Fuzzwarrr, ovvero il nuovo e succulento duo formato da il Santo & Pinna, rispettivamente in arrivo da due tra i migliori gruppi R’n’R italiani come the LastKillers e Hormonauts!!
Con l’uscita del loro primo disco ufficiale “Emporium & overdose”, gettano le basi per un virulento e significativo garage-rock frastagliato di follia, disseminato di litanie noise, elegia distorta e blues a lenta combustione.
Un altro capitolo nella storia moderna della comunità psych garage-noise prodotto da Area Pirata nel 2017, è pronto ad esser scritto, e ancora ribolle sotto il radar della prolifica scena italiana.
Registrazione lo-fi, su Tascam 388 all’ Emporio studio di Cesena, e copertina disegnata da Edie Fake, artista americano che già ha collaborato con punk label e band USA ,come Castle Face Records, Rotted Tooth Recordings, Touch Tapes and Don
Giovani Records.
“Emporium & overdose” è il disco di debutto dei Fuzzwarrr!!
Ora sedetevi ,alzate il volume e irritate i vostri vicini sensibili ….
Se lo meritano comunque sempre!
TRACK LIST:
Lato A
1) PRETTY 2.55
2) SMUDGE 2.03
3) ALL NIGHT 2.36
4) BOBO IN PARADISE 2.08
5) INTO SUN 4.01
6) MUNHA 2.30
7) ’89 2.45
Lato B
1) THE TIGGER 3.58
2) TROUBLE 2.47
3) FORMANTA 4.18
4) FUZZ WHO HAS LOST THE WAR 4.02
5) WARRDANCE 4.30
Il rumore è simile a quello di casa mia, ore 15,00 circa. Quando metto su i dischi dei Fu Manchu e l’inquilino che occupa l’appartamento attaccato al mio ha i bimbi che dormono e pare non gradire. Oppure quello delle 15,30. Quando, mosso da compassione, decido di togliere il disco dei Fu Manchu e di metterne su uno degli Oh Sees . E il vicino, irriconoscente, pare non gradire neppure questo.
O ancora quello delle 15,35. Quando, dopo averlo graziato con un ritornello a una sola vocale in modo che anche lui, troglodita borghese, possa azzardare qualcosa che assomigli a un canto e, dopo aver fallito nel tentativo di appassionarlo alla ferocia, decido di mettere su una Desert Sessions qualsiasi. Spacciandogliela per dei provini dei Black Sabbath , che tanto fuori piove e l’ambientazione potrebbe creare la suggestione giusta, oltre a precludergli ogni tentativo di fuga.
Oppure quello delle 15,40. Quando il vicino, furioso, decide di bussare non più alle pareti che ci separano ma alla porta di casa. E io apro. E lui mi dice “ma che cazzo sta succedendo? Sembra di stare in guerra!” E io sorrido. Perché sembra proprio quel rumore lì. Ora anche voi sapete quale
Franco ‘Lys’ Dimauro – Blog 24/02/2017
Sci-Fi prestata alla Psichedelia . John Dwyer degli Thee Oh Sees come nume tutelare – Thee Fuzz War Overload è infatti un pedale fuzz di sua invenzione -, ed un progetto capace di prendere la Garage music come pretesto per sperimentarci sopra di tutto. Un duo, Il Santo e Pinna, provenienti rispettivamente da Last Killers e Hormonauts che con questo Emporium & Overdose mettono a segno un concentrato di follia lo-fi da far invidia a certe produzioni della In The Red.
Qui, l’anima strafatta di certo Garage-Punk (à la Morlocks) è affittata da un losco figuro tutto whisky e localini fumosi – il Blues. Lui ubriaco, reo d’aver passato tutta la notte a molestare gli Oblivians, se ne sta lì, al bancone del bar, assestando di tanto in tanto un pugno sulla locandina che ritrae la figura di Leighton Koizumi. Ogni aumento di tasso alcolico è proporzionale all’irrobustimento della grana (chitarristica) di un incubo che conserva tutta la visione lisergica insita nella Psichedelia, ma che non disdegna lo sporcarsi le mani con riff peccaminosamente Hard – la doppietta “Trouble“/”Formanta“.
Non c’è redenzione, ne piano fisico/materiale: solo una lunga trafila di anime dannate che non rinnega la propria essenza. Sfilano gioiose, illuminate da Dioniso e dalle danze ruvidamente ipnotiche che permeano le pareti di un sogno in technicolor – “Fuzz Who Have Lost The Warr“.
Voto 4/5
Alessandro Rossi – RockLab 27/02/2017
Garage brutto sporco e cattivo come Dio comanda. Pezzi rumorosi ma allo stesso tempo melodici, chitarre sature e voci che si perdono lontane. Sembra di ascoltare il primo Ty Segall o dei Black Sabbath alle prese con il punk rock a sentire questo fulminante disco d’esordio dei Fuzz Warr intitolato “Emporium & Overdose” e targato Area Pirata. Un album partorito dal duo formato dal Santo & Pinna (direttamente da band del calibro di LastKillers e Hormonauts), che puzza di psichedelia e blues marcio fino al midollo. E il risultato è una vera bomba. Molti pezzi sono più lunghi e del solito e dilatati (ma senza esagerare he, state tranquilli), per un totale di dodici tracce martellanti e crude, registrate in bassa fedeltà, con tonnellate fuzz (d’altra parte il nome della band è piuttosto esplicito). Anche la copertina di questo vinile (tiratura 300 copie, quindi affrettatevi) è una piccola chicca di follia psichedelica: l’autore è l’artista americano Edie Fake; la ciliegina sulla torta di un disco da 10 e lode.
Diego Curcio – Genova Quotidiana 02/03/2017
Gli italiani Thee Fuzz Warr sono figli di un decennio in cui il garage rock americano è stato riscoperto e riassemblato in patria (da John Dwyer e Stu MacKenzie con risultati spesso imprevedibili, da Ty Segall verso certo “rassicurante” rock anni ’70); finalmente questo processo comincia a dare frutti anche da noi in Europa. Se nei circuiti della neo-psichedelia c’è stato il recupero di musiche europee (prog, kraut, elettronica, dark wave, post-punk, industrial) manca ancora la riscoperta del rock’n’roll sanguigno e freak di matrice americana. Già nel titolo e nella nome della band troviamo riferimenti a simboli del garage-rock d’oltreoceano (Thee Oh Sees, FUZZ, il pedale Fuzz War), e nei primi secondi di Pretty sembra di ascoltare un’outtake del disco d’esordio dei FUZZ: riff taglienti e ritmi recalcitranti, voci filtrate e rumorismi occasionali.
Tuttavia, il duo composto da il Santo (Last Killers) e Pinna (Hormonauts) scaccia presto il sospetto di una band derivativa e inanella una serie mirabolante di numeri che vanno dall’acid rock velocizzato (Smudge, Into Sun, Warrdance) ad un garage-rock frenetico e warrdemenziale (All Night, The Tigger), da mini suite hard rock (Trouble, Munha) a veri e propri assalti noise (Formanta) e litanie lisergiche (Fuzz Who have Lost the War, ’89). Registrato con un Tascam 338 allo studio ‘Emporio’ di Cesena, “Emporium & Overdose” è un ottimo esordio che trasuda attitudine lo-fi, fierezza garage, svisate freak, amore incondizionato per certi suoni statunitensi che nella nostra penisola latitano. Insieme ai Go!zilla tra i migliori gruppi italiani consigliati agli amanti del fuzz.
Ruben Gavilli – Distorsioni 25/03/2017
Da Last Killers e Hormonauts arrivano Il Santo e Pinna (uno dei batteristi italiani più talentuosi) , uniti per questo nuovo deragliante progetto. Dodici brani sporchissimi dove convergono blues, sferraglianti umori 70’s (dalle parti dei Blue Cheer), il rock n roll malato dei Cramps in costante agguato, ipnotici brani doom, attitudine garage punk, sound lo-fi, duro e aspro.
Tony Face – Radio COOP 22/03/2017
Che bello ritrovare i CUT ancora sulla breccia! Sono passati vent’anni da quando si sono formati e diciannove da quel folgorante esordio che fu “Operation manitoba” al quale sono seguiti, tra vari cambi di formazione e periodi di silenzio, altri cinque album. In questi due decenni non hanno sbagliato un colpo e hanno mantenuto sempre la barra dritta restando coerenti e fedeli in maniera integerrima ad un garage blues sempre condensato di punk, noise e soprattutto di tanto, tantissimo rock’n’roll.
Formati da membri di Laskillers e Hormonauts i Fuzz Warr debuttano con questo strabiliante disco intriso di garage, psichedelia e tantissimo blues distorto e deviato. “Emporium & Overdose” farebbe invidia ai Pussy Galore e ai Royal Trux e solo per caso è stato registrato a Cesena, perché il sound è quello proprio della New York emarginata e del sottobosco garage-blues a cavallo tra fine ’80 e primissimi ’90. In alcuni brani si va anche più a ritroso andando a rievocare i fasti degli Honyemoon Killers (“Into sun”).
Per chi ha nel cuore quelle sonorità questo disco è un’epifania perché tra tanti momenti di blues psicotico troviamo alcuni strani incroci come il punk sotto acido di (“’89”), il pre-stoner di “Smudge”, caratterizzato da momenti tronfi ed altri garage, il perverso ed eccitante noise-blues calustrofobico di “Munha” e “Formanta” tanto martellante e ridondante, quanto melodica, che neanche i Velvet Undeground più sperimentali avrebbero osato tanto. Insomma il caro vecchio blues è sempre una garanzia, se poi va contaminato e intarsiato di noise e garage allora sì che si raggiunge l’acme (tanto per restare in zona JSBX), come fanno i Fuzz Warr!
Vittorio Lanutti – Freak Out 19/05/2017
I critici musicali, quelli seri (categoria della quale non faccio assolutamente parte), hanno una grande fortuna nel recensire i dischi, le pietre di paragone. Con questo disco dei Fuzz Warr si aprono quindi nuovi ed inaspettati orizzonti per i peones della scrittura come il sottoscritto che essendo scarsamente qualificato, ed ancor meno introdotto, può dire tutto ciò che gli aggrada senza avere remore particolari.
E già perché questo Emporium & Overdose del duo Il Santo (grande nickname) e Pinna sfugge allegramente alla più comode catalogazioni composto com’è da dodici pezzi uno più strano, stranito e straniante dell’altro. Sia chiaro sebbene sia un reietto della penna anch’io ho i miei riferimenti e ve li farò pesare da par mio.
Si comincia con Pretty che tanto mi ha ricordato una delle band più sfuggenti ed indefinibili che mente umana ricordi i Butthole Surfers, proseguendo si trovano altri brani ottimerrimi tipo il garage-punk, o più semplicemente rock’n’roll, ultra basico di Bobo In Paradise, ieri sera ho visto i Gories e mica suonano tanto diverso da così, la litania stoogesiana di Munha, mentre l’inizio della successiva ’89 è preso di peso da un pezzo degli Hypnotics (vi ho beccati dite la verità!?!) brano che proseguendo ricorda sempre la band di Wycombe ma in una versione più confusionaria e drogata e visti così i nostri comuni amici britannici erano parecchio confusionari e drogati, ma se si vuole andare davvero nel disturbante la scelta deve cadere sulla psychedelia malatissima di Formanta. Insomma questo disco, come avrete facilmente compreso, non rappresenta per nulla un ascolto semplice, ma mica si può sempre vivere di cose facili.
Un’ultima annotazione: tutti noi che abbiamo preso in mano uno strumento, facendone uscire cose più o meno convincenti, lo abbiamo fatto con un solo grande obbiettivo, prendere della fica; ebbene cari Fuzz Warr suonando così le vostre possibilità di copulare si assottigliano assai, sappiatelo.
Ops non tenevo conto che già suonate con Last Killers e Hormonauts, meno male dai anche per voi si aprono discrete prospettive, ma, badate bene, non regalate questo disco a nessuna rappresentante del sesso opposto, mi raccomando!
Voto 8,6/10
Luca Calcagno – IYE.ezine 04/07/2017
Sono sincero, appena ho sentito questa band il primo pensiero è andato a quella banda di folli di Austin chiamati Butthole Surfers… me li ricordano in ogni sfaccettatura, nei ritmi taglienti, nelle distorsioni, nelle voci e nelle melodie…tuttavia il duo composto da Il Santo e Pinna, rispettivamente from Last Killers e Hormonauts ha personalità da vendere, intuito e capacità…potranno dirvi che sembra acid rock, garage e mille altre cose ma i Butthole Surfers per mio conto regnano sovrani nelle influenze musicali di questo disco, il che è un pregio badate bene, assomigliare a quei folli non è certo facile. Un pezzo mi è piaciuto tantissimo…”’89”.. tanta roba! Vai raga!
Stefano Ballini – Trippa Shake Webzine 05/04/2017
Con il caldo di questa estate torrida c’è bisogno di frescura e zozzume in egual misura.
Forse la musica dei Thee Fuzz Warr può fare al caso nostro e sopperire almeno alla seconda parte dei nostri pruriti più intimi.
La band, alla fine un power duo chitarra e batteria, di il Santo e Pinna (Last Killers, Hormonauts) licenzia per Area Pirata (sempre sul pezzo quando si tratta di suoni borderline) un esordio di tutto rispetto.
“Emporium & Overdose” esce infatti a febbraio 2017, è un vinile limitato a 300 copie, con 12 episodi ben distribuiti nei meandri della follia rock and roll, che neanche sembra concepito e suonato in Italia, ma in qualche squat californiano o dentro baracche di rednecks strafatti di metanfetamina.
I suoni sono storti e distorti, i vocals aggressivi e filtrati il giusto, portando il tiro nei territori di gentaglia come Ty Segall, Fuzz, Thee Oh Sees e similari.
Insomma in un parola è Garage virato 2.0 che in cuor mio, e sono bastardo, mi sento di consigliarvi “caldamente”.
Applausi per la super copertina disegnata da Edie Fake.
Comprate.
Godete.
Diffondete.
Davide Monteverdi – Razzputin Crew Milano 10/07/2017