No Strange Universi e Trasparenze (Green sleeve)

10″
Giugno 2015
Tiratura Lp: 300 copie
(150 copertina arancio e 150 copertina verde)

Formato: Tag
Etichetta: Area Pirata

24.00

Esaurito

No Strange Universi e Trasparenze (Green sleeve)

(Thirty years ago we did our first LP and that’s how the No Strange (post No-Strani and post tape self production) discographic trip started and we achieved this also thanks to Toast Records , which was born officially at the same time.
On this 10″, our first out on this format, we decided to pay tribute to musicians that have been formative to us.

This is the first time we play tracks we didn’t write but these aren’t just covers… at all!
They are personal interpretations of tracks that represents our roots. Tracks that are coming from the most intense period of our existence: the period between 60s and 70s. Distant souls that are always by our side, tinted with dreams. Psychedelic souls in self contemplation… for all their life!)Trent’anni fa usciva il nostro primo LP: cominciava il viaggio discografico dei NO STRANGE post-No-Strani e post auto-produzioni su cassetta, grazie anche alla Toast rec. che proprio in quell’occasione nasceva ufficialmente. In questo vinile formato 10 pollici (una misura che ancora mancava alla nostra vasta produzione) abbiamo deciso una “commemorazione” particolare, in quanto per la prima volta affrontiamo brani scritti da altri autori, ma non si tratta di semplici “cover” (assolutamente NO !)… bensì di interpretazioni personali di alcuni pezzi, indicativi per sottolineare le nostre radici STORICHE.

Brani musicali di autori che hanno formato le nostre scelte, fin dai tempi più remoti, risalenti al periodo più intenso della nostra esistenza, tracciata materialmente a cavallo tra gli anni 60 e 70… anime lontane, ma sempre a noi vicine, colorate di sogni. Anime psichedeliche, in contemplazione di se stesse… per la vita.

TRACK LISTENING:


LATO A:

– POPOL VUH “Die Sanftmütigen” (Florian Fricke) 2′.40″

– THE NICE “Dawn” (Davison, Jackson, Emerson) 4′:05″

– LE STELLE DI MARIO SCHIFANO “Susan song” (Paul Thek) 5′:03″

LATO B:

– TERRY RILEY “Embroidery” (Terry Riley) 10′:14″

– LA MONTE YOUNG “The Tortoise, His Dreams And Journeys” 3′:41″ (La Monte Young)

CRITIQUES

Bertrand Tappaz – semaine 52 – VOIX DE GARAGE – GRENOBLE (France)

Encore un disque bien bien partit (dans l’espace je veux dire, que celui-ci soit : sonore, mental ou intersidéral) signé par les toujours excitants No Strange
Tout d’abord la présentation de ce 25 cm est magnifique : vinyle blanc marbré (et une gravure très réussie, claire & puissante) livré dans une pochette plastique transparente… pour coller au thème.
Un visuel ultra psychédélique qui est comme un avant-goût du contenu.
Car en 5 titres No Strange rend hommage à ceux qui les ont influencés :
Popol Vuh, The Nice, Le Stelle di Mario Schifano, Terry Riley, La Monte Young pour nous livrer encore un disque qui est du pur NO STRANGE en dépit de ces reprises… Ou grâce à leur transcendance !
Depuis plus de 30 ans No Strange développe, explore et dispense une musique ultra psychédélique et aventureuse (soit avant les minets Indie des années 10) et ils font ça avec une personnalité inégalée !
Voici donc encore une occasion de s’en repaitre… dans un format véritablement aventureux !

Consigliato:

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Recensioni:

Pietra miliare della musica psichedelica italiana, da un trentennio, ancora felicemente sulla cresta iridescente dell’onda, i

torinesi No Strange celebrano, per l’appunto, il trentesimo anniversario dell’uscita del loro primo lavoro ” Trasparenze E

Suoni” , con un dieci pollici in vinile, “Universi  E Trasparenze” , contemplante cinque mirifiche covers

dall’impatto notevolissimo e alquanto creativamente personale. La creatura psichedelica del duo Alberto Ezzu – Salvatore

“Ursus” D’Urso, ottimamente coadiuvati da Pino Molinari alla chitarra acustica e Rosalba Guastella alla voce, ci elargisce

l’ennesima perla della sua mirabolante discografia. Un gruppo che, come abbiamo avuto ripetutamente modo di stigmatizzare, non si

arrende alle mode del momento, né si fa tentare dalle sirene di quel mondo conformistico che è lo show-business che

ruota attorno a tanto di quel presunto “rock italiano” che si vorrebbe spacciare per ribelle ed eslege, ma persegue una

linea di virtuosa coerenza artistica, senza cedimento alcuno. L’esito è, come sempre, eccellente.
A partire dal frammento iniziale dedicato ai mitici ‘corrieri cosmici’ Popol Vuh, una versione molto intensa di Die

Sanftmütigen, col sitar a imperare sontuosamente, sopra un intreccio di siderale psichedelia tra chitarre, elettrica e

acustica, e una preziosa e obliqua presenza vocale. Una bella versione di Dawn dei valorosi Nice di Keith Emerson prelude alla

chiusura del lato A del vinile, rappresentata da Susan Song de Le Stelle Di Mario Schifano. Nel lato B è presente quello che

a nostro avviso è il frammento più luminescente dell’intero lavoro, ovvero la superba versione di un brano, Embroidery

, del guru della musica sperimentale mondiale, Terry Riley, originariamente contemplata nell’album “Songs For The Ten Voices Of

The Two Prophets”   del genio di Colfax. Qui, riadattata anche nella durata, e riarrangiata in modo superbo dai Nostri,

viene declinata lungo un registro musicale di mera ed esaltante liquida obliquità, con tastiere simili a distese di nuvole in

lenta trasmigrazione nei cieli occidui di un tramonto d’orifiamma. The Tortoise, His Dreams And Journeys del meraviglioso La Monte

Young, padre nobile di tutti gli sperimentalismi, chiude in bellezza un lavoro prezioso, di rara intensità e virtuosa potenza

psichedelica.

Voto: 8/10
Rocco Sapuppo – Distorsioni 09/06/2015

No Strange è, ancora una volta, il punto dove Oriente e Occidente si annodano, corteggiandosi senza ferirsi.

Mirabile esempio di dedizione e coerenza, il gruppo torinese arriva a celebrare il trentennale del suo debutto discografico con un

nuovo viaggio psichedelico di mistico fulgore ed elevazione sensoriale che è parimenti un omaggio ai maestri che ne hanno in

qualche modo ispirato l’avvio. Le particelle cosmiche di Popol Vuh , Nice , Le Stelle di

Mario Schifano , Terry Riley , La Monte Young vengono incamerate nel serbatoio e

rilasciate nello spazio dopo un trattamento reverente ma a tratti anche personale (come nelle rivisitazioni di Dawn e Susan Song )

che ne restituisce l’essenza accarezzandone le forme e preservandone la memoria. La sensazione, rinnovata ancora una volta, di

trovarsi all’interno di un circolo esclusivo ogni qualvolta si poggi la puntina tra i solchi di un disco dei No

Strange fa ovviamente parte del gioco di scrematura naturale che sono necessarie a certe musiche per filtrare con

abilità sciamanica le orecchie predisposte a varcare la soglia da quelle obbligate ai giochi dei pudori formali, proprio come

fu per i grandi esploratori della musica degli anni Sessanta e Settanta. Un approccio del tutto antitetico a quello ammiccante

suggerito ad esempio dai “viaggi organizzati” del bhangra pop che tanti turisti traghettò sulle rive del Gange un

ventennio fa. La musica dei No Strange è disadorna di quella modernità abbagliante e lavora su una concezione di

espansione e di immersione che è del tutto dissimile da quello di fusione e sovrapposizione che fece l’effimera fortuna di

quel movimento musicale e di meteore baluginanti come Kula Shaker o Cornershop . Universi e

trasparenze è dunque l’ennesimo capolavoro che verrà incensato (in quale altro caso potremmo usare questo termine in

maniera più appropriata? N.d.A. ) dalla critica e celebrato come un rituale esoterico da chi preferisce non galleggiare in

superficie. Mai! Gli altri si arrendano pure alle correnti come corpi che hanno già deciso di essere sarcofagi in balia delle

onde.

Franco Di Mauro – MusicLetter.it 29/06/2015

 

Spesso, dopo trent’anni di carriera , molti artisti appaiono completamente diversi da com’erano agli

esordi: per aver ceduto alle mode , per essere scesi a troppi compromessi , per aver lasciato che la

tecnologia stravolgesse il loro sound, o più banalmente, perché diventando adulti hanno cambiato il loro

modo di comunicare.
Eppure c’è anche chi, pur avendo sperimentato molto, ha saputo mantenere inalterati codici e valori primari. Per

sottolineare la consapevolezza del proprio percorso artistico , ma anche per dimostrare quanto uno stile possa

essere sia connotativo , che soprattutto universale.
Ed è questo il caso dei torinesi NoStrange , acclamati ambasciatori della nostra neopsichedelia , che a

fine maggio hanno celebrato con il nuovo lavoro “Universi e Trasparenze“, il loro 30° anno di

attività discografica.
E di fatto, fu proprio nel 1985 che Salvatore D’Urso e Alberto Ezzu

già attivi come ” Ra Gebel ” (1972-1979) , e ” No Strani ” (1980-1981)

– pubblicarono il loro primo album eponimo per l’etichetta Toast, con tanto di vinile

trasparente e copertina serigrafata a mano.
Poi, dopo quattordici anni di musica, due demotapes e ben quattro vinili , il gruppo si prese

una pausa discografica tra il 1999 e il 2007, per riformarsi definitivamente nella primavera del 2008, e proseguire la sua

avventura interstellare sino ai giorni nostri: sempre indomito, e sempre fedele a quella linea che lo ha reso nel

tempo una band di culto a livello europeo.
Come dicevo però, lo spirito primigenio di Ursus e Alberto non è

cambiato, anzi: è rimasto quello fresco e curioso di due ragazzi di vent’anni, le cui rispettive esperienze

personali non hanno fatto altro che rafforzare la loro integrità . E questo al punto che, per festeggiare il loro

anniversario, non si sono fatti alcuno scrupolo nel pubblicare un album che abbraccia allo stesso tempo passato, presente e

futuro.

Universi e Trasparenze” infatti, non è solo un mini Lp in vinile multicolor

che richiama il migliore immaginario della musica rock , ma uno scrigno prezioso che restituisce in

mezz’ora di musica ben cinque monoliti del minimalismo lisergico : selezionati accuratamente dalla band che per la

prima volta si cimenta in un album di cover , e riarrangiati in maniera talmente verosimile da

non perdere neppure un frammento del loro sincretico magnetismo . Neppure se dimezzati in durata, come nel caso della

splendida versione di ” Embroidery ” (1983) di Terry Riley che anzi, viene

arricchita e rivitalizzata da un’ incipit ancora più ipnotico dell’originale.

Con ” Selig Sind Die Sanftmütigen “, rivive poi il meraviglioso spirito di Florian Fricke

e dei suoi Popol Vuh, qui evocati con rispetto quasi religioso: non intervenendo troppo sullo spartito

del 72, e lasciando così il mantra puro e incontaminato . Proprio come quello che all’epoca di

Selingpreisung ci traghettò dalla Terra a Dio , col solo ausilio di un Moog, di un cantico, e di

qualche percussione.
Dawn” dall’ album di esordio dei Nice e ” Susan Song

delle Stelle di Mario Schifano , entrambe del 1967, sono invece molto più personalizzate. Di loro resta

sicuramente il groove originale, ma partiture e sonorità vegono deframmentate e riformattate

ad uso di una comunicazione più moderna e diretta in classico stile No Strange : un pizzico di

autocelebrazione che potrà far discutere, ma senza la quale un disco del genere sarebbe stato incompleto.

E a degna chiusura del tutto, quello che a mio avviso è il capolavoro assoluto dell’album: ” The Tortoise, His

Dreams and Journeys ” (1964) del padre del minimalismo americano La Monte Young . Un brano dalla

fludità straordinaria che viene qui preservata nella più pura delle sue accezioni, proiettando

cioè l’ascoltatore in un cosmo di mondi possibili . Al ché, quando la puntina entra nel trail

off, sembra quasi che quel silenzio voglia ancora invitarci verso altre dimensioni. Di quelle che certamente danno pace

interiore, ma che allo stesso tempo ci trascinano verso nuove ed entusiasmanti esperienze.

I No Strange , presenteranno ” Universi e Trasparenze ” il 26 giugno 2015

al Blah Blah di Via Po, 21 a Torino e, da quanto ho capito,

sarà davvero un evento memorabile.
Ci vediamo lì.

John – John’s Classic Rock – Rock Progressivo Italiano 02/06/2015

 

 

Il duo dei No Strange può essere cosiderato, a ragion veduta, la punta di diamante della scena neo-psichedelica italiana. A quanto ci dicono le cronache, sono anche l’unico gruppo di tale genere a essere considerato e rispettato pure all’estero (per esempio, da Greg Shaw della Bomp! Records), oltre a essere citato in diverse guide musicali americane.
I No Strange si formarono alla fine degli anni Settanta a Torino ad opera di due amici, Alberto Ezzu e Salvatore “Ursus” D’Urso. Dapprima legati a una scarna new wave (una specie di Tuxedomoon da sottoscala), si orientarono in seguito verso una personale visione della musica lisergica, evitando con cura di proporre dei banali “copia & incolla” degli stilemi del rock acido (a differenza di quasi tutti i gruppi neo-psichedelici dell’epoca).
Prendendo invece spunto dalla psichedelia più mistica e orientaleggiante, dal cantautorato trasversale di Claudio Rocchi e dal rock cosmico tedesco, i No Strange, già con il primo Lp “Trasparenze e Suoni” (Toast, 1985), fecero gridare al miracolo più di un critico musicale.
Per celebrare il trentennale dall’uscita di quel primo magico Lp, il duo ha pensato bene di pubblicare un graziosissimo 10″ nel solo formato in vinile, “Universi e Trasparenze” (titolo che prende spunto anche dal secondo Lp del duo, “L’universo”, uscito nel 1987 per la Toast e loro vero capolavoro), il cui artwork ricalca quasi fedelmente quello dell’album del 1985 (nota in margine per i collezionisti: “Trasparenze e Suoni” aveva una copertina trasparente con un disegno psichedelico multicolorato, che conteneva il disco in vinile, anch’esso trasparente).
“Universi e Trasparenze”, però, contiene solo cover, ma si tratta di re-interpretazioni d’autore, in quanto si spazia da brani che vanno dal minimalismo alla musica cosmica. Alberto Ezzu, che vanta studi musicali classici, è tra i due l’anima più ancorata all’avanguardia (oggi si occupa di musicoterapia e dirige un ensemble vocale di canto armonico, sulle orme di David Hykes), mentre D’Urso incarna quella più legata al beat psichedelico e al rock (va anche aggiunto che Ursus è l’autore di ogni disegno di copertina dei loro dischi).
Doveroso quindi omaggiare i Popol Vuh con “Selig Sind: Die Sanftmutigen”, tratto da “Seligpreisung” (Pdu, 1973). Se questa loro dedica a Florian Fricke risulta fin troppo ligia e rispettosa dell’originale, i No Strange cambiano totalmente le carte quando si trovano alle prese con “Embroidery” di Terry Riley (tratto dal non troppo entusiasmante “Songs For The Ten Voices Of The Two Prophets”, uscito per la Kuckcuck nel 1983). Accorciando della metà il brano originale, qui Ezzu e D’Urso riescono a infondere al brano (originariamente solo per voce e organo elettrico) uno spirito mistico ed esoterico degno della loro fama passata.
Bello anche il trattamento riservato a “Dawn” (uno dei migliori brani tratti da “The Thoughts Of Emerlist Davjack” dei Nice ), qui con accenti “jazzy” e “spacey” alla Gong.
Molto meno ruvida, rispetto all’originale contenuto su “Dedicato a…” (Bds, 1967) de Le Stelle di Mario Schifano è la loro versione di “Susan Song”, che pare qui suonata dai Living Music (misconosciuto gruppo progressivo italiano tenuto a battesimo da Fernanda Pivano, nel 1972).
Non poteva mancare un omaggio al padre del minimalismo, ovvero a La Monte Young , di cui viene riproposta la basilare “The Tortoise, His Dreams and Journeys” del 1964, parzialmente salvata su disco nel capolavoro “The Dream House” (Shandar, 1974). Il lungo mantra, condotto da dei sacri “Om” che in teoria potrebbero proseguire all’infinito, ha sancito la nascita ufficiale del minimalismo.
“Universi e Trasparenze” sarà presentato ufficialmente il 26 giugno al locale Blah Blah di Torino. Chi si troverà nel capoluogo piemontese per quella data farebbe bene a partecipare all’evento, che già si preannuncia ricco di “psychedelicatessen”.

Voto 6/10
John – Leonardo Di Maio – OndaRock.it 10/06/2015

 

I No Strange sono uno dei più longevi e importanti gruppi

della neo-psichedelia italiana. Formatisi alla fine degli anni ’70 da Salvatore “Ursus” D’Ursus, cultore di beat, esperto

di cultura lisergica e autore delle fantasiose e pischedeliche copertine e da Alberto Ezzu, musicista colto e validissimo legato

alle esperienze della musica d’avanguardia. Se si vuole capire la psichedelia italiana non si può prescindere dai No

Strange . Sono quelli che ne hanno interpretato al meglio lo spirito in virtù di una “visione” musicale a

360 gradi e grazie a un approccio filosofico che gli ha permesso di coglierne i legami con le culture misticheggianti. Le loro

influenze sono numerose e spaziano dai Corrieri Cosmici tedeschi dei ’70 come i Popol Vuh , gli Ash Ra

Tempel e i primi Tangerine Dream , fino agli esponenti meno convenzionali e allineati della scena della

scena italiana progressiva come Claudio Rocchi , gli Aktuala , Alan Sorrenti e

Battiato senza dimenticare esperienze fondamentali della psichedelia italiana come Le Stelle di Mario

Schifano e Chetro e Co. . Il loro primo album “Trasparenze e suoni” (Toast –

1985) fu un fulmine a ciel sereno nella musica ovattata e fredda degli ’80. Conteneva una lunga suite cosmico-psichedelica

lisergica, molto coraggiosa per quel periodo. La confezione era particolare ed usciva in una busta trasparente (come l’esordio dei

Faust, leggenda del Krautrock) con il vinile anch’esso trasparente. Ora, per celebrarne il trentennale, i No Strange

hanno deciso di far uscire un 10″ in vinile in tutto simile come grafica e spirito a quel mitico album. Il nuovo disco

si intitola “Universi e Trasparenze” ed esce per la Psych Out/Area Pirata e omaggia anche il loro secondo

lavoro del 1987 ovvero “L’Universo” elogiato da Greg Shaw della Voxx. Contiene 5 cover di brani che

simboleggiano gli artisti e il background da cui hanno attinto e che, nel tempo, non hanno smesso di influenzarli. La prima traccia

è una rivisitazione di “Seling Sind: Die Sanftmutigen” tratta da mistico “Seligpreisung

(PDU – 1973) dei leggendari Popol Vuh . Segue una scelta curiosa ovvero la cover di “Dawn” dei

Nice , qui reinterpretata con accenti space-rock. Poi ecco “Susan Song” de Le Stelle di Mario

Schifano, gruppo che se uscì nel 1967 con un disco di psichedelia molto avanti per quell’epoca in Italia.

“Embroidery” di Terry Riley è invece il loro omaggio a uno dei maestri del minimalismo,

sicuramente quello più legato al misticismo orientale. Chiude il mantra di “The Tortoise, His Dream And Jorneys” di

La Monte Young , padre riconosciuto del minimalismo, tratta dal mitico “Dream House

(Shandar – 1974). “Universi e Trasparenze” è un album di grande pregio che non dovrebbe mancare

per nessun motivo nella collezioni dei cultori della psichedelia in tutte le sue forme.

Vote: 4/5
Cesare Buttabuoni – Debaser.it 09/07/2015

Dopo 30 anni di onorata e spesso eccellente attività i NO

STRANGE, maestri psichedelici “no-strani”, decidono, per la prima volta, di rendere omaggio ad alcune delle loro

principali fonti di ispirazione, in un 10 pollici, come sempre coloratissimo e, ancora una volta, edito dalla benemerita Area

Pirata.
Cinque i brani, dall’iniziale (momento più riuscito del lavoro) “Selig Sind Die Sanftmütigen”, dei Popol Vuh,

a due gioielli sconosciuti del 1967, “Dawn”dal primo dei Nice e “Susan Song” delle Stelle di Mario Schifano. Il

lato B si addentra in meandri più sperimentali con la lunghissima (oltre i 10 minuti) “Embroidery” di Terry Riley e

“The Tortoise, His Dreams And Journeys” di La Monte Young.Come è logico, trattandosi della band torinese, il tutto

viene rielaborato e rivisitato secondo l’ampia creatività di Ursus e compagni.E’ come sempre psichedelia nella sua accezione

più profonda, meno scontata e commerciale, più vicina al concetto originale, non solo musicale ma culturale e

attitudinale.

Antonio Bacciocchi – Radio Coop 17/07/2015

Interviste: