(Another nugget from the 80s Italian Garage/R’n’R/Punk scene is coming back to you with this reissue of “Flash On You” by legendary Not Moving.
Originally released in 1988 by Electric Eye, “Flash On You” is one of the band’s finest records, now available for the very first time on a new LP 180 gram vinyl edition.
The album has been remastered from the original master source to sound more powerful and dynamic, keeping intact the soul of each song.
LP edition shows the original tracklist, it’s a limited edition of 500 hand-numbered copies on 180 gram vinyl with gatefold sleeve including liner notes, lyrics and previously unseen photos!)Un altro tassello della scena Garage/R’n’R/Punk degli anni ’80 in Italia arriva con questa ristampa di “Flash On You” dei Not Moving.
Uscito originariamente nel 1988 per la Electric Eye, l’album è uno dei punti più alti della discografia della band e viene ora presentato in una nuova versione disponibile in Cd e vinile 180 grammi.
L’audio master originale è stato completamente rimasterizzato per donare ancora più potenza e dinamica, pur mantenendo intatta l’anima delle singole canzoni.
La versione CD contiene tre pezzi inediti, registrati in studio nello stesso periodo e mai pubblicati finora, ed è corredata da un booklet di 12 pagine con note, testi e foto inedite.
La versione LP rispecchia invece la scaletta originale, esce in tiratura limitata di 500 copie numerate a mano ed è stampata su vinile 180 grammi con copertina apribile e inserto con testi, foto e note.
Ma veniamo alle note realizzate da Roberto Calabrò che ha collaborato alla pubblicazione di questa ristampa:
Alla metà degli anni Ottanta l’Italia underground può vantare un cospicuo numero di gruppi dal profilo internazionale. Su tutti spicca il nome di un quintetto che per stile, per immagine e per l’energia selvaggia che sprigiona dal vivo potrebbe tranquillamente provenire da Berlino, da Londra o da Los Angeles. Arrivano invece da Piacenza, si chiamano Not Moving e hanno già all’attivo – avendo debuttato nel 1982 – un paio di singoli (Strange Dolls e Movin’ Over ), due Ep (“Black’n’Wild” e “Jesus Loves His Children”) e un album (“Sinnermen”). Suonano una strana affascinante miscela di punk, garage, blues paludoso e surf dai toni oscuri. Sono in molti a considerarli la risposta italiana a formazioni come Cramps e Gun Club. Nel 1988 – ad appena un anno dall’EP “Jesus Loves His Children” – i Not Moving ritornano alla Electric Eye, l’etichetta che per prima li ha scoperti e fatti conoscere, per firmare il nuovo LP “Flash On You”.
Si tratta dell’ultimo album che il gruppo realizza con la formazione storica: Lilith (voce), Dome La Muerte (chitarra), Tony Face (batteria), Maria Severine (tastiere). Durante le registrazioni del disco, infatti, il bassista e membro fondatore Dany D. lascia la band per trasferirsi in Germania ed è sostituito da Milo, una vecchia conoscenza del gruppo, con cui vengono portate a termine le incisioni. L’aria che si respira in studio non è delle più tranquille: da qualche tempo in seno alla formazione sono già emerse le prime frizioni personali. Ciononostante i Not Moving sfornano un disco potente e ricco di sfumature che non lascia presagire una rottura. Quando arriva nei negozi “Flash On You” è racchiuso in una bella copertina che ritrae il gruppo accovacciato su un letto: Dome tiene in mano una conchiglia gigante contenente la salvia sacra degli indiani nativi d’America, ai quali l’album è dedicato. Musicalmente parlando si tratta del disco più diretto e “solare” dei Not Moving, il 33 giri in cui il loro rock aggressivo e fantasioso si palesa apertamente in un pugno di canzoni nelle quali la tensione emotiva non è più trattenuta ed energia e creatività sono lasciate libere di correre a briglia sciolte. Dalla cover irriconoscibile (e nettamente superiore all’originale) di Driver’s Seat degli Sniff’n’The Tears al medley hendrixiano di A Pray For Jimi (che scivola poi nella strumentale Visions ) si snoda un percorso in cui brani dal grande impatto – Looking For A Vision , Dog Day, Stupid Girl, la splendida Love Train – si mischiano ad episodi più lenti e dalla marcata vena introspettiva (Sweet Beat Angel , I Stopped Yawning).
Oltre ai nove brani dell’album, in questa ristampa a lungo attesa trovate anche tre inediti che vedono la luce per la prima volta su disco: Sad Country , Honey and Flies , Fool In The Jungle . Canzoni che lasciano presagire degli sviluppi musicali che non ci saranno. Dopo l’uscita di “Flash On You” e il successivo tour i Not Moving implodono: Tony e Lilith vanno via a inseguire altre strade e altri sogni, mentre Dome e Maria – con formazioni sempre cangianti – continueranno a utilizzare il nome del gruppo ancora per un po’. Ma è tra questi splendidi solchi che si chiude di fatto la storia di quella che, a torto o a ragione, può essere considerata la più grande rock’n’roll band italiana degli anni Ottanta.
Roberto Calabrò
Autore di “Eighties Colours. Garage, beat e psichedelia nell’Italia degli anni Ottanta”
TRACK LIST:
1 Driver’s seat (Paul Roberts) 3.00
2 Looking for a vision (D.Petrosino) 3.51
3 Dog day (D.Petrosino) 3.14
4 Sweet beat angel (Oberti-Petrosino) 3.30
5 I stopped yawning (Oberti-Petrosino) 3.52
6 Stupid girl (Petrosino) 3.03
7 Bluesing (Oberti-Petrosino) 3.34
8 Love train (Oberti-Petrosino) 4.45
9 A Pray for Jimy (J.Hendrix) / Visions 5.41
BONUS TRACKS CD
10 Sad country (Oberti-Petrosino) 3.37
11 Fool in the jungle (Oberti-Petrosino) 3.20
12 Honey and flies (Oberti-Petrosino) 4.07
I Not moving ormai li conoscono tutti, questa è la ristampa del loro disco uscito per la Electric Eye di Claudio Sorge nel 1988. All’uscita di questo disco erano già all’attivo lavori superlativi come Sinnermen , due singoli e due EP. Una band che è sempre stata sottovalutata, un suono molto europeo e poco nostrano, una formazione di livello assoluto con Lilith alla voce, Dome La Muerte alla chitarra, Tony Face alla batteria e Maria Severine alle tastiere. Al basso Dany D, fondatore dei Not Moving che poi lascia il posto a Milo, vecchio amico della band, per cui Flash on You risulta suonato con entrambi i bassisti. Il disco ne esce potente e impetuoso, forte e senza fronzoli, da Looking for a Vision e Stupid Girl passando per le più carnali Sweet Beat Angel e I stopped Yawning , con la perla di A Pray for Jimi … insomma si vola ragazzi….oltre al disco ci sono tre bonus track, Saf Country, Fool in the Jungle e Honey and Flies , tre inediti che vedono la luce per la prima volta su disco, quindi valore assoluto. Subito!
Stefano Ballini – Trippa Shake Webzine 09/01/2016
Ho avuto modo di vedere dal vivo i Not Moving per la reunion che fecero nel 2006, dopo l’uscita di un box “cd + dvd” a opera di Go Down Records. Già allora li conoscevo, anche se solo di fama (e per via di qualche pezzo ascoltato qua e là), perché il loro chitarrista era quel Dome La Muerte dei CCM, il cui lp Into The Void è da sempre in cima alle mie preferenze in campo hardcore.
Flash On You è il secondo album dei Not Moving, uscito nel lontano 1988, che segna un deciso cambiamento nei gusti e nel modo di suonare della band pisano/piacentina, anche perché si stavano già formando i primi dissapori all’interno dell’organico, che sarebbero sfociati nella dipartita dello storico bassista Dany D. Il sound del gruppo, dicevo, si evolve, incorporando elementi più rock, funk, country, ma sempre con quel tocco punk/new wave decadente che è un marchio di fabbrica. Lilith oscilla fra l’annoiato e l’arrabbiato, fornendo una prestazione vocale maiuscola, in grado di conferire all’insieme grande calore e pathos, che contribuiscono a rendere l’atmosfera di questo disco “elettrizzante”. Ho sempre considerato Dome La Muerte un grandissimo chitarrista, a cui spesso non è stato riconosciuto il giusto valore: qui è semplicemente ipnotico e riesce a disegnare un vortice sonoro coinvolgente e magnetico. La batteria di Tony Face è essenziale, scarna e asciutta: con il suo tocco preciso ma deciso, conferisce il giusto apporto ritmico all’impasto sonoro. Non sono troppo sicuro di chi suoni il basso, se il già menzionato Dany D o il sostituto Luigi Milani, ma propendo per il primo: in ogni caso il lavoro svolto alle quattro corde è veramente di ottima fattura, conferendo maggior coesione al tutto. Dulcis in fundo le tastiere di Marielle Severine Rocchetta, che infondono al tutto il misticismo giusto, con note potenti ma anche sapientemente languide e dolci, quasi fosse una gran sacerdotessa che ci introduce al culto dei Not Moving. Tra i pezzi spicca l’omaggio “A Pray For Jimy”, dedicata al leggedario Hendrix, in cui il talento chitarristico di Dome La Muerte viene fuori in maniera prepotente. Al tutto si aggiungono tre pezzi che, setacciando le tracklist della loro discografia non ho rilevato in nessuna uscita. Un album meraviglioso, in bilico fra rock, punk, acid, funky, country e new wave. Un album assolutamente da riscoprire.
Marco Pasini – The New Noise 15/01/2016
Parafrasando Mario Capanna potrei dire: Formidabili quegli anni se vi va. Eh già perché nel 1988, data d’uscita di questo album, diventavo maggiorenne ed avevo un’urgenza di vivere che avrebbe appianato una montagna; ero da alcuni anni alla ricerca di qualcosa di elettrizzante da ascoltare e, ad essere sincero, non facevo certo fatica a trovarlo.
Erano anni di grande salute per il rock italiano, i nomi che andavano per la maggiore erano Cccp, Litfiba e Diaframma gruppi che certo non mi dispiacevano, ma le mie band preferite erano i Not Moving ed i Sick Rose. Comprai questo disco per corrispondenza, allora dalle mie parti certe cose non arrivavano, e lo trovai subito molto bello. Da quel, ahimè, lontano giorno sono passati alcuni annetti (decenni) e Flash On You è passato sul mio giradischi parecchie volte tanto da entrare nel novero dei miei dischi preferiti di quel periodo. Ora, a distanza di ventotto anni dalla sua uscita, ci pensano i sempre solerti ragazzi di Area Pirata a ristamparlo, sia in cd che in una magniloquente versione vinilica, ed io mi ritrovo ad ascoltarlo come se fosse un disco nuovo e comprendo perché tanto mi piacque allora, si tratta infatti di un album che a così tanta distanza dalla sua data di pubblicazione riesce ancora a sorprendermi ed esaltarmi. Vi faccio un piccolo esempio per tentare di farmi capire da chi non lo avesse mai ascoltato; ci sono tre canzoni (quasi) successive che segnano la grandezza della band: la prima è Dog Day un brano praticamente “pop”, si potrebbe addirittura (non fustigatemi) considerarlo una party song alla Fleshtones, la seconda è Sweet Beat Angel, un brano al contrario molto cupo e dark che potrebbe ricordare le cose migliori di Siouxsie and the Banshees o la Nico solista meno isolazionista ed il terzo è Stupid Girl, una canzone punk ma ben attenta alle cosiddette radici tanto da rimandare ai magnifici X della coppia Doe/Cervenka, un gruppo quest’ultimo che è sempre stato una grande influenza per i Not Moving. Ma nulla vi farà capire quanto cose si celano fra i solchi di questo album se non ascoltandolo direttamente e, visto che questa ristampa ve ne dà la possibilità, non potete non farlo. Nella nostra fanzine si è soliti dare un voto ad ogni album recensito, ed anche se questa usanza non è mai stata di mio gradimento neanche in questo caso mi sottrarrò al mio dovere: se dieci mi sento di poterlo dare ad assai pochi dischi usciti nell’intera storia del rock’n’roll, il mio voto per Flash On You è quello che potete leggere in alto a destra nel cerchio grande.
P.S.: Quasi mi dimenticavo di dirvi che facendo vostro questo album nelle versione cd troverete anche tre brani totalmente inediti.
Voto 9,5/10
Il Santo – Indie-Eye.it 19/01/2016
“Flash On You”, suonato splendidamente dagli italiani Not Moving, è un album oserei scrivere fondamentale per capire cosa girava nel microcosmo italiano del rock/garage intorno alla fine degli anni ottanta. Pubblicato nel 1988, ricordo che ascoltai questo lavoro fino allo sfinimento. Ho amato visceralmente i Not Moving, mi intrigava la loro contorta carica erotica/rock. Un misto di spiritati simbolismi radicali e concentrici. Bisogna ringraziare il solerte lavoro dell’etichetta Area Pirata, la quale ha ristampato (totalmente rimasterizzato, con tre bonus tracks) questo prezioso disco. Dunque ora anche il pubblico più giovane potrà godere di queste meraviglie di pervicace rock. Un rock bastardo e sporco, rock delle periferie, intriso di alcool e fumo di sigarette. Mi fa piacere constatare come “Flash On You” suoni ancora meravigliosamente bene, e la polvere degli anni è stata spazzata via. Sono quasi sicuro che se Quentin Tarantino dovesse ascoltare questo cd se ne innamorerebbe alla follia.
Claudio Baroni – Blog 21/01/2016
“Confusion will be my epitaph” cantavano i King Crimson. “Confusion Is Sex” erano i primi Sonic Youth. E la Confusione (bellissima) tira i fili nel canto del cigno di una delle band più incredibili e sottovalute nella storia musicale dello stivale. Forse la sfiga li ha voluti far nascere a Piacenza per un qualche esoterico motivo, ma i Not Moving negli anni 80 erano leggenda nella provincia sconquassata dal nulla. Non solo in Italia, ma nell’Europa intera, dove reggevano agilmente il passo dei loro culti oscuri. Gente come Tav Falco, Cramps, Gun Club e Modern Lovers, declinando un blues acido e sporco in schizzi libidinosi. A volte punk, a volte garage, a volte psichedelici come pochi. Il prurito in questa splendida ristampa di “Flash On You”si mischia però alla violenza della quotidianità, delle esperienze che necessariamente mutano percorso. Strade diverse e carattere diversi collidono, esplodono letteralmente, dando vita ad un classico dell’underground tricolore. Nel 1988 ci pensa l’ Electric Eye di Claudio Sorge a buttarlo sul mercato, oggi tocca ad Area Pirata mettersi una mano alla coscienza e l’altra al portafoglio, licenziando una versione cd digipack limitata a 1000 copie (rimasterizzata dai master originali, ben 3 inediti, un bel booklet esaustivo) ed una in vinile 180 grammi e 500 copie di tiratura. Poi c’è il resto. Ovvero le canzoni, ed è difficile scegliere la migliore. Forse la cover di “Driver’s Seat” di Sniff ‘N’ The Tears coglie l’attimo perfetto. Magnificamente interpretata dalla polimorfa voce di Lilith, a tratti fastidiosa ed urticante come i mestieri di primavera, ma sempre in carreggiata nonostante le curve cieche. Insomma tutta la band è in grande, apparente, spolvero. Come gli atleti prima del crack definitivo, dopati di isteria e vaticini grigi all’orizzonte. I Not Moving si distinsero proprio per la capacità di convertire questa disperazione cieca, prima dello split, in moneta artistica sonante. Lucente come il sole e volubile come l’araba fenice, ahimè mai risorta dalle ceneri dei maledetti ’80. Ai comandi Ann aka Roberto Vernetti (Indigesti). Consigliatissimo!!!
Davide Monteverdi – Razzputin Milano 30/01/2016
Darei il dito di una mano per avere l’intero catalogo Area Pirata. Perché anche se mi sono applicato parecchio per stare dietro alle tante succose uscite della casa discografica di Tiziano e Jacopo, purtroppo, non sono riuscito a mettere le mani su tutti i dischi sfornati in questi ultimi anni. La loro specialità sono soprattutto le ristampe – ma dimostrano di avere parecchio fiuto anche per le band contemporanee – ed è proprio in questo solco che si inserisce questa nuova versione di “Flash on you” dei Not Moving pubblicata di fresco. Un disco bellissimo uscito originariamente nel 1988 per la Electric Eye e che oggi, finalmente, dopo tanti anni di attesa, torna disponibile a un prezzo umano (sia in cd sia in vinile super limitato). Per chi non lo sapesse parliamo dell’ultimo tassello della discografia della mitica band di Tony Face, Dome La Muerte, Lilith, Maria e Dany D. (sostituito al basso da Milo proprio a metà delle registrazioni di questo album): forse il gruppo garage italiano più importante e incredibile di tutti i tempi. Un mix perfetto di Cramps, Jhonny Thunders, X e Gun Club carico di rabbia e sudore, che in questo disco -l’ultimo con la formazione classica dei Not Moving – raggiunge forse il suo apice assoluto. “Flash on you” è il lavoro più diretto e immediato della band ed è anche l’unico album che non fosse stato ancora ristampato. In questa nuova versione poi ci sono anche tre ottime bonus track e un’interessante introduzione scritta da Roberto Calabrò, autore di “Eighties colours” libro fondamentale e bellissimo sulla scena garage, beat e psichedelica italiana degli Anni Ottanta. In poche parole una ristampa fondamentale per chiunque ami il rock’n’roll e, senza dubbio, uno dei dischi dell’anno, anche se è stato pubblicato quasi 30 anni fa. I Not Moving, oggi come ieri, restano uno dei nostri vanti nazionali.
Diego Curcio – Genova Quotidiana 04/02/2016
I Not Moving furono uno dei gruppi italiani più importanti degli anni Ottanta, benché messi purtroppo in ombra da altri più mainstream, seppur ancorati a una scena indie e new wave (Litfiba, Diaframma e Gang in primis). Un vero e criminoso peccato, perché i Not Moving (formatisi a Piacenza nel 1981) avevano tutte le carte in regola per sfondare definitivamente: una buona qualità di scrittura non eccessivamente derivativa, una discreta padronanza strumetale e una vocalist che aveva talento da vendere.
Se fossero vissuti a San Francisco invece che in Emilia-Romagna, forse le loro sorti sarebbero state differenti, vosto che furono più apprezzati oltreoceano (per esempio, da Jello Biafra) che qua in madrepatria. Sullo stesso genere, ma ancor più sfortunati di loro, furono i pisani Liars (nulla a che vedere con l’omonimo gruppo avant-rock statunitense) e Steeplejack, assai più originali di tutta la concorrenza italiana, dopo i torinesi No Strange, i milanesi Peter Sellers & The Hollywood Party e i pugliesi (ma stanziati a Bologna) Allison Run.
Lo stile garage-punk dei Not Moving prese forma definitiva quando arrivò, nel 1983, il chitarrista pisano Domenico “Dome La Muerte” Petrosino, proveniente dai leggendari Cheetah Chrome Motherfuckers, uno dei gruppi hardcore italiani più feroci e anarchici di sempre (anch’essi apprezzati dal solito Jello Biafra oltre che da Greg Ginn), al pari degli Indigesti, dei Raw Power e dei Negazione (i Cccp e i Contropotere fecero caso a parte).
Dopo un paio di discreti singoli per la Electric Eye di Claudio Sorge, i Not Moving si accasarono presso una neonata etichetta fiorentina, la Spittle (che vantava un coraggioso ed eclettico catalogo, spaziando dagli sperimentali Limbo agli elettronici Neon fino al neo zappiano Sandro Oliva), per la quale uscì, nel 1985, il mini “Black’n’Wild”, con la produzione artistica del giornalista Federico Guglielmi, il quale produsse anche l’acclamato album di debutto “Sinnermen” (Spittle, 1986).
Nonostante il comprensibile malcontento sia di Guglielmi che del gruppo stesso per il missaggio finale di “Sinnermen” (pare che, a loro insaputa, il proprietario della Spittle avesse manomesso i master originali, ma questa è una storia non è mai stata chiarita del tutto) e che ci fu qualche dissapore tra di loro durante le registrazioni dell’album (che, va detto, fu inciso pessimamente e ancora più orrendamente riversato in cd dalla Spit/Fire-Goodfellas nella ristampa del 2009), “Sinnermen” fece gridare al miracolo la stampa alternativa italiana. Rockerilla e il Mucchio Selvaggio lo inserirono tra i dieci dischi italiani più importanti del 1986, accomunando il loro stile musicale a quello dei loro “cugini” americani Gun Club.
“Flash On You”, uscito due anni più tardi per la Electric Eye, gode di una produzione più accurata (di Claudio Sorge) e di pezzi più meditati e meglio suonati, anche se parte dell’irruenza dell’album d’esordio è andata perduta. A conti fatti, è questo il loro vero capolavoro, più maturo e compatto rispetto a qualsiasi cosa avessero inciso prima di allora. Dome La Muerte si dimostra qui come uno dei chitarristi rock italiani più sottovalutati e dotati di sempre. Non solo gode di una tecnica strumentale del tutto personale, ma è anche un “songwriter” di tutto rispetto (autore di tutto il loro repertorio musicale).
Si parte benissimo con un’energica cover di un vecchio piccolo hit (risalente al 1978) di un gruppo minore del punk melodico inglese, ovvero “Driver’s Seat” degli Sniff’n’The Tears. Si procede poi attraverso una serie di grintosi brani mozzafiato come “Lookin’ For a Vision”, “I Stopped Yawning” e “Stupid Girl”, che fanno rispolverare il glorioso nome degli X, con Lilith Rita Oberti nei panni di Exene Cervenka, Dome La Muerte in quelli di Billy Zoom e Tony Face Bacciocchi in quelli di Don Bonenbrake.
Il clima si stempera un po’ nel power-pop di “Dog Day” e in quell’acid-rock onirico, tipicamente Paisley Underground di “Sweet Beat Angel”, che ricorda da vicino le cose migliori dei 28th Day di Barbara Manning o dei Rain Parade. Non male pure l’indiavolato punk-rhythm’n’blues di “Bluesing” e i contrappunti psichedelici, sottolineati dall’organo Farfisa di Maria Severine, di “Love Train”.
Il disco si chiude con una curiosa e caotica cover di “Foxy Lady” di Jimi Hendrix, in cui si intersecano pure le strofe di “Let The Good Times Roll”.
Sopra la media anche le tre bonus-track aggiunte (non quindi i soliti scarti da sala di registrazione, sebbene piuttosto grezze): il cow-punk di “Sad Country”, il funk-punk di “Fool In The Jungle” (immaginate una versione lo-fi dei primi Red Hot Chili Peppers) e, soprattutto, l’incandescente e visionario “technicolor dream” di “Honey And The Flies”.
Dopo questo secondo album, la formazione si sfaldò a poco a poco (cambiando spesso componenti), con Lilith impegnata in una carriera solista, che procede a tutt’oggi e con Dome La Muerte con i suoi Diggers, anche se non manca qualche sporadica e nostalgica reunion, di tanto in tanto. La vera storia, però, è tutta qua.
Edizione limitata in vinile di soli cinquecento esemplari e di mille per la versione in cd digipack. Chi ama i feticci si affretti quindi a comprarli.
Voto : 7
Leonardo Di Maio – Onda Rock 21/02/2016
La meritoria etichetta pisana Area Pirata sta sempre più diventando un punto di riferimento per gli amanti delle sonorità ’60: in questo senso il recupero di gruppi storici della psichedelia italiana degli ’80 attraverso ristampe e nuovi dischi di gruppi come gli psichedelici No Strange , i Liars e i grandi Steeplejack è stato davvero qualcosa di fantastico e un dono alla Cultura. Di quella fervida scena ’80 facevano parte anche i Not Moving di cui ora Area Pirata ristampa “Flash On You” (1988). La loro è una storia mitica che sconfina nella leggenda e che li ha letteralmente proiettati da Piacenza al Cosmo: di nero vestiti infiammarono la nostra penisola con una serie di concerti di una potenza devastante in cui si celebrava la grande tradizione del rock più genuino e abrasivo di New York Dolls e Cramps senza dimenticare la lezione di nomi storici della psichedelia come Seeds e 13Th Floor Elevators . La formazione era composta dalla cantante Lilith , dotata di grande presenza, dall’organo oscuro di Maria Severine, dal fondatore e batterista Tony Face Bacciocchi, dal bassista Dany D. nonchè dal mitico chitarrista Dome La Muerte, ancora oggi una figura carismatica e attivissima.
Nel 1988, dopo aver pubblicato una serie di singoli e Ep e un disco (“Sinnermen“) tornano alla Electric Eye del guru Claudio Sorge, all’epoca grande agitatore della scena garage-punk e psichedelica italica, per registrare “Flash On You” . Per l’occasione si defila il bassista Dany D. e il suo posto viene preso Milo. All’epoca nella band si erano create forti tensioni come testimoniato da Dome La Muerte nel bel libro di Roberto Calabrò ” Eighties Colours”. Tuttavia il disco, dedicato agli Indiani d’America, è un ottimo esempio di rock grezzo e potente in cui il gruppo sprigiona tutta la sua energia. Le tracce presenti, fin dall’iniziale cover dei Sniff’n’The Tears “Driver’s Seat”, mostrano un sound compatto, aggressivo e senza fronzoli. Il rock teso di “Looking’ For A Vision” è trascinante e irrestibile mentre “Dog Day”, introdotta da una cerimonia degli Indiani, è un piccolo classico senza tempo. “Sweet Beat Angel” è più pacata e psichedelica con echi di 13Th Floor Elevators. La deragliante “Stupid Girl” ci riporta invece sulla terra con una danza sfrenata mentre “Love Train” è un inno garage-punk a cui è impossibile resistere. “A Pray For Jimy” è un omaggio al grande Jimi Hendrix di cui si celebra il genio. Chiude questo rituale selvaggio la strumentale “Visions” con un organo fosco e tetro. Nella ristampa in cd sono presenti anche 3 bonus tracks.
La ristampa di “Flash On You” è un’occasione imperdibile per riscoprire quella che è stata la miglior rock band italiana degli anni ’80. Non esitate e fate vostro questo disco!
Vote: 4/5
Cesare Buttabuoni – Debaser.it 05/02/2016
La prima bella sorpresa del 2016 è una lettera di vecchi amici.
Lilith, Maria Severine, Dome, Tony, Dany D. e Milo, il nuovo arrivato che era venuto a sostituire quest’ultimo per 9/10 di questo lavoro.
Gente che frequentavo quando non ero ancora maggiorenne e che ne aveva, di cose da insegnarmi. E che ancora ha un cassetto pieno di aneddoti e storie da raccontare, ci giurerei. Gente che presentavo agli amici aggiungendo con orgoglio che erano italiani nonostante i nomi dietro cui si celavano e malgrado suonassero sporchi come pochi sapevano fare senza risultare costruiti a tavolino.
Flash on You era il disco che li vedeva tornare a casa Electric Eye, l’etichetta che li aveva tenuti a battesimo nel già lontano 1982 e che avevano abbandonato per pubblicare su Spittle i loro capolavori Black ‘n Wild , Sinnermen e Jesus Loves His Children , il trittico dove usciva fuori la loro anima più cupa e selvaggia, perennemente avvolta in completi di pelle nera, per non farla sentire nuda e a disagio, nonostante nuda lo fosse la musica dei Not Moving.
Si mostrava. Fiera di quella che era. Con spavalderia marcia e adeguata al contenuto.
Lo avrebbe fatto ancora una volta per Flash on You , l’ultimo dei loro dischi che avevamo imparato ad amare a spregio delle loro facce poco amabili. Il suono ha la tenacia di sempre ma appare meno scuro, come forse richiede la Glitterhouse, la label tedesca che pare interessata in un primo momento a pubblicare l’album o come più verosimilmente vuole una parte della band che non è più compatta sulla direzione da dare al suono dei Not Moving che, nonostante dividano ancora lo stesso letto, dormono dandosi le spalle.
Ognuno ci mette del suo, per fare di questo disco l’ennesimo capolavoro.
Ognuno porta la sua idea di rock ‘n roll.
E quando le idee mancano, ci si affida a quelle altrui. In questo caso Jimi Hendrix e Sniff ‘n The Tears.
Ognuno aggiunge un ingrediente, anche se per la prima volta il piatto è ben condito ma il pasto poco omogeneo, come se la band sentisse l’esigenza di percorrere strade nuove. E, come accadrà di lì a breve, non necessariamente tutti insieme. Ma sono sensazioni inquinate dal “senno del poi”. Perché all’epoca Flash on You era un disco che stordiva come quelli che gli avevano spianato la strada, con la sua visione stradaiola e bastarda della musica dei sixties che non aveva eguali in Italia. Pochissimi altrove. Una strada destinata a chiudersi da lì a breve e di cui questa rappresenta, malgrado i tabelloni con la medesima insegna che verranno issati ancora per un piccolo tratto, l’ultima fermata.
Area Pirata ce la restituisce adesso, integra nella sua vivacità alcolica (e allungando la scaletta della ristampa su compact con tre perle grezze messe in coda al disco, forse più vicine ai Not Moving dei primi lavori. In particolare Fool in the Jungle carica di esalazioni voodoobilly. Ma non le è da meno Honey and Flies con le sue polveri funky acide e tribali sparate in aria a rinnovare il ricordo di un piccolo, inamovibile mito dell’orgoglio italiano), quella istantanea.
Con la band ancora a letto, con la salvia indiana, con Jack Torrence e Johnny Thunders a maledire tutto quello che restava da maledire.
Dome allunga la mano e ci porge ancora la sua conchiglia, illudendoci di poter beffare la morte.
Franco Lys Dimauro – Blog 25/01/2016
L’etichetta pisana Area Pirata ha riesumato dal dimenticatoio del rock italiano questo prezioso lavoro dei Not Moving , l’ultimo del gruppo guidato da Dome La Muerte, Lilith e Tony Face . Uscito nel 1988 per la Electric Eye di Claudio Sorge viene ristampato in cd e vinile da 180 grammi. Il lavoro originale uscì dopo session in studio abbastanza tese e nonostante ciò il sound era esplosivo grazie all’intrigante miscela – ancora valida oggi – di punk, garage, blues paludoso e surf dai toni oscuri.
I Not Moving vennero considerati negli anni ’80 la risposta italiana a Cramps e Gun Club ed in effetti nel loro DNA c’è moltissimo blues sporco, venato di punk e di garage, tra il punk serrato di “Stupid girl” e il punk-blues di “Blusing”. Ben riuscito l’omaggio a Jimi Hendrix (“A pray for Jimy”) ed è trainante l’omaggio ai nativi americani di “Dog day”.
In scaletta anche tre bonus track, tra cui la tetra e cupa “Fool in the jungle” che porta alla mente il primo Nick Cave. Si sono fermati troppo presto i Not Moving ma è bastata la loro fulminea carriera per essere ricordati come pietre miliari della scena punk italiana, un gruppo che ancora oggi è scuola.
Vittorio Lanutti – Freak Out 05/02/2016
A metà degli anni Ottanta, nella penisola si muovono diversi gruppi che tengono alto il nome del rock’n’roll. C’è tanta passione e caparbietà, ma anche buone dosi di ingenuità e inesperienza e, col senno di poi, è piuttosto evidente che solo in pochi avrebbero potuto davvero lasciare il segno. Eppure non manca la qualità, qualche band spicca per un discorso personale e idee chiare. Difficile e antipatico stilare classifiche, ma se si dovesse scegliere qualche nome per rappresentare quell’epoca, senz’altro i Not Moving farebbero parte del lotto. Dopo una manciata di singoli e un album, Sinnermen, insana miscela di garage e blues in stile Gun Club, ecco la formazione con base a Piacenza sfornare Flash On You , in origine pubblicato nell’88 dalla storica etichetta Electric Eye (una delle più attive e autorevoli), la stessa con la quale la band aveva debuttato qualche anno prima. Oggi è la pisana Area Pirata a riproporcelo, in cd e vinile, precisando con una scritta in copertina che il disco è stato interamente rimasterizzato e arricchito con ben tre tracce bonus. Questo è l’ultimo lavoro che la band realizza con la formazione “storica”, quella che vede Lilith alla voce, Dome La Muerte alla chitarra, Tony Face alla batteria e Maria Severine alle tastiere, mentre al basso Dany D. veniva sostituito durante le registrazioni da Milo. Dopo questo Lp, nei Not Moving resteranno solo Dome e Maria, che andranno avanti ancora per un po’. Disco che segna dunque la fine di una corsa, testamento di una band tra le più rappresentative di una scena vivace e appassionata. Dentro ci sono brani originali assai carichi, come Lookin’ For A Vision e Stupid Girl, ma anche una cover degli Sniff’n’The Tears (Driver’s Seat) e un tributo a Hendrix (A Pray For Jimi), oltre a passaggi più riflessivi (Sweet Beat Angel), componendo una raccolta varia e godibilissima. In definitiva, non si tratta solo di un documento importante, ma soprattutto di un disco ancora oggi vivo e vibrante.
Voto 7,5/10
Guido Siliotto – TomTomRock 02/04/2016