Le Carogne TuttiFuzzy

10″EP
Novembre 2019
Tiratura: 300 copie <br

Formato: Tag
Etichetta: Area Pirata

15.00

40 disponibili

Le Carogne TuttiFuzzy

(The Ligurian combo has undoubtedly reached an artistic maturity that very few can boast.
Beat and garage punk blend perfectly into the 7 tracks that make up this 10″ vinyl, where their darker and more psychedelic side often leaks out, effortlessly surfing between lyrics in Italian and English)Siamo lieti di presentare il quarto lavoro per LE CAROGNE.
Il combo ligure ha raggiunto una maturità artistica che in pochi possono vantare,
Beat e garage punk si fondono alla perfezione nei 7 brani che compongono questo 10″, lasciando spesso trapelare il loro lato oscuro più psichedelico e muovendosi, con disinvoltura, tra liriche in italiano ed inglese.
La line up si è arricchita di un secondo chitarrista, Matteo Mr. Dula che va ad unirsi a
Riccardo: Voce, Organo, Synth, Theremin e armonica.
Slavo: Batteria.
Carlo: Chitarra.
Stefano: Basso e Cori.

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Recensioni:

Il quintetto di teppisti che terrorizza l’estremo Ponente ligure arriva al quarto lavoro. Sette brani in cui proseguono la martellante lezione di garage punk, unendo un approccio tipicamente beat italiano anni 60 con una vena che arriva da Stooges, MC5 e primo punk rock di marchio 77. Il tutto eseguito e proposto con grande maturità e creatività. Disco di primissima qualità!

Antonio Bacciocchi – RadioCOOP 26/11/2019

Impolverato e Underground.

Pronto ad abbracciare ritmiche Beat e forme battenti di Garage Punk.

Definito dall’alternanza tra liriche italiane e l’anglofilia.Si presentano con un 10″ marchiato Area Pirata (ed un terribile official video)

Signore e signori… ecco a voi la nuova uscita de Le carogne, band Ligure oggi arricchita da una seconda chitarra in grado di donare al sound sfumature diversificate rispetto al recente passato.

Ad aprire il quarto album della band è un reiterato riffing dal sapore retrò, in cui la voce filtrata si inserisce tra pause e silenzi, raccontati dall’ottimo lavoro alle pelli, qui pronte a mantenere il groove modulando il beat danzante di Peonia, in cui ritroviamo perdute sensazioni Snaporaz.

Il mondo narrato dal quintetto appare ben definito e funzionale, proprio come dimostra l’ottima struttura di Night and years che, nonostante una perfettibile pronuncia, finisce per essere avvolto da un manto Psych-prog perfetto nel mostrare (ancora una volta) le potenzialità delle idee. Il lato A va poi a terminare tra le note di Screen addicted, introdotta da una bass line corposa e direttiva, seguendo la quale sembra impossibile rimanere inermi.

Le buoni sensazioni prodotte dai solchi vinilici tornano anche sul lato B, aperto da I’ve Lost My Way, nella quale il battere di Slavo disegna l’habitat ideale per un sound impeccabile, qui impreziosito dall’inatteso suono dell’armonica. Ma, ribadendo la debolezza dell’inglese utilizzato, torniamo ad un più riuscito narrato in italiano: Fermo immagine, trainante battito in cui vengo innestate ritmiche galop, striature Surf e metriche anni settanta.

A chiudere il disco è la conclusiva Monster, a mio avviso tra le migliori tracce del full lenght, grazie ad un suono profondo e conservativo, in cui le toniche appaiono un reale valore aggiunto. La traccia finale, forse definibile come anomala rispetto al mood di questo Tutti Fuzzy, (mi) è apparsa, sin dal primo ascolto, un vero e proprio nuovo orizzonte espressivo lungo il quale direzionarsi per differenziarsi e giocare con influssi che di certo tra Le carogne non sembrano mancare.

Insomma un disco in cui le molte luci illuminano le poche ombre, spingendo l’acceleratore su di un packaging definito da una buona cover art, piacevolmente legata a stilismo vintage, in perfetta linea con il sound proposto.

Loris Gualdi – Music on TNT 12/01/2020

 

Per chi segue la scena garage punk italiana meno ortodossa, insomma quella che va al di là dell’involucro beat e del solito compitino terra terra, Le Carogne sono già un nome ben noto e una certezza. Lo sono ancora di più con questo lavoro, con cui propongono sette nuovi pezzi. Un dischetto di tutto rispetto, suonato alla grande. Si comincia con A tua immagine e somiglianza, una pezzo bello elettrico e tirato, in stile Radio Birdman. Si prosegue con il beat di Peonia e la psichedelica Night and Years (sarò fissato, ma continuo a sentire il lezzo d’Australia: Died Pretty?). Classico e zompettante il garage punk di Screen Addicted. Ancora beat con I’ve Lost my Way (sospesa tra Miracle Workers e Chesterfield Kings, insomma tanta roba!). Stupenda Fermo immagine, poco scontata anche perché “parolata e cantata” in italiano. Si chiude con Monster, introdotta da un basso grasso e rutteggiante, via via più metallico, a sostenere (insieme alle immancabili chitarre e al resto) un brano finale dalla scrittura scura e lisergica. Bravi. Disponibile in vinile.

Stefano Ballini – Trippa Shake Webzine 04/01/2020

Le Carogne hanno un suono inconfondibile: il loro intruglio di garage, beat e punk fuzzettoso è ormai un marchio di fabbrica che le rende immediatamente riconoscibili anche per chi abita fuori dai confini liguri e le conosce da relativamente poco tempo. Con questo “TuttiFuzzy” appena uscito per Area Pirata in formato 10” la band di Imperia sporca ulteriormente il proprio sound, rendendolo leggermente più lo-fi e violento. Unica eccezione la bellissima e melodica “Peonia”, che diventa immediatamente uno dei miei pezzi preferiti della band. Gli altri sei brani di questo mini – che annovera in tutto tre pezzi in italiano e quattro in inglese – alternano psichedelia e rock’n’roll con gusto e attitudine, aggiungendo al classico formato chitarra-basso-batteria anche sintetizzatori, Theremin e armonica (ma chi conosce le Carogne non si stupirà di certo). Menzione speciale, come sempre, alla splendida grafica dell’album curata da Riccardo Rossetti, che insieme al fratello Carlo rappresenta il cuore pulsante del gruppo imperiese

Diego Curcio – Huskercore blog 29/01/2020

Le Carogne festeggiano con questo “TuttiFuzzy” i 10 anni di attività; quarto album per la band, con l’evidente vessilo del Sixties Garage ben visibile sulla nave. Il giro di organo dell”iniziale A tua immagine e somiglianza sta lì a dimostrarlo: ben riconoscibile, potrebbe uscire da un qualsiasi album di un qualsiasi gruppo revival garage degli anni ’80. Poi però parte quella coda arrabbiata, vagamente pischedelica, che fa decollare il brano. Diciamo quindi che il disco si muove tutto su questa dicotomia tra suoni, diciamo così, abbastanza codificati, e digressioni dark e psych piuttosto interessanti (ascoltare anche Night And Years, o l’attacco di Screen Addicted). Le Carogne sanno suonare, la sensazione è che, se sapranno scrollarsi di dosso soluzioni garagiste al momento un po’ scontate, potranno regalarci della musica ancora più convincente in futuro. La conclusiva Monster (oscura e disperata noir song) possa essere da esempio.

Denis Prinzio – Impatto Sonoro 31/01/2020

Torridi riff di chitarra e una violenta cascata di battiti della batteria introducono subito nel clima incandescente del nuovo lavoro dei liguri Le Carogne, e che le cose si mettessero in questo modo, sia il nome scelto dalla band sia la copertina, l’interno di un bar dove il gioco a carte e il biliardo sono stravolti da una scena splatter, avrebbero messo sull’avviso chiunque non avesse avuto modo di conoscere Le Carogne nei loro dieci anni di attività. La successiva Peonia mantiene alto il groove, ma con la sfrontatezza ribelle del beat anni Sessanta, mentre Night and Years assume movenze space nel finale, grazie all’uso evocativo del theremin. Screen and Addicted è garage acido e corrosivo, tutto da pogare instancabilmente, mentre I’ve Lost My Way sceglie una linea più melodica e perfino epica nel finale. Con Fermo Immagine si ritorna alla lingua italiana e si cita il beat italiano… il divertimento è assicurato: chiude The Monster, traccia che si discosta dalle precedenti per un suono più scuro e abrasivo, un blues rock malato e sporco, che ci ricorda, se mai ce ne fossimo dimenticati, che il rock sta nella parte nascosta della vita, quella che non ha paura di sporcarsi le mani nei vicoli bui, siano essi reali o metaforici.

Ignazio Gulotta – Magazzini Inesistenti 17/02/2020

Ebbene sì, lo confesso, quando ho visto per la prima volta questo disco ho pensato “io a questi dò una stella in più solo per il titolo che hanno scelto per il CD”. Ed infatti i liguri questa stella se la meritano, per l’omaggio al mitico “Tutti Pazzi” dei Negazione, per il formato a 10 pollici del vinile e per la opening track “A Tua Immagine e Somiglianza”, un super hit fuzz che ricorda i Radio Birdman (e scusate se è poco).
Stavolta i Liguri aggiungono una seconda chitarra, e ciò li aiuta a variegare più che in passato il sound, sempre e comunque very vintage. Forse, per il sottoscritto, anche troppo variegato, tra Fuzz, Australia, Garage, Beat e Psichedelia.
Ma, si sa, ognuno ha i suoi gusti.

Voto: 3/5

Riki Signorini – Ribelli a Vita Blog 01/02/2020

In tempi difficili per il mercato discografico come questo, la pisana Area Pirata continua nella sua meritoria opera di resistenza, sfornando vinili come se non ci fosse un domani. Una delle ultime produzioni in ordine di tempo e il 10″ “Tutti Fuzzy” dei liguri Le Carogne.
Giunti al quinto album e con la novità della line-up arricchita da una seconda chitarra, Le Carogne celebrano il decennale della loro attività con un disco grintoso di garage-punk in cui inanellano sette nuovi brani nel quale alternano testi in italiano ed inglese, spaziando in diverse atmosfere sonore.Il titolo è un gustoso richiamo che ci fa pensare ad un doveroso omaggio a “Tutti Pazzi” dei mitici Negazione, seppure le assonanze con la gloriosa band torinese sia più nel mood che nel suono vero e proprio.
Il disco si apre con la trascinante “A Tua Immagine e Somiglianza” brano contraddistinto dal suono delle tastiere che conduce il brano, con i suoi stop and go, nei territori del più classico revival garage di metà anni ottanta. La successiva “Peonia” potrebbe veleggiare dalle parti del beat con le sue atmosfere leggermente più pop, mostrando subito che l’album non vuole limitarsi ad uno solo stilema sonoro. Ecco allora che il primo brano cantato in inglese “Night and Years” svolta verso atmosfere psichedeliche, per poi tornare su territori decisamente più spinti con il brano “Night and Years” brano che mostra un ottimo impianto underground. “Screen Addicted” chiude la prima facciata mostrando il lato più trascinante del disco.
Il lato B si apre con l’ottima “I’ve Lost My Way” brano molto articolato arricchito dall’introduzione dell’armonica che conferisce al brano un piacevole sapore retrò. Con “Fermo Immagine” si torna al cantato in italiano ed il suono ritorna dalle parte della traccia d’apertura, con il suono garage che si sposta sui territori di un surf-rock molto coinvolgente che troverà sicuramente il suo habitat naturale nelle esibizioni live. A concludere l’album arriva la sorpresa di “Monster” brano che appare decisamente fuori contesto rispetto al mood complessivo dell’album, ma che allo stesso tempo mostra come la band di Imperia non voglia fossilizzarsi su di un unico “sottogenere” rock ma voglia aprirsi a strutture più complesse ed elaborate.
in sintesi “Tutti Fuzzy” è un disco ben riuscito che mostra una band in salute e capace di divertire ad ogni ascolto sia attraverso i suoi brani più easy e che sorprende quando mette in campo strutture più complesse.

Eliseno Sposato – Sotteranei Pop 19/03/2020

I Baby Quarto lavoro, per il combo ligure, dedito ad uno sfrontato garage-beat-punk inarrestabile. “TuttiFuzzy” è un 10” con sette brani che non lasciano scampo. Si parte con il beat serrato di “A tua immagine e somiglianza” per proseguire con il surf-rock serrato di “Peonia” e il punk-beat circolare di “Screen addicted”. Con “Night and years” il gruppo ci trascina con un rock quasi sotto traccia, teso e cupo, in controtendenza rispetto al garage/rock’n’roll di “Fermo immagine”. Non in linea con il resto dei brani “Monster”, per il suo dilatarsi lentamente ed intensificarsi con il procedere dei minuti.

Vittorio Lanutti – Freak Out 25/09/2020

Les habitués de ce blog et de l’émission Voix de Garage savent que j’aime vraiment beaucoup ce groupe de Garage italien bien puissant et énergique et donc les revoici avec un 25 cm dont je me délecte en me pourléchant les babines tant il correspond à ce que j’espère d’un groupe de Garage Punk !
Du sang, de la sueur et des larmes… enfin disons du Fuzz (et là c’est marqué dessus, et on n’est pas trompé sur la marchandise), de la sueur et des burnes !
Mais pas que !
Une vraie vibration Rock !
Par un groupe qui a du savoir faire mais n’aseptise pas son propos à force de compétences techniques… ça reste frustre comme ça devrait toujours l’être, brut et brutalisant pour les oreilles avec des passages à la limite de la cacophonie ! Ça en est jouissif !
Sur ce 25 cm et ces 7 titres imparables Le Carogne présente son nouveau et 2ème guitariste qui vient musclé leur jeu, amplifier leur son et développer leur univers musical !
Depuis leur début Le Carogne joue sur les duels guitare/orgue avec beaucoup d’à propos, notamment parce que souvent sur leurs titres l’orgue ne sonne ni sixties ni eighties… et parfois leurs guitares rajoutent des sonorités d’outre espace dans leur garage…
Ici encore Le Carogne montre qu’ils sont certes un groupe important de la scène Garage Punk, mais aussi plus que ça ! La chanson avec les cuivres rappel le meilleur de Rocket From The Crypt, et ils sont aussi capables d’adjoindre une forte dose de Punk à un morceau de pur Rhythm&Beat circa 65… et bien d’autres choses encore !
Le grand pied !

Bertrand Tappaz – Chronique 2019 – 13/12/2019 – VOIX DE GARAGE GRENOBLE

Interviste: