CD digipack
Maggio 2019
Tiratura: 300 copie
€10.00
98 disponibili
(The digipack CD contains everything the band has released so far over the years, from the demo to the album, along with their various participations in compilations, also including three previously unreleased tracks.
Old photos add value to this anthology that aims at highlighting a band that wrote some real Punk anthems in the years (late 80s and early 90s) when the Italian and world HC-Punk scene was slowly shattering. A time when the most significant bands had already broken up or were changing attitude while the new ones were still in a developing phase.
In short, the N.I.A. Punx were the trait d’union between the old school scene and those bands that would have represented the new generation of the most combative punk wave. And just in that peculiar period, characterised by a general retreat into the private life, N.I.A. fought to remind us not to ever get “on our knees”!!!)I NIA Punx nascono a Cosenza nel 1989 da una idea di Giammarco De Vincenzo (voce), Massimiliano Muoio (chitarra) e Vincenzo Cribari (chitarra) annoverando nella prima formazione anche Luca Scarpino al basso e Renato Sica alla batteria. Dopo aver vanamente provato negli anni precedenti a mettere in piedi una punk band esordiscono con il nome di Nerds In Acid il 30 settembre 1989 in un festival cittadino come opening act per i thrash metaller Headcrasher. Pochi giorni dopo il vero e proprio battesimo del fuoco: il 6 ottobre le due band si ritrovano ad aprire per i Negazione.
Dopo un primo periodo di attività live a livello locale, dove i NIA condividono il palco con diverse band (tra gli altri i performer olandesi Primitive Action) nel novembre del 1990 si ritrovano con gli Headcrasher al Forte Prenestino di Roma per la prima data di rilevanza nazionale. Nel 1991 realizzano il demo The Last Crime of Amerika (K7 Stimmate/Attacco Progressivo, 1991) con il contributo alla batteria di Roby Vitari già in forza agli Headcrasher. Le 1000 copie di tiratura vengono presto esaurite e per la fine dell’anno i NIA compaiono in una due giorni al CSOA Discarika di Foggia con diverse band tra le quali i siciliani Nullafacenti.
Il 1992 vede l’entrata alla batteria di Corrado Caruso proveniente dai Desert Flowers di Rossano (CS). I NIA suonano a Perugia con i Contropotere, al CSA Intifada di Empoli con i Voodoo Turn e a Firenze al CSOA Ex-Emerson con i 17 Kanak. Tornati in Calabria appaiono dal vivo con i Killers, nucleo dei futuri The Kartoons. All’inizio di agosto, tra mille vicissitudini, i NIA entrano in sala per realizzare il primo disco. Parte il primo Summer Riot Tour mentre in autunno tornano a Foggia insieme ai Kina in tour con Stefano Giaccone dei Franti.
Nel 1993 Roby Vitari torna in pianta stabile alla batteria e nel ruolo di bassista entra Danilo Giannetti. In alcuni live appare come ospite il compianto sassofonista e amico Giuseppe Macrina detto Pippo. Il tour invernale tocca Firenze per due date mentre in primavera esce Scendere a Sud (LP Mister X/ Attacco Progressivo, 1993) che viene presentato a Roma al Forte Prenestino in un concerto memorabile aperto da Guastafeste e Block Of Flats. I NIA appaiono a Napoli all’Officina 99 in una due giorni con la Banda Bassotti. Alla fine di luglio entrano in studio per registrare il demo Power Punk. Le iniziali influenze, dal punk ’77 alla new wave, sfumano verso un suono più decisamente hardcore. Il Summer Riot Tour 1993 inizia al primo festival rock di Colosimi (CS) dove suonano con i romani Mind Waltz e i concittadini The Kartoons mentre in autunno li ritroviamo all’El Paso di Torino aprire per i texani MDC, veterani del movimento hardcore.
Nel 1994 il brano Circle of Power viene inserito da Marco Balestrino nella compilazione Oi Against Silvio (CD Havin’ A Laugh, 1994). I NIA Punx appaiono a Cosenza con i torinesi Jester Beast e partecipano al raduno SHARP di Firenze con Tremende, Vallanzaska e Distilleria ’76. Tornano nuovamente a Perugia e a Spezzano (CS) in un mini festival con le olandesi Bambix.
Nel 1995 la collaborazione con Dario Adamic della Goodwill Records porta alla pubblicazione di Do It Yourself (7′ Goodwill Records – 1995) con Eversor, This Side Up, NIA, Fichissimi e Point Of View. Il disco viene presentato a Roma presso il centro sociale “Hai visto Quinto?” con This side Up e Point Of View. I NIA appaiono ancora al CPA di Firenze con gli Erode e partecipano alla terza edizione del festival Colosimirock (CS) con Glacial Fear, Los Fastidios, Derozer, Melt e Monkey’s Factory.
Nel 1996 la Blu Bus/Circus licenzia We Bastard Motherfuckers vol. 1 (CD Blu Bus/Circus, 1996) contenente il brano The Party Must Go On. I NIA tornano ancora di scena all’ex CIM di Perugia con i WAYP, suonano a Imperia al centro sociale La Talpa e l’Orologio e al CPA di Firenze con Attaccabrighe, Nicotina e Coprofili. Nel frattempo iniziano a lavorare al progetto di una propria etichetta e distribuzione indipendente, la Mania Records.
Nel 1997 esce Street Punkers (CD Mania Records, 1997). Il lavoro raccoglie 20 tra le band più rappresentative della scena punk italiana dell’epoca, dai Klasse Kriminale ai Raw Power. Nella primavera del 1998 il CD viene presentato a Cosenza con Shandon, Meat For Dogs, NIA e i debuttanti Mas Ruido.
Nel 1998 i NIA tornano per l’ennesima volta al CPA di Firenze con Nabat, Killer Klown e Punkreas. Nello stesso anno esce per la D.I.Y. di Viterbo Italia Skunk (12′ D.I.Y. Records, 1998) contenente il brano First: Hate! dedicato alla terra natia. Dopo quasi 2 anni nella primavera del 2000 i NIA Punx si ritrovano per una iniziativa benefit organizzata dagli Ultrà Cosenza a Castrolibero (CS). Poi 5 anni di silenzio e alla fine le ultime due reunion con l’amico Anthony Calabrese al basso: per il Capodanno 2005 a Cosenza e nel marzo 2005 quando tornano in città per aprire ai Frontiera.
Ora esce questo CD digipack che contiene tutto ciò che la band negli anni ha pubblicato, dal demo all’album, alle varie partecipazioni a raccolte, ed include anche tre brani finora inediti.
Le foto di allora fanno poi da cornice a questa antologia nata per ricordare una band che ha scritto dei veri e propri anthem Punk, negli anni (fine anni ’80 e inizio ’90) in cui la scena HC-Punk italiana e mondiale, si stava lentamente frantumando. Le vecchie band si erano sciolte o spesso stavano mutando pelle, e le nuove erano ancora in fase di gestazione.
Insomma i N.I.A. Punx sono stati il trait d’union tra la scena old school e quelle che sarebbero state le nuove leve della futura ondata Punk più combattiva, ci hanno ricordato in quel periodo di riflusso di non mettersi mai ‘In Ginocchio’!!
Un digipack bellissimo per ricordare una band storica del punk italiano nata nel cosentino. Area Pirata ha rimesso tutto insieme, dal demo The Last Crime of America dove fra i sette pezzi c’è il rifacimento di No Eroina dei Bloody Riot. I pezzi tratti da Scendere a Sud fra cui Questa Città ispirata a sonorità alla Bad Brains. I vari brani estrapolati dalle compilation come ad esempio la mitica The party must go on prestata alla Blu Bus per We Bastard Motherfuckers, le inedite a me graditissime, parto proprio con Change Today, Crucified degli Iron Cross, Warriors dei Bltz. Il disco è storico, si ascolta benissimo e con gusto, la band ha girato tutta Italia più volte ma purtroppo per me, nonostante i loro ripetuti passaggi da Firenze, non sono mai riuscito a vederli in concerto. Sono dischi del quale, se ami la storia punk italiana, non puoi farne a meno…
Stefano Ballini – Trippa Shake Webzine 01/07/2019
Dopo la sberla di ristampe sull’hc italiano anni Ottanta, che negli ultimi 15-16 anni ha fatto conoscere alle nuove generazioni (e anche alla mia, che sta in mezzo tra i vecchi e i giovani) un po’ di dischi fino a quel momento introvabili a prezzi umani, pare sia (finalmente?) arrivato il momento di riscoprire anche ciò che è successo immediatamente dopo quella stagione incredibile. Parlo del periodo che va dalla fine della scene hardcore (che collocherei intorno all’88) e arriva giusto un attimo prima dell’esplosione del revival punk di metà Novanta (1993-94 diciamo). Un momento storico particolare e molto sperimentale dal punto di vista sonoro, con band pronte a mescolare stili e generi diversi (punk, hc, ska e tanto altro, a volte persino dentro un unico pezzo) nel nome del “crossover” (quello vero, però, non la merda nu metal di fine Novanta). Tra questi gruppi difficilmente classificabili c’erano senza dubbio i N.I.A. Punx di Cosenza, dove N.I.A. sta per Nerds In Acid, che dall’89 al 2005 (anche se la prima formazione si è sciolta a metà Novanta) hanno rappresentato un vero e proprio punto di riferimento per la scena del sud Italia. A ristampare tutto il loro materiale (compreso il primo demo) è la solita e inarrestabile Area Pirata che ha stipato la bellezza di 23 canzoni in un sontuoso digipack dal titolo “N.I.A. Punx 1989-2019”. Dentro trovate letteralmente di tutto, viste le tante direzioni musicali presa dalla band nel corso degli anni. Ci sono pezzi hardcore e brani più squisitamente punk, randellate metalliche e ballate power-rock. E anche i testi – quasi mai banali – alternano italiano e inglese, come succedeva spesso in quel periodo incasinato che erano i primi anni Novanta. Il disco parte con il combat punk-rock di “Voice of freedom” e “In ginocchio mai”, che mostrano alla perfezione la dualità inglese-italiano di cui si diceva prima. Chitarre minimali, batteria suonata e mille, cori che esplodono in ritornelli a presa rapida: dentro i pezzi di questa raccolta c’è davvero di tutto, dall’oi! al punk 77 fino, come detto, all’hardcore furioso e metallico. I N.I.A. sono figli del loro tempo nel senso migliore del termine, erano ingenui e sinceri, ma anche potenti e capaci di scrivere pezzi trascinanti come l’esplosiva “No eroina”. E se “Sdp” sembra uscita da un concerto del Virus e ricorda Impact e Wretched, “Last sacrifice” e “Questa città” suonano granitiche come l’hc di New York di fine anni Ottanta. “When I’ll pass the limit” è invece una ballata power-rock dal retrogusto amaro e intrisa di blues, così come “Scendere a sud” (che è il suo contraltare in italiano), mentre più ci si avvicina alla fine del disco più ci imbatte in facili melodie flower-punk (“Power punk”), incursioni oi! (“Warriors”) e pezzi di hc melodico anni Novanta con tanto di batteria tupa-tupa (“Suffer of children”). Una fotografia perfetta di un’epoca che sembra lontanissima. Che cos’è l’eternità se gli anni Novanta era tanto tempo fa?
Diego Curcio – Hello Bastards blog 21/07/2019
Finalmente una raccolta come dio comanda per raccontare la storia di una band seminale e, forse, troppo sottovalutata che giungeva dalla vera periferia globale: i N.I.A. Punx da Cosenza.
Come al solito ci pensa Area Pirata ad imbastire tutta l’operazione racchiusa in questo epico e bellissimo cd digipack saturo di musica, di storia, di sudore, di emozioni, di palchi e ricordi indelebili per chi c’era e soprattutto per chi è arrivato (anagraficamente) tardi.
Sono 23 le tracce tratte da tutto lo scibile (o quasi) del combo e sono lì a testimoniare fattivamente i cambiamenti, sia di line up che di stile sonoro, durante il periodo che va dal 1989 (fondazione) ai primi anni 2000 (fine vera e propria dell’attività concertistica): dal primo demo ancora acerbo, ma carico di furia positiva, “The Last Crime Of Amerika” (che contiene una rilettura di “No Eroina” dei Bloody Riot), sfiorando l’unico album nel loro score “Scendere A Sud”, tutte le partecipazioni a prestigiose raccolte punk/hardcore varie, per chiudere con una manciata di inediti tra cui 2 cover riuscite di Iron Cross (“Crucified”) e Blitz (“Warriors”).
Insomma un riepilogo esaustivo dell’intera vita dei N.I.A Punx, immortalata in modo definitivo e inappellabile dalla splendida foto di copertina.
Giustizia è stata resa alla band ideata da Giammarco De Vincenzo, Massimiliano Muoio, Vincenzo Cribari, davvero dei Nerds In Acid, tra skate punk, oi, hardcore, crossover (pure linguistico) e tutto quello che passava il convento in quegli anni magici.
Maledetta nostalgia canaglia!
Ascolta: “In Ginocchio Mai”, “Sometimes”, “Power Punk”.
Davide Monteverdi – Razzputin Crew Milano 27/07/2019
Dopo anni di attesa vede finalmente la luce, in formato rigorosamente fisico, la collezione completa di tutte le incisioni dei N.I.A. Punx gruppo hardcore-oi-punk attivo a Cosenza negli anni 90 e figlio del centro sociale Gramna che ha fatto un po’ la storia dell’antagonismo di quegli anni, del sud Italia e non solo.
Sonorità nel solco dei canoni punk, oi, street, hardcore, fra pezzi originali e cover: ce n’è per tutti i gusti e soprattutto c’è una abbondante dose di inni e melodie, di quelle che rimangono appiccicate in testa e ti ritrovi a canticchiare anche lontano dalle casse dello stereo (nel nostro caso: per anni, anni e anni).
Quasi tutti i pezzi sono già noti, fra incisioni ufficiali (l’unico vero LP “Scendere a sud” è del 1993) partecipazioni a compilation e, soprattutto, copie più o meno clandestine di un demo che nonostante la qualità dei pezzi, alcuni diventati veri e propri classici, non aveva mai visto la luce in una edizione ufficiale.
Un paio di appunti si possono fare: uno alla qualità della produzione, che sconta un po’ l’inesperienza degli addetti al mixer dell’epoca: il suono avrebbe goduto di un po’ più di spessore e solidità, ma ne viene fuori un effetto live che può anche farsi apprezzare. L’altro riguarda l’assenza di un libretto con testi e foto d’epoca che avrebbe impreziosito il tutto, visto anche il valore storico dell’operazione. Forse ha prevalso la scelta di tenere il prezzo basso (chi ricorda le scritte: non pagare più di 10.000 lire!).
Ma sono aspetti che non fanno venire meno il piacere di ascoltare inni che, per alcuni di noi, fanno parte indelebile della memoria musicale e di strada affianco ai grandi classici del genere.
Dario Sorriso – Più_o_Meno_Pop 31/07/2019
Area Pirata ci fa un altro preziosissimo regalo pubblicando tutto il materiale inciso dai cosentini N.I.A Punx più due inediti. Attivi tra la fine degli anni ’80 e la prima metà dei ’90, nati nel centro sociale Gramma, furono tra i gruppi più attivi dell’antagonismo di quegli anni tanto è vero condivisero il palco con la Banda Bassotti, parteciparono a compilation punk al fianco di Klasse Kriminale e Raw Power, incisero per la Blu Bus e suonarono nei più importanti centri sociali italiani come il Forte Prenestino e Officina 99. In questi 23 fondamentali brani troviamo tutta la rabbia espressa con un punk-hardcore-oi serrato e con testi immediati, graffianti e sempre politicamente impegnati come ogni gruppo punk militante che si rispetti. La bellezza di questa raccolta è quella di ritrovare anche le varie istanze del punk, dato che i cosentini li hanno abbracciati quasi tutti, quindi spiccano il postcore tirato in salsa Black Flag di “Wonderland”, l’hc di “Last sacrifice” che evoca i Negu Gorriak, il punk-oi di “In ginocchio mai”, i giri serratissimi hc di “Circle of power” e di “Where is my innocence” e il punk melodico di “Sometime”. Insomma per gli appassionati del panorama punk c’è da sbizzarrirsi.
Vittorio Lanutti – Freak Out 14/10/2019
Area Pirata ci offre oggi un’altra interessante raccolta che ci permette di volgere lo sguardo alla scena hardcore punk italiana degli anni Ottanta, proprio come avevamo potuto fare grazie alla retrospettiva sui C.C.M. di cui ci siamo occupati qualche tempo fa. Questa volta ad attirare l’attenzione della label sono stati i N.I.A. Punx da Cosenza, che festeggiano il trentennale e dunque sono qui omaggiati con la riproposizione dell’album Scendere A Sud, le demo, le apparizioni su compilation e persino tre tracce mai pubblicate in precedenza, in pratica tutto quanto è utile a contestualizzare e riscoprire un nome forse meno conosciuto ma non per questo meno meritevole di recupero. Tra l’altro la storia dei N.I.A. Punx si lega a doppio filo con quella di un altro nome di cui ci siamo già occupati, ovvero gli Headcrasher, con cui hanno condiviso le prime date, la prima trasferta romana e l’apporto del batterista Roby Vitari che li ha aiutati sulla tape The Last Crime Of Amerika e di seguito nuovamente nel 1993. Durante la loro carriera, i N.I.A. Punx hanno incrociato le loro strade con alcune etichette storiche come la Goodwill Records e la Blu Bus, per cui questa raccolta su Area Pirata appare come la perfetta chiusura di un cerchio che ha saputo intrecciare il proprio percorso sia sui palchi, sia su disco, con alcuni dei nomi più rappresentativi della scena nazionale. Tracciata per brevi capi la storia e le interconnessioni, mi accorgo che non ci siamo occupati ancora di musica e di cosa esce dalle casse una volta premuto il tasto play del lettore, forse il fattore più sorprendente dell’intera operazione, perché la band ha saputo evolvere e adattare il proprio suono allo scorrere dei tempi e, soprattutto, non si è mail limitata nel cercare una propria forma espressiva che non restasse ancorata ad un preciso modo di interpretare il linguaggio d’adozione. Si passa così dal punk di strada e dall’oi! a un hardcore più moderno, dai ritmi in levare ad una strizzata d’occhio a territori contaminati, fossero essi quelli post-punk o indie, lungo un viaggio che ci permette di apprezzare il coraggio e la voglia di rimettersi in gioco di una formazione che ha saputo intercettare lungo gli anni i cambiamenti e le nuove frontiere raggiunte dalla scena hardcore di fine anni Ottanta e successivamente Novanta, quando ormai la mutazione era esplosa e molti dei nomi storici avevano già concluso la loro corsa. Tutto qui, niente di più niente di meno di un’altra storia hardcore punk legata alla provincia italiana e capace di contenere in sé proprio quei particolari che solo l’essere lontani dal centro dell’impero ha saputo donarle. In alcuni tratti addirittura commovente per quello spirito un po’ incosciente un po’ temerario, un po’ forse anche naif che da sempre l’ha contraddistinta. Per appassionati ma non solo…+
Michele Giorgi – The New Noise 25/11/2019