(Formed in Milan in 1979 and playing an energetic blend of beat and rhythm ‘n’ blues, The Mads were probably the first Italian Mod band.
In four solid years of gigging, their reputation grew and The Mads became an absolute legend of the Modernist underground scene. The band re-formed with the original lineup in 2012. Through 30 years of musical experience, including various solo activities, they have achieved a thoroughly British and immediate sound. The Mads’ live shows are a mix of 60’s classics and original songs. Their brand new single, a real “double A-side”, fully showcases all the influences of the band and their undiminished enthusiasm!
Limited Edition: only 200 copies white vinyl!!)The Mads, probabilmente il primo gruppo mod italiano, formatisi a Milano nel 1979 proponendo un’energica miscela di beat e rhythm’n’blues, ebbero un quadriennio di buona notorietà divenendo una piccola leggenda della scena modernista underground di allora.
Riunitisi in formazione originale nel 2012, grazie all’esperienza di più di trent’anni di attività soliste in ambito musicale, hanno maturato un sound sempre più British ed immediato. Durante le esibizioni propongono classici dei sixties e brani originali. Questo singolo, una vera e propria “doppia facciata A”, sintetizza pienamente tutte le influenze della band e il loro immutato entusiasmo.
Coprodotto con Sexy Groovy Rhythms
Luis Bergamaschi, Basso e Voce
Mauro Fossati, Batteria e Voce
Toni Graziani, Chitarra Solista e Voce
Marco Pertusati, Voce e Chitarra Ritmica
Quando ero ragazzino, un’era geologica fa, il paese nel quale vivevo e che tuttora mi ospita, era infestato da una grave piaga: i paninari.
Si trattava di esseri vestiti in modo multicolore e soprattutto molto costoso: figli del loro tempo, erano personaggi infrequentabili e, in fondo, non facevano che far intravvedere un futuro che si sarebbe dimostrato molto fosco.
Ovviamente non potevo uniformarmi con loro e allora mi guardai attorno: la seconda colonia umana presente nel mio triste borgo erano i metallari.
Vestiti in pelle e coperti di borchie anche loro non facevano per me,erano grezzi e conservatori,per non dire apertamente fasci, dei ribelli esteriormente ma intimamente portabandiera delle tradizioni più retrive.
Minoritari, ma anch’essi presenti erano i dark, i punk e gli skin,con loro i rapporti erano invece molto buoni ma, per un motivo o per l’altro, non mi sentivo di far parte neanche del loro giro.
Ero sconcertato, un agnello solitario in un mondo di lupi, ma non ci volle molto tempo per capire quello che faceva per me: io ero un mod.
Come molti altri avevo visto “Quadrophenia” su una tv privata di allora e avevo capito che io mi sentivo mod, nell’estetica (anche se non sempre) e sopratutto nell’attitudine.
E poi amavo la musica modernista: Who, Small Faces, Jam, Secret Affair e una moltitudine di altre band fantastiche.
Da quell’era geologica sono passati, ovviamente, un’infinità di anni ma c’è chi, come i milanesi The Mads, si ostina nell’anno del signore 2015 a proporre quel suono esaltante che mescola beat e rhythm’n’blues.
E nessuno più di loro può rivendicare la paternità del mod-sound in Italia visto che la loro data di formazione risale addirittura al 1979.
Riformatisi nel 2012 propongono ora questo scintillante 45 giri in vinile bianco che dimostra come fondere assieme melodia, dinamicità e classe sia sempre fondamentale per comporre ottima musica.
Acquisto obbligato per ogni modernista che si rispetti e fortemente consigliato a tutti gli amanti del miglior rock’n’roll.
Voto 7,5/10
Il Santo – Indie-Eye.it 23/03/2015
Sono con ogni probabilità stati la prima mod band italiana, ancora nel 1979 (sì, il motivo per cui negli anni Sessanta da noi non è esistito nulla di simile potete immaginarlo), quindi prima ancora che “Quadrophenia” (e il revival) sbarcassero sui nostri schermi. Eppure, i milanesi Mads non sono tra le formazioni più ricordate quando si parla dei primi vagiti del modernismo di casa nostra: colpa forse della caotica produzione discografica dell’epoca, che si riduce nel loro caso a qualche demo e poco più, fino allo scioglimento avvenuto nell’83.
Non tutto è perduto, però, vista la recente riformazione e la ripresa dell’attività live, che nel giro di poche torride gigs ha eliminato ogni eventuale ruggine (anche se ciascuno dei componenti non ha mai smesso di fare musica). E come testimonia questo doppio singolo, che anticipa l’album previsto per l’inverno, la macchina è ripartita a pieno regime. Il suono è quello di un tempo, e questa è senz’altro una delle note più liete: sembra di sentir suonare l’energia delle band inglesi di quella magica seconda ondata (Jam, Chords, Squire), accoppiata a quel gusto inconfodibilmente anni Sessanta che portava con sé. Small Faces, Action e Who erano i loro gruppi di riferimento, e questo emerge chiaramente in un brano come la viscerale “What I Need”, in cui si awerte un certo sentore power pop, in particolare nel bridge. Più beatlesiana è invece “Virtual world”, con un magistrale lavoro di incastro tra il basso di Luis Bergamaschi e la Rickenbacker di Marco Pertusati. Se a tutto questo aggiungiamo le armonie vocali, davvero trascinanti in entrambi i brani, e un sound al tempo stesso pieno ed essenziale, il risultato non può che renderci entusiasti del ritorno dei Mads. In grande stile.
Silvio Bernardi – Rock.It magazine 26/02/2015
Il primo gruppo mod italiano, nato nel 1979 e riesumato nel 2012 ci propone questo Cd singolo che contiene due pezzi stratosferici! Belli e solari, il mod sarà anche morto e sepolto ma sentire due brani come questi fa sempre un gran piacere! Aspetto con ansia un album che se mantiene le promesse spacca di brutto!
Stefano Ballini – Trippa Shake Webzine 15/04/2015
Singolo in download per la band milanese tornata in vita dopo secoli. Puro mod rock di marca ’79 tra Jam, Vapors, Chords e il miglior power pop con quel gusto 60’s che caratterizzava Action e i primi Small Faces (senza dimenticare le melodie tipicamente Beatlesiane periodo “Revolver”). Due brani di altissimo livello compositivo, prodotti benissimo e suonati al meglio (eccellente il lavoro del basso).
Tony Face – tonyface.blogspot.it/ 27/02/2015
Molto probabilmente è stato il primo gruppo Mod italiano, per loro avviene un clamoroso ritorno in pista. The Mads si formarono nel 1979 a Milano e con questo doppio singolo recuperano l’energia dei sixties con due brani (What I Need / Virtual World) intensi e nei quali miscelano beat e mod-attitude immergendoci nel pieno dei folgoranti anni ’60, con un taglio chiaramente british. Due brani per lasciarci un po’ di nostalgia con un approccio molto vintage. Ascoltatelo!
Vittorio Lanutti – Freakout Magazine 16/07/2015
A volte ritornano. E quando lo fanno con queste modalità c’è da toghersi iI cappello. Una storia iniziata nel ’79,
quella dei milanesi Mads. 36 anni dopo sfornano un piccolo vinile che scoppia d’urgenza e groove, nel r&b ’60 garagioso What
I Need, con quel ritornello che scioglie, e nel beat-yéyé Virtual World a metà tra Arriva la
bomba di Dorelli e Start dei Jam. Iniziate a procurarvi il borotalco per le suole dei mocassini.
Voto 8/10
Manuel Graziani – Rumore #281 06/2015