(The Link Quartet created “Quattro Pezzi Facili” with Silvia Molinari, an experienced singer with an incredible emotional charge. In search of the perfect balance between a signature instrumental energy and the intrinsic talent of Molinari, the group was inspired to reinvent foreign songs in Italian. The discovery of unreleased 60s scores allowed the group to explore and play with the sounds of that era but with an ear free to create something without precedent. Paolo Apollo Negri, Renzo Bassi, and Alberto Maffi created modern arrangements while Marco Murtas and Molinari interpreted the lyrics. The results are the imagings of Love Buzz (Shocking Blue), I’m A Woman (Shocking Blue), and Back Up Against The Wall (Blood Sweat And Tears). Completing the collection is a reinvention of the Ombretta Colli 1969 take of Harley Davidson (Serge Gainsbourg)”Quattro Pezzi Facili” nasce dall’incontro del Link Quartet con Silvia Molinari, cantante di grande esperienza e dalla incredibile carica emotiva. Alla ricerca del perfetto equilibrio tra la rodatissima parte strumentale e la nuova vocalist, il gruppo decide di interpretare una serie di brani stranieri cantati in italiano. L’idea di questo lavoro nasce dal ritrovamento di alcune vecchie partiture di brani anni sessanta con testo inedito in italiano, lavori mai incisi che permettono al gruppo di esplorare e giocare con le sonorità di quel periodo. Paolo Apollo Negri lavora insieme a Renzo Bassi e Alberto Maffi al nuovo arrangiamento dei brani mentre Marco Murtas e Silvia Molinari si occupano di riadattare i testi alle nuove stesure. Il risultato sono le versioni italiane di “Love Buzz” e “I’m A Woman” degli Shocking Blue e di “Back Up Against The Wall” dei Blood Sweat And Tears. A completare la serie, una nuova versione del classico “Harley Davidson” di Serge Gainsbourg, già coverizzato da Ombretta Colli nel 1969. Il processo di recupero di questi brani classici viene declinato dal Link Quartet in chiave moderna, dando modo alla band di esprimere tutta la sua energia e a Silvia Molinari di mettere in mostra le sue doti e il suo innato talento.
Questo nuovo lavoro sancisce anche la nascita della collaborazione tra la band e l’etichetta italiana Area Pirata. L’EP sarà disponibile su 7 pollici dal 15 Febbraio 2016.
Attivo dal 1993, il Link Quartet si è imposto a livello internazionale come punto di riferimento per il suono Hammond grazie a un’esplosiva miscela di funk, rock e soul interpretata in maniera unica, moderna e originale. La band, che da sempre affianca all’attività in studio un’intensa serie di concerti in giro per il mondo, ha calcato palchi prestigiosi come il GO! Lleida ’60 Festival in Spagna, il 100 Club di Londra, l’Our Way of Thinking di Chicago, il Club Au-go-go di Los Angeles, lo Sziget Festival di Budapest, l’Hammond Explosion di Parigi, condividendo il palco con gruppi del calibro di Manu Chao, Sharon Jones & The Dap-Kings, Charles Bradley, James Taylor Quartet, Brian Auger’s Oblivion Express, Downliners Sect, Chocolate Watch Band e Bonniwell Music Machine. La collaborazione con etichette prestigiose come Acid Jazz (UK), Record Kicks (ITA), Hammondbeat (USA), Soundflat (GER), P-Vine (JPN), Area Pirata (ITA) e molte altre ha permesso al Link Quartet di lavorare con numerosi artisti italiani e stranieri, reinventando continuamente il proprio suono, con un occhio rivolto al futuro e uno strettamente ancorato alla lunga e prestigiosa tradizione dell’organo Hammond.
TRACKLIST:
A1 – Tutto Ciò Mi Basta (Love Buzz)
A2 – La Strada (Back Up Against The Wall)
B1 – Sono Chi Vuoi (I’m A Woman)
B2 – La Moto (Harley Davidson)
LINE UP:
Paolo Apollo Negri: organo Hammond e sintetizzatore EMW
Renzo Bassi: basso
Marco “Majo” Murtas: chitarra
Alberto “Pato” Maffi: batteria
Silvia Molinari: voce
Il nuovo ep su sette pollici dei Link Quartet vede il combo piacentino misurarsi con quelli che, con un pizzico di ironia, chiama “Quattro pezzi facili”: riletture in italiano di brani di Shocking Blue (“Love buzz”, “I’m a woman”), Blood, Sweat and Tears (“Back up against the wall”) e Serge Gainsbourg (“Harley Davidson”).
Scelte non casuali, dal momento che tramite un amico collezionista ne erano saltati fuori degli spartiti con testi inediti, mai incisi (eccetto “La moto”, di cui già Ombretta Colli aveva dato una sua versione nel 1969): partiti con l’idea di ovviare alla cosa, in realtà i Link si sono ricreduti e, riesaminando quei testi che a una seconda occhiata tradivano l’eccessiva patina del tempo, hanno deciso di riscriverli interamente, oltre che riarrangiarli. Ne nascono così questi nuovi-vecchi brani, “Tutto ciò mi basta”, “La strada”, Sono una che”, oltre ovviamente a “La moto”, che compongono questo ep alla maniera di quelli delle band degli anni Sessanta.
Per l’occasione viene arruolata la cantante Silvia Molinari, ottima sia nei passaggi più grintosi sia in quelli più suadenti, oltre che nel dialogo con l’hammond di Apollo Negri. Che come sempre fa da trait d’union del suono, anche in questi arrangiamenti che si concedono un’escursione rispetto agli abituali funk ed hammond beat per spostarsi al confine tra psichedelia e progressive (vengono in mente gli Atomic Rooster , ma anche i Vanilla Fudge ), senza ovviamente dimenticare il beat italiano, fatto rivivere dal bel timbro della Molinari.
L’episodio migliore è forse l’ultimo, “La moto”, merito di una melodia più accattivante, ma gli altri tre pezzi “facili” non sono certo di livello inferiore, tutt’altro. Un gustoso antipasto in attesa del prossimo disco di inediti: che potrebbe, chissà, tornare su territori strumentali o riproporre questa felice collaborazione con Silvia Molinari. Lo scopriremo tra qualche tempo; nel mentre, inganniamo l’attesa con questi “Quattro pezzi facili”.
Silvio Bernardi – Rockit.it 22/02/2016
Spesso mi sono chiesto: cos’è la musica di classe ? Quella musica che, suonata da musicisti indubbiamente dotati, risulti efficace, di gran presa ma per nulla autoreferenziale.
Certo fare degli esempi mi è sempre stato difficile, forse perché sono abituato ad ascoltare musica piuttosto basica, ma il fatto che quando colgo in un gruppo stile, bravura e feeling mi renda conto di trovarmi di fronte a qualcosa di difficilmente eguagliabile resta sempre una qualcosa che mi coglie molto positivamente. Chiaramente capita, con gli anni che avanzano, sempre più raramente di trovare qualcosa che mi colpisca così piacevolmente al primissimo ascolto, ma con questo 7? dei Link Quartet non poteva che essere così. Troppo facile, obietterete, dirlo quando ci si trova di fronte ad uno dei più stilosi artisti italiani, quell’Apollo Negri che da anni rappresenta il top fra i tastieristi del nostro paese. Se poi il nostro si accompagna ad una band con i contro fiocchi ed ad una cantante davvero brava ed espressiva vien sin troppo facile pensare che il gioco sia fatto. In questo singolo compaiono, come si evince facilmente dal titolo, quattro pezzi che, come da tradizione italiana dei sixties, sono cover di pezzi stranieri reinterpretati nel nostro idioma. Sul lato a vengono riproposti un pezzo degli Shocking Blue, Love Buzz (che diventa Tutto Ciò Che Mi Basta) e che viene ammantato di una nuova luce in una versione sinuosa ed arabeggiante, ed uno dei Blood Sweat and Tears Back, Up Against The Wall (La Strada), costruito su una azzeccatissima mistura fra beat e prog, un po’ come quella che propongono gli Avvoltoi nei loro ultimi lavori. Il lato b è aperto da una versione dolcemente psychedelica di un altro brano degli Shocking Blue, I’m A Woman (Sono Chi Vuoi) ed è chiuso dal travolgente suono hammond-beat di Harley Davidson (La Moto), gran pezzo di Serge Gainsbourg è già interpretato in Italia da Ombretta Colli, vi consiglio di andarvi ad ascoltare anche quest’ultima versione in quanto davvero riuscitissima. La copertina nella sua splendida semplicità chiude il cerchio su di un singolo davvero bellissimo. Mi resta un’ultima annotazione molto probabilmente ingenua: perché non cambiare nome alla band visto che ha in organico cinque elementi? Forse per conservare un nome cotanto prestigios
Voto 8/10
Il Santo – Indie-Eye.it 26/02/2016
La band piacentina, attiva ormai dal 1993, ha calcato e condiviso i palchi di mezzo mondo insieme a tantissimi artisti, fra cui potremmo citare Manu Chao, James Taylor Quartet ecc.. l’uso felice dell’hammond li ha resi conosciutissimi. Per questo progetto hanno assoldato Silvia Molinari, bellissima voce esperta, i pezzi sono quattro, come ironizza il titolo e sono il rifacimento di brani conosciuti, in chiave personale e in italiano (operazione non facile). I brani sono Love Buzz e I’m a Woman degli Shocking Blue, Back up against the wall dei Blood, Sweat and Tears e Harley Davidson di Serge Gainsbourg. Un progetto, fresco, bello che vede delle cover stilizzate a modo con l’introduzione dell’hammond di Paolo Apollo Negri. I pezzi sono tutti belli, anche se amo Love Buzz alla follia. Quando si fanno cover di questo tipo, stravolte e personalizzate allora comincio a divertirmi
Stefano Ballini – Trippa Shake Webzine 09/03/2016
Il Link Quartet non è più un quartetto, perché vi è entrata in formazione Silvia Molinari.
Per esordire con questa nuova formazione il Link Quartet ha deciso di dare alle stampe questo EP composto di quattro brani degli anni ’60 riadattati, e tradotti in italiani. Si tratta, infatti, di “Love buzz” e di “I’m a woman” degli Shocking Blue, divenute rispettivamente “Tutto ciò mi basta” e “Sono chi vuoi” intensificati con un groove funky, di “Back against the wall” dei Blood sweet and tears” divenuta “La strada”, resa con uno spettacolare e frizzante soul-r’n’b caldo e vintage, e di “Harley Davidson” di Sege Gainsbourg, divenuta “La moto” con un bellissimo organo hammond in primo piano e una cadenza rock seventies.
Fedele alla linea il Link Quartet non sbaglia un colpo.
Vittorio Lanutti – RockOn.It – 01/04/2016
Torna il LINK QUARTET con un nuovo lavoro, decisamente atipico rispetto alla consuetudine.
Quattro brani che arrivano dai 60s’, ricantati in italiano dalla voce souleggiante di Silvia Molinari.
L’impronta è sempre Hammond beat oriented ma con un timbro più 70’s rock.
Due i brani degli Shocking Blue Love Buzz e I’m A Woman poi Back Up Against The Wall dei Blood Sweat And Tears) e la versione che Ombretta Colli fece nel 1969 di Harley Davidson di Serge Gainsbourg.
L’adattamento in italiano è convincente ed efficace, sulle qualità tecniche ed espressive della band non c’è da anni alcun dubbio.
Pubblica Area Pirata anche in vinile, in tiratura limitata.
Due parole con Paolo Apollo Negri sul nuovo lavoro e sul futuro del Link Quartet
1) Come mai la scelta di un ep con 4 cover in italiano ?
Un paio di anni fa il nostro amico Mariano Liberali aveva trovato, durante le sue ricerche di rarità e vinili, gli spartiti di alcuni brani stranieri degli anni sessanta con il testo in italiano che non erano mai stati realizzati.
Tra questi c’erano “Back Up Against The Wall” dei Blood Sweat And Tears, “I’m A Woman” degli Shocking Blue e “Harley Davidson” di Serge Gainsbourg (che era l’unica già realizzata in italiano con il titolo “La Moto” da Ombretta Colli). Abbiamo preso spunto da qui e abbiamo iniziato a lavorare sui brani, con l’idea di fare qualcosa di cantato in italiano, per noi una novità assoluta, e finalmente registrare qualcosa con Silvia Molinari con la quale già collaboravamo.
Abbiamo aggiunto un quarto pezzo decidendo di fare “Love Buzz” degli Shocking Blue, un pezzo che tutto amiamo e che ci sembrava particolarmente adatto a questo progetto.
I testi, tranne quello de “La Moto”, sono stati completamente riscritti da Marco Murtas e da Silvia Molinari mentre il gruppo ha lavorato per riarrangiare la parte musicale. Il progetto ci ha dato modo di riscoprire un po’ le nostre radici sixties, accantonate ormai da tempo, e di iniziare la collaborazione con Area Pirata, con la quale ci siamo trovati davvero ottimamente !
2) E’ una strada che seguirete in futuro o solo un episodio estemporaneo
Direi che questo EP rappresenta una parentesi nell’evoluzione del suono del gruppo.
Avevamo voglia di giocare di nuovo con gli anni sessanta, di metterci un po’ alla prova con brani in italiano e di mettere finalmente a frutto l’esperienza fatta insieme a Silvia.
Sicuramente faremo tesoro di quello che abbiamo imparato dalla realizzazione di questi quattro brani ma il futuro sarà di nuovo verso il mondo black e con il tipico suono Link in quartetto .
3) So che state preparando il nuovo album. Dobbiamo aspettarci novità rispetto al consueto LQ sound?
Il prossimo disco sarà proprio un ritorno al tipico suono da quartetto Hammond, solo brani strumentali e solo brani originali, Hammond, batteria, chitarra e basso, niente di più! Dopo “Hotel Constellation”, concept cantato, pieno di influenze e suoni non propriamente tipici per noi, e dopo questo EP cantato in italiano sentiamo il bisogno di un ritorno alla semplicità e al suono che più sentiamo nostro.
Posso già anticipare che si intitolerà “Minimal Animal”. Ci stiamo lavorando e speriamo possa vedere la luce entro l’anno.
Giovanni Castagnetti – Piacenza Music Pride 15/02/2016
L’appuntamento per parlare del nuovo EP dei Link Quartet è la nuova sede della “Made” (via Castello 36 Piacenza n.d.r.)
Presenti e puntualissimi Paolo Apollo Negri e Renzo Bassi esattamente Hammond-Man e Bass-Man dei Link.
Oggetto dell’incontro: parlare di questo nuovo EP, ” Quattro pezzi facili ” appunto, salvo che poi la discussione ha divagato verso altre succose e divertenti notizie che troverete… in un altro articolo!
Un EP che i Link definiscono quasi nato per “scherzo” e mi piace ricordare che lo “scherzo è una forma musicale vera e propria, sostituisce il ‘minuetto’ rispetto al quale, lo scherzo è di solito più veloce: Allegro, Vivace o Presto”(n.d.r.).
Come mai questa idea di un EP?
L’idea è nata parlando con Mariano Liberali (per chi non lo conoscesse è ospite fisso insieme a Gianni “Fuso” Nerini della trasmissione “Stay Soul” condotta da Nina Zilli ). Aveva trovato in un mercatino un pacco di spartiti di canzoni americane-inglesi degli anni ’60-‘70 con già la traduzione italiana. “perché non ne fate un disco” ci chiese? e noi: “ok, proviamo, pensando di lavorare su un paio di pezzi, quindi con l’idea di un 45 giri. Poi sono diventati 4 che han preso la forma di un EP.
E quali sono questi famosi pezzi e perché proprio loro?
La partenza è stata con “Back Up Against the Wall” degli Blood Sweet and Tears e “Love Buzz” degli Shocking Blue, a queste si sono aggiunte “I’m a Woman ” sempre degli Shocking Blue e “Harley Davidson” di Serge Gainsbourg, perché? Perché ci piacevano!
Però questa volta, tutti i pezzi sono cantati e, cantati in italiano.
Esatto, lo “scherzo” , abbiamo cercato di farlo bene! Ci siamo cimentati in un campo nuovo: noi due (Paolo “Apollo” Negri e Renzo Bassi) e Alberto Maffi , abbiamo ri-arrangiato i brani, anche se alla fine è stata una vera e propria riscrittura perché non riusciamo proprio ad essere una “cover-band”; Marco Murtas insieme a Silvia Molinari , si sono invece concentrati sui testi, che sono tutti in italiano, altra grande novità per i Link! I brani hanno quindi questi titoli: “Tutto ciò mi basta”, “La strada, “Sono una che” e “la moto”.
Silvia Molinari una new-Entry nel gruppo
Non proprio, Silvia è un’artista meravigliosa, con la quale spesso e volentieri dividiamo il palco. Più che una novità è una conferma.
Questo EP fa intravedere un cambio di rotta dei Link?
Direi di no! Rimarrà un fatto isolato prova ne è che stiamo già lavorando sul nuovo disco, nel quale ritorna la musica dei Link Quartet! Questa incursione Beat è davvero piacevole ma rimane un fatto isolato!
Oggi esce il disco! Dove si può trovare e dove lo presentate?
Il disco esce per ” AreaPirata ” (etichetta che da poco ha fatto uscire il disco dei “Diabolico Coupè, n.d.r.). Si potrà trovare come digital download ma anche come vero e proprio Vinile, “Orange-Look”, in tiratura limitata, che si potrà trovare da Alphaville (Pc). Dove verrà presentato? Le prossime date dei Link sono:
– 27 febbraio ad Ospedaletto all’ArtCafè
– 4 marzo a Trento @ “Angolo dei 33”
– 13 marzo da “Alphaville” a Piacenza
– 19 marzo al “Sound Bonico” a Piacenza