudinalmente punk. Ad esaltare il canto cavernoso e spesso beffardo dello sciamanico Bandido Maldito, la batteria sorda ed essenziale di Mr Hyde, le chitarre secche e crude del vampiresco Greri e i surfeggianti giri di basso di Labanero.
Romani, ma il loro è un mondo oscuro, mai baciato dal sole in cui lupi mannari , zombie e altre creature terrificanti ululano alla luna scatenando il signore del male e soprattutto le vostre chiappe flaccide.

Iniziano quindi le registrazioni del secondo disco dai toni più cupi e meno selvaggi, 13 pezzi originali con molte featuring, Jack Cortese dei Bone Machine, Antonio Sorgentone, Spookyman, Deads all folks e del brano scritto a due mani con i Scrubs!

Cockroaches: voodoo psychobilly da ROMA!


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Recensioni:

Rock’n’roll is dead so we are all zombie!
Onorati di aver avuto la possibilità di ascoltare in anteprima il nuovo disco della band romana Cockroaches, registrato da Point of View Records, missato e masterizzato in analogico e prodotto interamente da Area Pirata. Uscirà ufficialmente il 9 luglio e sarà presentato alla battaglia delle band allo psychobilly meeting a Pineda de Mar.
EL BANDIDO MALDITO (voce), GRERI (chitarra), LABANERO (basso) e MR HYDE (batteria) sono blatte maleducate, grezze e sboccate, ma sono irresistibili e dotate di singolare estro rock’n’roll. Di primo impatto possono apparire ripugnanti, forse anche dovuto al loro aspetto cadaverico, ma poi si finisce per amarle.
Iavan/El Bandito Maldito è un frontman dall’ indole punk: ringhia, urla, emette versi e risate sguaiate. I testi, tutti in inglese, sono dissacranti,ironici ed essenziali.
Demone grezzo, accattivante giullare della corte degli inferi dove i dannati ballano boogie woogie e rock’n’roll. Un rock’n’roll sfrontato ed etilico.
In questa danza infernale a scandire le movenze è l’impeccabile sezione ritmica,ma l’azione travolgente è dettata dalla chitarra e dai suoi assoli, veri e propri momenti di sospensione.
Il disco è una bomba, energico e originale. Azzeccatissimi il pianoforte in Dirty fun e il sassofono in Zombie dancing . Diverse guest hanno paretcipato da Antonio Sorgentone a Jack Cortese.
Motivo in più per procurarsi il disco, la copertina originale,in cui appaiono i componenti della band ritratti nel loro ambiente naturale, ad opera di Murder Farts 666% Rotten Custom Monsters con grafica curata da Mr Hyde.
Non accontentatevi però solo di acquistare e ascoltare il loro disco, ma partecipate il prima possibile a uno dei loro live senza contegno.

PinUp and Review by PARTY Tonite Booking 22/06/2017

Il secondo album della band romana, attiva dal 2011 e con un’attività live infinita, conferma lo smisurato amore per le sonorità in stile Cramps, Meteors, King Kurt. Psychobilly, rock’n’ roll malato, il santino di Jerry Lee Lewis sul furgone (vedi “Dirty fun”) si snodano lungo tredici brani autografi, impreziositi da una lunga serie di ospiti. Il tutto con un’attitudine punk che non guasta di certo. Album elettrizzante ed elettrico, vi darà la giusta scossa !

Tony Face – Radio COOP 17/07/2017

 

Vivo la mia vita alla giornata (sarà certo un luogo comune ma resta un dato di fatto inconfutabile) ed ho pochissime certezze; una fra queste è che quando morirò schiantandomi a folle velocità contro un guardrail voglio che avvenga ascoltando un ottimo disco suonato ad un adeguato volume.

Tutto ciò per dirvi che la prima volta nella quale ho ascoltato questo album viaggiavo per l’appunto in auto e che, essendo mattina presto, mi si chiudevano continuamente gli occhi, e in quelli che erano i miei rari barlumi di lucidità pensavo, beh male che vada quando avverrà l’irreparabile il botto sarà accompagnato da un bel pezzo di rock’n’roll e, ve lo posso assicurare, fra i 13 pezzi di questo Rest In Pieces di belli ce ne sono davvero parecchi.

Ne sia tangibile dimostrazione l’iniziale Hot Rod che è sporca e cattiva come solo i migliori Cramps sapevano essere (e per me non potrebbe esserci complimento più grande) o la seguente Psychojungle nella quale traspare l’importanza e l’influenza della musica surf per chi volgia suonare rock’n’roll (o psychobilly o come vi aggrada meglio definirlo).

Il bel suono di piano che supporta la bellissima Dirty Fun catapulta Jerry Lee Lewis fra le fiamme dell’Inghilterra del ’77 (ed il buon Jerry era davvero un punk ante litteram), mentre il sax in chiusura della limacciosa Zombie Dancing da un ulteriore tocco di interesse ad una canzone già di per sé molto coinvolgente. Altri due pezzi abbondantemente sopra la media sono Bolle che è punk (e glam) sia nel suono che nell’attitudine e Rich’n’Poor dove, ricollegandosi ai primi vagiti dell’album, tornano prepotentemente alla ribalta le influenze crampsiane della band qui riviste nella loro accezione più minacciosa.

I Cockroaches suonano semplice e lineare ma con un feeling ed una carica che in pochi possono vantare, scrivono testi basici, e per quello che suonano è che cosa buona e giusta, ed in più sono amici dei miei fratellini Motel Transylvania (definirli figlioli mi crea disagio oltre a farmi sentire vecchio assai). Dotato di una bella copertina, per me l’artwork ha sempre la sua importanza, questo disco mi e vi regala una gran bella carrellata di pezzi esplosivi e divertenti che, se tanto mi dà tanto, dal vivo devono funzionare come piccole bombe ad orologeria; ed io avrò l’occasione di verificarlo fra pochi giorni visto che la band suonerà a pochi chilometri da casa mia.

Insomma: it’s only rock’n’roll but i like it! Come dite? Qualcuno ha già usato questa espressione? Sicuri?

Voto: 8/10
Luca Calcagno – IYEzine.com 10/08/2017

 

Ho sempre seguito con un certo interesse la scena psychobilly mondiale, moltissimi i gruppi di rilievo, i capitolini Cockroaches esprimono un suono che è, a parer mio, un misto fra Meteors, Demented Are Go e i Cramps in alcune ritmiche, poi quando si incattiviscono mi ricordano gli Sting Rays (grande band), la voce di Bandido Maldido ricorda molto Meteors e Demented are Go… Psycho Jungle mi accende i sensi, ritmo incalzante e infernale…Mr.Hyde grande! Labanero e Grery rispettivamente basso e chitarra incattiviscono il tutto e danno un ritmo impetuoso! Problem pigia fino a battuta e così via nell’aria con Dirty Fun, Bolle e anche le altre, nei brani appaiono qua e la collaborazioni eccellenti come Jack Cortese dei Bone Machine e altri…. Pussy, Pepper & Cheese scritto insieme con i Scrubs… cosa dirvi, a me lo psychobilly piace, suono ottimo, così come il ritmo e la potenza, consigliatissimo!

Stefano Ballini – Trippa Shake Webzine 09/09/2017

 

In vita, si fa per dire, dato il loro universo fatto di scheletri, zombies e lupi mannari, dal 2011. Dopo alcuni cambi di formazione i Cockroaches hanno raggiunto la line-up attuale nel 2014. “Rest in pieces” è il secondo disco di questa band romana dedita al rock/punkabilly-garage-stomp più essenziale e infernale. I loro brani sembrano provenire dalle viscere bollenti dell’inferno fatto sia di personaggi inquietanti come zombi e lupi mannari ma anche di quella sensualità che apparteneva ai Cramps. I brani trasudano di rockabilly con un base stomp-blues, che può variare tra il valzer-punk sincopato di “Zombie dancing“, il punkabilly sfilacciato di “M.F.” e il rock’n’roll/boogie di “Dirty fun“. In “Devil” i romani evocano tanto il fantasma dei Cramps, quanto quello dei Playground e quando si lasciano andare al punk puro sbandano con le modalità sguaiate di “Bolle” o con lo stile ramonesiano di “Pussy, pepper & cheese“, scritto con gli Scrubs. Niente intellettualismi, né elucubrazioni, è solo rock’n’roll!

Vittorio Lanutti – Freak Out 15/09/2017

Diciamolo subito, e togliamoci il dente…. I Cockroaches schiodano. E schioda il loro Voodoo Punkabilly popolato da zombie, lupi mannari ed altre creature simili, che tuttavia non disdegnano atmosfere surfeggianti, arricchito dalla voce cavernosa ed inquietante del Bandito Maldito.
Tredici i pezzi per questo secondo album del gruppo romano, ma io segnalo soprattutto l’iniziale “Hot Rod”, un bel pezzo in stile Cramps, “Dirty Fun” (rock’n’roll primordiale con un bel piano alla Jerry Lee Lewis), “Zombie Dancing” (ideale per un party a casa del diavolo col suo accelerare e rallentare), “Dog eat Dog”, la ramonesiana “Pussy Pepper & Cheese” e la conclusiva (e surfeggiante) “C.O.C.K.R.O.A.C.H.E.S”.
Insomma, un disco di Rock’n’roll primordiale che piacerà a chi apprezza Cramps, Meteors, Bone Machine (addirittura qua appare il loro Jack Cortese), Ray Daytona e via discorrendo…

Voto: 4/5
Riki Signorini – Ribelli a Vita Blog 05/10/2017

“Rest In Pieces” è l’album giusto al momento giusto.
O meglio, si avvicina Halloween e la manciata di pezzi che i Cockroaches ci lanciano addosso come sanpietrini, e non perchè siamo bellissimi, incarna la colonna sonora ideale per una notte oscura di balli sciolti ed epilettici.
Psychobilly in your face con un piglio energetico e saturo che recupera il meglio dal passato, superandosi nella reinterpretazione dei classici 3 accordi con perizia, intelligenza e un’attitudine punk/grandguignolesca assai lontana dall’essere stucchevole e ripetitiva e che rappresenta il vero plus dell’album.
Insomma i kids di Roma, ormai quartetto super rodato, buttano sul piatto un upgrade assai “contemporaneo” del genere, al punto tale che non sfigurerebbe in nessuna Battle of the Garage in giro per l’Europa.
Le grafiche dell’album sono accurate e super stilose, il background acclarato fin dall’intro, l’interpretazione sull’orlo dell’esaurimento nervoso di Bandido Maldito è la ciliegina sulla zucca sanguinante: “Rest In Pieces” si rivela dunque un secondo lavoro completo e ben orchestrato in tutte le sue sfumature, featuring compresi, grazie al puntuale apporto strumentale di Mr.Hyde (batteria), Greri (chiattarra) e Labanero (basso).
Pioggia di sangue (farlocco) assicurata e divertimento a go go con gli Scarafaggi aka Cockroaches.

Davide Monteverdi – Razzputin Crew Milano 18/10/2017

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