(Long-awaited reissue of the only Lp (1990) made by this great Italian psych band, plus an amazing selection of
their best tracks remastered and originally released on their demo cassettes between 1989 to 1993 and now
ready to BLOW UP YOUR MIND!!!)Attesa ristampa dell’unico album datato 1990, di una delle migliori band psichedeliche d’Italia e non solo, con l’aggiunta di una selezione dei loro intriganti brani tratti dai demo che realizzati tra il 1989 e il 1993. BLOW UP YOUR MIND!!!
THE BACKWARDS: ITALIAN UNDERGROUND’S BEST KEPT SECRET…OR SO IT SEEMS!!!
by Roberto Calabrò *
Sono uno dei segreti meglio nascosti dell’underground italiano, i Backwards. Una vera rivelazione uscita fuori dal sottobosco psichedelico sul limitare degli anni Ottanta quando l’interesse nei confronti della scena neo-Sixties aveva già iniziato la sua parabola discendente e le attenzioni delle riviste specializzate si stavano rivolgendo altrove. Pure la posizione geografica – il gruppo era di Genova, città importante ma defilata dai centri nevralgici del movimento underground – contribuì a creare una dimensione da cult-band. Cosa che non dispiacque affatto a Pierpaolo Rizzo, deus ex machina del progetto e, all’epoca, giovane studente di medicina appassionato tanto della psichedelia originale dei Sixties quanto dei nuovi fermenti psycho-pop provenienti dalla terra d’Albione. L’intestazione scelta, dopo l’iniziale Chapter 24 che evocava i Pink Floyd di Syd Barrett, svelò da subito l’immaginario a cui il songwriter attingeva a piene mani: il nome Backwards faceva infatti riferimento ai nastri girati al contrario (e alle altre artigianali diavolerie sonore) tanto in voga alla fine degli anni Sessanta.
Prima di approdare all’album d’esordio, nel 1989 la band pubblicò un’intrigante cassettina intitolata “Real Life Permanent Dream”: una raccolta di piccole gemme psycho-pop sempre sospese tra un versante acido e nostalgico e uno maggiormente aggressivo e grintoso. E’ in quella fascinosa terra di mezzo che i Backwards creano il loro sound unico e immediatamente riconoscibile. Nascoste tra i brani originali ci sono pure quattro cover che svelano alcuni dei numi tutelari del quartetto: i Creation (“Makin’ Time”), Robyn Hitchcock (“The Lizard”), i Byrds di “Fifth Dimension” (“Why”), la Chocolate Watchband (“No Way Out”). E’ solo un gustosissimo anticipo dell’album che verrà pubblicato appena dodici mesi più tardi per la milanese Crazy Mannequin, l’etichetta dei Peter Sellers & The Hollywood Party.
“Eerie Thoughts Collection pt. 3”, questo il titolo del disco, prende forma tra Recco, dove Rizzo vive in quel periodo, e Milano, dove l’album viene registrato da Fabio Magistrali, con l’aiuto di alcuni musicisti del giro Crazy Mannequin come Cesare Polenghi, Stefano Concobeach e Mic Martiradonna (Pow), Uncle Tybia e Magick (ovvero Tiberio Longoni e Stefano Ghittoni dei Peter Sellers) e Valeria degli Impulsive Youth, sotto la sapiente regia di Fabio Magistrali. E’ un caledoscopio di colori, un labirinto in cui perdersi tra ballate acide, accelerazioni lisergiche, evocativi frammenti acustici, accattivanti pop song, episodi malinconici che un attimo dopo declinano in nervose canzoni di rock psichedelico. Pura magia sonora. Senza ombra di dubbio si tratta uno dei più bei dischi Sixties-oriented pubblicati in Europa in quella stagione.
A oltre venti anni di distanza “Eerie Thoughts Collection pt. 3” torna oggi a dischiudere il suo indiscutibile fascino. Oltre all’album nella sua interezza, il Cd che tenete in mano racchiude pure i dieci brani del primo demo “Real Life Permanent Dream” e una serie di altri intriganti/onirici episodi tratti dai nastri (in realtà dei veri e propri LP su cassetta) che i Backwards pubblicheranno generosamente fino al 1993. Anno in cui termina l’avventura del gruppo e contestualmente inizia quella dei Lo-Fi Sucks!
La pubblicazione di questa retrospettiva è dunque un’occasione irripetibile per recuperare il tempo perduto e tuffarsi nella dimensione sognante di un piccolo capolavoro che il tempo ci ha riconsegnato intatto in tutta la sua magia.
*Autore di “Eighties Colours. Garage, beat e psichedelia nell’Italia degli anni Ottanta” TRACK LISTENING:
1. Love song (Barrett)
2. The Backwards Are Here
3. Travellin’ Knight
4. She Stared At Her Own Feet
5. Out Of Focus
6. Across Your Mind
7. My Advice For You
8. Pause
9. Your Precious Time
10. Happily Ever After
11. Upstairs
12. In search Of Yourself
13. Portrait (of an unbalanced mind)
14. Evening Conversation
15. Daily Rites
16. Point of View
17. Makin’ Time (Pickett/Philips)
18. Across Your Mind
19. So Asleep
20. The Lizard (R. Hitchcock)
21. In search Of Yourself
22. Portrait (of an unbalanced mind)
23. Nasty, When I’m Leaving
24. My Advice For You
25. Why (McGuinn/Crosby)
26. No Way Out (Cobb)
27. Spoiled Child
28. Or So It Seems
29. Here She Comes Now (Reed)
30. My Attic
La scena garage-psychedelica italiana degli anni ’80 è quella con la quale sono cresciuto,vuoi per ragioni anagrafiche e vuoi,sopratutto per ragioni attitudinali.
Questo tipo di scena fu molto più significativa e rigogliosa di quanto possa sembrare a posteriori e interessò quasi tutta la penisola,compresa la mia Liguria,perché ok che siamo tutti cittadini del mondo ma ogni tanto un po’ di sano orgoglio regionale non fa mai male.
Ed è proprio una band ligure quella presa in esame da questa meritoria ristampa, ovvero i genovesi Backwards .
In questo cd sono radunati il loro primo e unico album datato 1990, il loro demo del 1989 nonché quattro gustose bonus tracks, il tutto per quasi 1 ora e 20 (!) di suoni ammalianti pronti a trasportarvi in un mondo di gran lunga migliore rispetto a quello grigio nel quale viviamo oggigiorno.
In tutto i brani sono 30 fra i quali si segnalano la barrettiana The backwards are here ,programmatica sia nel titolo che nel suono, Travellin’knight dal suono freakbeat e dai ritmi più sostenuti, Across your mind pezzo dal incedere garagistico che rimanda ad una versione meno acida dei 13th Floor Elevators, la filastrocca drogata di Happily ever after in odore (oppiaceo) di primi Pink Floyd, la malinconia psychedelica di In search of yourself e Portrait un pezzo che un sacco di gruppi inglesi avrebbero voluto comporre,il nome dei Sundays è il primo che mi sovviene.
Mentre per quanto il demo e le bonus tracks si segnalano due covers di classici sixties quali Makin’time dei Creation e No way out della Chocolate Watch Band, due pezzi dai ritmi rasentanti la new wave quali The lizard e Nasty when i’m leaving e lo space rock di Spoiled child .
Su quel libro fondamentale che è “Eighties colours” di Roberto Calabrò (spero che ognuno che sia interessato a questa ristampa lo abbia già fatto suo) leggo le impressioni postume su questi brani del deus ex machina della band Pierpaolo Rizzo, il quale afferma che se alcune canzoni restano tuttora interessanti altre risultino ad oggi davvero imbarazzanti.
Ovviamente trattandosi di opinioni personali dell’autore non sono neppure lontanamente discutibili ma, dal mio umile punto di vista, mi permetto di aggiungere una piccola considerazione: “Caro Pierpaolo, finché ci saranno anime semplici, come la mia, pronte ad emozionarsi con questo tipo di suoni le tue canzoni (e ovviamente non solo le tue) saranno per sempre attuali”.
Voto: 7,50/10
Il Santo – Indie-Eye.it 08/08/2013
Genova, estremi confini degli anni Ottanta tendenti ai Novanta. Uno studente di medicina impallinato con lo psych pop dei Sixties si mette a scrivere pezzi e a inciderli insieme a una band con la denominazione The Backwards. I suoi numi – più o meno riconosciuti – sono senza alcun dubbio Syd Barrett, Robyn Hitchcock, gli Who e i Creation (per il filone mod anni Sessanta), i Byrds, la Chocolate Watchband… e allora giù a registrare .
La strada dei The Backwards comincia con la cassetta del 1989 Real Life Permanent Sreams (10 brani duri e dilatati al contempo, forse il pezzo forte di questa ristampa – dalla traccia 17 alla 26 compresa); poi nel 1990 arriva l’album per la Crazy Mannequin dei mai troppo venerati Peter Sellers & The Hollywood Party (il disco che dà il titolo a questo cd antologico). E poi… poi un classico pasticcio all’italiana: una delle band più promettenti del filose psych di fine anni Ottanta continua a pubblicare cassette (tre) autoprodotte, senza avere il benché minimo riconoscimento a livello di pubblico. Finché nel 1993 tutto si dissolve, con un album inedito registrato e mai uscito.
Questo cd con 30 brani di Area Pirata – curato da Roberto Calabrò (e chi altri, se no?) – è un omaggio accorato, preciso e certosino a questa band che si è “evoluta” poi nella creatura Lo-Fi Sucks, che di sicuro ha avuto più esposizione e riscontri.
A parte gli echi troppo Barrettiani dell’album (io amo Barrett, ma la sua musica la trovo spesso sopra le mie capacità di contadino mandrogno minus habens), il pezzo forte è davvero il nastro. Roba da perderci la testa (psych pop, Sixties mod, garage punk, lo-fi ante litteram, bubblegum cazzuto), roba da mordersi le mani pensando a cosa era l’Italia negli anni Ottanta a livello sotterraneo… meraviglia pura.
Andrea Valentini – Black Milk Freak magazine 28/07/2013
Un reperto archeologico, musicalmente parlando… I Backwards… band Genovese ristampati a ben 23 anni di uscita dal loro disco… in aggiunta qualche chicca estratta dai loro “Demi” fra il 1989 e il 1993… sembra preistoria ma il loro suono è decisamente attuale. Nel disco, ad edizione limitata di 400 copie trovano spazio ben 30 pezzi, The Backwards are Here è decisamente uno spettacolo… prima o poi la chiederò per usarla in qualche colonna sonora…e scopro, con mio immenso piacere che alla batteria c’è il mio amico Stefano Concobeach degli Atrox, vai Steve! Pierpaolo Rizzo, mente geniale di uno studente in medicina appassionato di musica sixties accompagnava per mano questa bella band. Ben quattro le cover presenti sul disco… anche se ben nascoste sotto altri titoli… ci sono i Creation in Makin’ Time , Robyn Hitchcok in The Lizard … i Byrds in Fifth Dimension e la Chocolate watchband in No Way Out … questo disco riapre un capitolo appena aperto e subito richiuso nei ’90, lo mostra a un pubblico diverso da quello di allora, ne fa apprezzare le doti e le qualità, ne sottopone il fascino indiscutibile all’ascoltatore che, come resta basito da tanto talento. Complimenti a Roberto Calabrò e più che altro ai ragazzi di Area Pirata!
Stefano Ballini – Trippa Shake Webzine 07/2013
Al tramonto della scena neo-psych italiana, nel 1990, usciva una perla destinata a passare
quasi inosservata, Eerie Thoughts Collection Pt. 3 , album d’esordio dei genovesi
Backwards, fondeva la psichedelia introspettiva di Syd Barrett al garage dei medi Ottawa. I
Backwards maneggiavano la materia con talento ed equilibrio. Mettevano insieme canzone
d’autore, arabeschi chitarristici e acido a profusione con risultati accostabili all’epoca a
quelli dei grandi e misconosciuti Steeplejack. Questa ristampa aggiunge ai 16 episodi
dell’album i 10 titoli del primo demo (altra pepita datata 1989) e 4 bonus tracks, ricordandoci
quanto la scena italiana, all’epoca, fosse una delle più quotate e prolifiche del
pianeta. Grazie anche a gruppi come i Backwards, meteore di una stagione breve ma
felice.
Luca Frazzi – Rumore #260 09/2013
06/08/2013
Un’altra preziosissima operazione di recupero e rilancio ad opera
della meritevole Area Pirata. Sul piatto questa volta ci sono i genovesi The Backwards ,
protagonisti di una mirabile ristampa dell’unico album in archivio datato 1990, presentato con
l’aggiunta di una selezione di altri brani provenienti da “cassettine” realizzate
nell’arco che va dal 1989 al 1993 (compresi i dieci pezzi del primo demo ‘Real Life
Permanent’). Il disco, registrato da Fabio Magistrali, veniva pubblicato dalla meneghina Crazy
Mannequin, ed è un succoso concentrato di armoniose, trasognate, psichedeliche visioni
pop di matrice ’60. Tra le cose migliori personalmente ascoltate della cosiddetta scena neo-
sixties tricolore, questo grazie anche allo spiccato gusto musicale dell’unico uomo al comando
Pierpaolo Rizzo, capace di far rivivere (senza eccessi di derivazione) stagioni ancora oggi
indimenticabili. Creation, Chocolate Watchband, The Byrds e Robyn Hitchcock gli artisti
coverizzati all’interno del lavoro, ulteriore cartina di tornasole per comprendere di quale
amore, di quale grande passione stiamo argomentando. Trenta brani da custodire.
Emanuele Tamagnini – Nerds Attack! MusicaRoma Underground Webzine
Dopo l’uscita del libro Eighties Colours dell’amico Calabrò che ha aperto le danze a interessantissime ristampe di quell’epoca, ecco che rispunta un ennesimo disco per ricordarci quel periodo storico e improponibile. Stò parlando dei genovesi The Backwards con il loro “Eerie Thoughts Collection pt.3” mitico cd contenente ben 30 pezzi tra psichedelia e garage. A dire il vero al suo interno troviamo le 16 tracce dell’albo d’esordio e i 10 pezzi del loro primo demo a completare l’opera ben 4 bonus tracks.Non resta che ringraziare i ragazzi di Area Pirata Tiziano e Jacopo che ci danno per ‘ennesima volta la possibilità di riscoprire queste chicche. Sarò anche un nostalgico ma penso che gli anni ottanta hanno lasciato un segno indescrivibile nella scena musicale italiana e purtroppo apprezzata piu’ all’estero che qui da noi.
Rillo’s Cellar – Blog 26/01/2014
Uno dei segreti meglio riposti dell’underground italiano: così i Backwards vengono introdotti dal ‘nostro’ Roberto Calabro, sempre in prima fila qualora vi sia da recuperare qualche gemma perduta della neopsichedelia nostrana. La ‘colpa’
della band ligure semmai è stata
quella di essere stati neo-psichedelici
fuori tempo massimo, quando il fenomeno stava scemando d’interesse o quando stava mutando pelle, al
volgere degli ’80, con gli anni ’90 del
grunge e del brit-pop pronti a bussare alle porte.
I Backwards più che una band vera e propria comunque erano la diretta emanazione di Pierpaolo Rizzo, che registrò il primo (e unico album) insieme a musicisti del giro milanese della Crazy Mannequin, l’etichetta dei Peter Sellers & The Hollywood Party. Quell’album è oggetto di questa ristampa insieme
al primo demotape “Real Life Permanent Dreams”.
I riferimenti musicali possono essere scovati nelle cover che troviamo in scaletta, che
fanno capo a nomi del calibro di Creation, Robyn Hitchcock, Byrds, Chocolate Watchband, Velvet. Ma soprattutto nelle intenzioni di Rizzo c’era quella di scrivere canzoni
psych pop trasognate ovviamente
d’ispirazione sixties, se non specificatamente barrettiana. Alcune di esse
prendevano una via acustica nostalgica e visionaria (My Advice For You),
altre erano lisergicamente manipolate (Happily Ever After), altre ancora
più ricercate (Daily Rites), anche se
poi non mancano episodi più ‘garage’ (Across Your Mind). II lato più
acido della band emerge comunque
nel demo, come tra l’altro riscontrabile confrontando le canzoni che
poi sono finite nell’album. Piu trascurabili invece i bonus con materiale uscito solo su cassetta
dell’ultimo periodo di vita della
band, conclusosi nel 1993 con un secondo album rimasto inedito nel cassetto. Rizzo poi ha passato la palla ai
Lo-Fi Sucks e i Backwards sono rimasti un ricordo lontano. Fino a
oggi.
Fabio Polvani – Blow Up #186 11/2014
Ottimo prodotto per la toscana Area Pirata che ci permetce di ascoltare, con questa ristampa, un album cult della scena
neo-Sixties nostrana, che alla fine degli
amti ’80 ancora aveva qualche focolaio
sparso per la penisola. Questi Backwards
erano di Genova e avevano sicuramente
qualche marcia in più. Alla guida della
band, nome scelto a richiamare le abitudini dell’epoca a distorcere i suoni facendo anche suonare i nastri al contrario,
c’era Pierpaolo Rizzo che, fino al 1993,
aveva tenuto in vita la band con un repertorio tra originali e cover che sprigionavano grinta psichedelica e mielose
melodie lisergiche trasportando il pubblico in una dimensione di visioni, scosse
elettriche e fantomatici viaggi. Questo cd,
oltre a contenere per intero l’album originale del 1989, offre anche l’ascolto del
loro primo demo e di altre registrationi
fatte fino al loro scioglimento. Un disco
da non perdere che dà valore aggiunto alle
vostre collezioni e alla musica italiana.
Maurizio Maiotti – Jamboree #84 02-05/2014
Continua la certosina ed indispensabile ricerca di gruppi e sonorità italiani degli ultimi trent’anni lasciate nel dimenticatoio da parte della label pisana Area Pirata, che questa volta è andata a ripescare del materiale dei Backwards, band lombarda che visse a cavallo dei novanta e che era dedita alla psichedelia dei sixties e allo psycho-pop della fine degli anni ’80 che era tanto in voga in Gran Bretagna, che purtroppo degenerò nel brit-pop. In questa raccolta sono raccolte trenta canzoni tratte, oltre che dall’omonimo album d’esordio del 1989 (registrato con il supporto di Fabio Magistrali), anche dal primo demo “Real Life Permanent Dream”.
A corredare il disco sono presenti anche una manciata di cover e di altri brani, molto psichedelici, che il gruppo pubblicò su cassetta, anche se si trattava di veri e propri LP su cassetta che la band pubblicò fino al 1993, quando poi si sciolse, ma che dalle ceneri del gruppo poi nacquero i Lo-Fi Sucks!
Nei settantotto minuti si possono assaporare momenti profondamente psichedelici, nei quali emerge in tutti i modi la loro passione per i Pink Floyd di Syd Barret, come il garage-beat U.S.A. e non a caso è presente una cover dei Byrds, “Fifth dimension”.
Un altro loro punto di riferimento era il pop e tra i brani più intriganti spicca “Evening conversation” nella quale i Backwards riescono a far convivere i Beatles con la PFM. In alcuni tratti il gruppo si lasciava andare al rock’n’roll scheggiato che guardava ai Sonics (“Makin’ time”), altre alle sperimentazioni hendrixiane (“Spoled child”). Insomma per chi è cresciuto con queste sonorità questo disco è indispensabile!
Vittorio Lanutti – Freakout Magazine 04/02/2016
Prima che i Backwards diventassero i Lo-Fi Sucks dipinsero Genova, e l’Italia tutta, di arcobaleni psichedelici delicati quanto intriganti. Masticavano Pink Floyd e Robyn Hitchcock quanto Byrds (sempre loro!) e Creation, sputando sull’asfalto cover roventi dai contorni inconfondibilmente loro. Pubblicarono il loro unico album “Eerie Thoughts Collection Pt. 3” nel 1990, ormai al declino della scena Neo Sixties e questo probabilmente li penalizzò nel loro percorso di crescita successivo. Finalmente nel 2013 l’album viene ristampato in un’edizione “Plus” in cd rimasterizzata, tiratura di 400 copie, con tutto lo scibile della band ligure per un totale di 30 brani. C’è anche lo splendido demo in cassetta “Real Life Permanent Dreams” del 1989 che li catapultò sotto i riflettori del circuito underground. Cassette (o veri album?) che poi continuarono a registrare fino al 1993, quando decisero di chiudere la loro onirica avventura, e qui contenute brano per brano. Band camaleontica e molto interessante!
Davide Monteverdi – Razzputin Crew Milano 05/03/2016